
Fonte nonunacosaseria http://nonunacosaseria.blogspot.com/2010/02/la-classifica-delle-leggi-piu-stronze.html
Pensavo in questi giorni a quale, tra i tanti provvedimenti governativi e disegni di legge proposti (non necessariamente promulgati, ma intanto c’han provato) dalla maggioranza di centrodestra in Parlamento, è il più stronzo.
Per stronzaggine non intendo necessariamente leggi ad personam: quelle lì sono leggi “hors categorie”, come al Tour de France per i GPM più duri, anche se una legge può essere stronza e ad personam al tempo stesso. La stronzaggine risiede in altri aspetti. Il fatto, per esempio, che aggirino con nonchalance norme costituzionali rendendone difficile e da legulei anche un pronunciamento negativo da parte della Consulta. Oppure che si presentino imbellettate da magnifiche sorti e progressive per l’Italia quando in realtà hanno tutt’altri effetti.
Oh, più ci pensavo e più mi rendevo conto che è dura fare una classifica, una top ten. E anche ora, mentre sto scrivendo, son tentato di spostare chessò, il disegno di legge della posizione numero 5 alla posizione numero 3 e quello della posizione numero 7 alla posizione numero 2. Scrivo e mi dico: no, questa merita una posizione più alta. Oppure penso: ma come, una roba del genere se non la scriveva Scalfari domenica scorsa passava sotto silenzio? E poi chissà quante ne dimentico.
Comunque, proviamoci.
1. Introduzione del reato di immigrazione clandestina. La stronzaggine risiede nel fatto che con la scusa di combattere la criminalità organizzata, gli scafisti, lo sfruttamento, si colpisce solamente la vittima della criminalità organizzata e dello scafista e, talvolta – se non spesso –, chi fugge dal proprio Paese per la libertà e non soltanto per il pane. E colpisce al punto di creare persone di serie A e persone di serie B.
2. Processo breve. Più ancora della peculiarità ad personam (vedi premessa), più ancora degli effetti perniciosi sull’intero sistema giudiziario italiano, a rendere stronzo questo disegno di legge sono le giustificazioni addotte (il cittadino ha bisogno di giustizia in tempi certi e brevi, il centrosinistra ha presentato nella precedente legislatura un ddl simile, i magistrati non lavorano e così via) che, quando non del tutto fasulle, sono agli antipodi della vera ratio per cui questa norma è stata pensata e scritta.
3. Disegno di legge Valentino sulle dichiarazioni dei pentiti. E’ vero, il governo lo ha disconosciuto. Ma intanto due che non sono peones qualsiasi, ma l’avvocato del presidente del Consiglio e un ex sottosegretario alla giustizia, ci hanno provato e pure nella maniera più sfacciata possibile.
4. Creazione di Difesa SpA e Protezione civile SpA. Con la scusa della rapidità e della flessibilità di intervento, si sottraggono interi settori dell’amministrazione statale al controllo pubblico, conferendo un incredibile potere discrezionale a tre-quattro (forse cinque, va’, e siamo larghi) tra ministri e sottosegretari.
5. Scudo fiscale. L’Italia non è certo l’unico Paese ad aver adottato un provvedimento del genere. Ma non con un’aliquota di appena il 5% e la garanzia dell’anonimato, veri e propri regali a chi è uso a pratiche di evasione fiscale e riciclaggio denaro sporco.
6. Leggi Gelmini sulla scuola primaria. Dietro gli slogan che vogliono una scuola più moderna, efficiente, efficace, severa eccetera eccetera eccetera, ci sono provvedimenti che vanno in direzione contraria, quasi di smantellamento della scuola pubblica e con il solo reale e inconfessabile obiettivo di tagliare le spese.
7. Abolizione della tracciabilità dei pagamenti ai professionisti. La giustificazione ufficiale e compassionevole fornita da Tremonti è quella di render semplice la vita alla vecchietta di settant’anni che non sa usare la carta di credito o il bancomat, ma l’evasore fiscale esulta.
8. Legittimo impedimento. Poteva ancora starci se avesse riguardato il solo presidente del Consiglio e avesse previsto tempi decenti. Ma nella maniera in cui l’hanno approvato oggi alla Camera no.
9. Proposta Romani sul controllo siti web. Il sottosegretario vorrebbe inviare un sms ai genitori di ragazzi che navigano su siti dai contenuti non adeguati alla loro età. Non è tanto e soltanto la violazione della privacy a rendere stronzo questo intendimento, quanto il fatto che un ramo del governo possa decidere cosa è conveniente e cosa no entrando nella sfera educativa propria di una famiglia.
Fonte nonunacosaseria http://nonunacosaseria.blogspot.com/2010/02/la-classifica-delle-leggi-piu-stronze.html
nella foto il G8 a L'Aquila
3 commenti:
Si è parlato molto ieri della cena consumata da Antonio Di Pietro, nell’anno 1989 (ventuno anni fa) all’interno di una Caserma dei Carabinieri, in compagnia di Bruno Contrada, arrestato dopo nove giorni per spionaggio, ne ha parlato addirittura l’autorevole Corriere della Sera, ne hanno parlato tutti, fino a far saltare i nervi all’ex magistrato “basta con queste domande del cazzo” è stata la risposta, FUORI ONDA, ad una giornalista del TG1.
Uno scatto d’ira per il quale dopo pochi secondi si è scusato ma anche annunciato, che nei prossimi giorni non esiterà a querelare per l’ennesima volta il TG1 di Minzolini, le case Di Pietro se le compra anche così, a spese anche della RAI, praticamente a nostre spese, con i proventi delle querele.
Bersani ha commentato così la vicenda. “ stanno alzando un polverone intorno a Di Pietro privo ogni ragione e di ogni fondamento”
Interessante è invece il commento del Beppe Grillo nazionale, che potete leggere qui sotto.
Oggi faccio outing. Sono costretto dagli eventi. So che circola una mia foto ed è stata proposta a giornali del calibro del Corriere della Sera, del Giornale, di Libero e del Corrierino dei Piccoli. E' una foto che gira da anni. Risale al 1989. Potrebbe distruggere la mia carriera.
So che vi farete delle domande. Perché non ho mai parlato dell'incontro avvenuto in una caserma dei Carabinieri? Perché questo scatto è stato occultato per anni? Perché non ho avvertito il mio manager? Perché, dopo la cena, Iva Zanicchi continuò a presentare:"Okay il prezzo è giusto" al mio posto? E ancora, perché ho dato del ladro a Craxi in televisione a cui seguì il mio esilio televisivo?
Chi me lo ha fatto fare? A quest'ultima domanda posso rispondere: me l'hanno ordinato la CIA e Antonio Di Pietro, che già allora agiva nell'ombra. "Un complotto organizzato a tavolino per distruggere la Prima Repubblica, con annesso pentapartito, per assecondare interessi anche internazionali, cui non erano estranei gli Stati Uniti".
Confesso, non sapevo ancora di Berlusconi e del bibliofilo Dell'Utri, ignoravo che frequentassero l'eroe pluriomicida Mangano. Non ero al corrente dei rapporti tra la mafia e la politica.
Come potevo sapere che il numero 1816 della P2 era in realtà Berlusconi?
Non avevo ancora conosciuto Marco Travaglio e i suoi libri da 10 tonnellate. Credevo che i presidenti del Consiglio crescessero sotto i cavoli. Ero giovane e inesperto.
Mi sono fidato. E ho mangiato, lo ricordo con esattezza, come se fosse ora: bomba di maccheroni, montone con le olive, nasello alla palermitana, babbalucci a picchipacchi, fichi d'india ai lamponi, una cassata e cannoli alla siciliana.
Il conto lo pagò con un pizzino un signore gentile e taciturno che mi dissero in seguito essere Provenzano detto "U tratturi".
Una personalità che trattava con le massime istituzioni di allora (e forse anche di adesso) e girava con la scorta. Alla cena eravamo in sei, di una persona si può vedere solo una spalla, ma quella giacca azzurra sulla destra parla da sola: era Vittorio Feltri. Ma lui non c'entra, l'ho invitato io, e anzi lo ringrazio per aver taciuto in tutti questi anni.
La signora vicino alla patta di Berlusconi, ha una impressionante somiglianza con la D'Addario, ma non posso dire chi fosse, sono un gentiluomo. So che Berlusconi era contento di averla sotto il tavolo.
Finita la cena, il cui colloquio è riservato, ma posso rivelare che accettai tutte le avances e diedi a Berlusconi il conto corrente svizzero intestato a mio fratello, Provenzano fece una proposta che non si poteva rifiutare e credo infatti che tutti l'abbiano accettata con entusiasmo.
Quando uscimmo salutai l'autista di Berlusconi, un tal Renato Schifani, che era rimasto sul marciapiede al freddo ad aspettare.
Ecco, ora vi ho detto tutto. Anch'io tengo famiglia.
http://www.beppegrillo.it/2010/02/grillo_e_la_cena_del_1989/index.html
Ciao write26
ANNO ZERO
Torna questa sera su Raidue Annozero con Michele Santoro, Marco Travaglio e Vauro Senesi.Stasera alle 21:10 Annozero si occuperà di giustizia, con una puntata dedicata al legittimo impedimento, intitolata “Legittimi impedimenti”. Il riferimento chiaro è all’approvazione da parte della Camera al legittimo impedimento, che potrebbe permettere di bloccare i processi a carico dei ministri e del presidente del Consiglio.
Nello studio di Annozero Michele Santoro ospiterà Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl e avvocato di Silvio Berlusconi, Luigi De Magistris, ex Pm ed europarlamentare dell’Italia dei Valori e Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera. In collegamento con lo studio di Annozero ci sarà anche lo scrittore Giorgio Bocca.
Marzo 2009 il Premier manifesta insofferenza per la conduzione Paolo Miele al corriere della sera, Miele viene allontanato e il posto di direttore viene assegnato a Feruccio DE Bortoli, che sei anni prima aveva vissuto una vicenda analoga.
In questi ultimi giorni, con fare “feltroniano” il Corriere della Sera inizia la sua campagna denigratoria nei confronti di Di Pietro, prima ricorrendo a vecchie foto che risalgono a vent’anni fa, che lo ritraggono, a pranzo, in una caserma dei carabinieri insieme a Contrada, oggi con un assegno intestato a Di Pietro, che l’interessato non ha mai ricevuto e tantomeno riscosso, infatti si trova nelle mani di un certo Mario Di Domenico che lo avrebbe custodito per oltre nove anni.
Queste , secondo il Corriere della Sera, sarebbero notizie, ormai siamo abituati a queste bassezze ma non ce le aspettavo da una testata di alto prestigio, non ce le aspettavo noi e non se le aspettava no neppure quegli osservatori internazionali , che finora avevano ritenuto il corriere una fonte affidabile.
Se questi sono i risultati di vent’anni di assidue ricerche noi di Italia dei Valori ci sentiamo onorati e rassicurati da questa Presidenza che verrà confermata nel corso del Congresso Nazionale che si sta tenendo a Roma e che si protrarrà fino a domenica sera: la diretta streaming la trovate qui: http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/congresso/index.php
Dichiarazioni rilasciate oggi 5 feb. da Di Pietro:
"Escludo di aver mai visto, ricevuto ne' tanto meno incassato, ne' personalmente ne' per conto dell'Italia dei Valori, l'assegno a firma Bianchini". Lo afferma Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valor in relazione a un articolo pubblicato oggi su un quotidiano.
Assegno che - prosegue Di Pietro - "per stessa ammissione dell'interessato, era invece da ben nove anni nelle mani di Mario Di Domenico senza che lo stesso ne avesse titolo".
Per questa ragione Di Pietro e l'Italia dei Valori provvederemo a querelare Mario Di Domenico e anche il quotidiano "considerando ingiustificato che vengano pubblicate notizie senza effettuarne i dovuti riscontri".
Di Pietro constata che "la stessa scorrettezza" e' stata usata dal quotidiano anche in riferimento alla pubblicazione di alcune foto scattate nella caserma dei carabinieri "affermando che le stesse sarebbero state volutamente occultate mentre io non ero neppure a conoscenza della loro esistenza".
Antonio Di Pietro.
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