
La Legge Bavaglio deve passare al più presto, e nella sua versione peggiore. Prima passa, prima verrà cancellata dalla Corte costituzionale o dalla Corte di giustizia europea o da un referendum abrogativo che rischia seriamente di raggiungere il quorum. Ogni tentativo di emendarla per “migliorarla” è destinato a peggiorare le cose.
Ed è davvero mortificante vedere giornalisti e presunti oppositori mendicare uno sconto di pena o di multa dai delinquenti che ci sgovernano per rendere un po’ meno inaccettabile la porcheria. Le porcherie sono inaccettabili e basta. Ma che cosa siamo diventati? Un branco di accattoni che piatisce un po’ di pietà da un regime putinian-criminale, quasi che la libertà di stampa si misurasse a centimetri come la verginità delle demi - vièrges?
È soprattutto una questione di principio, oltreché di orgoglio e di dignità professionale: il governo e il Parlamento non possono vietare ai giornalisti di fare il proprio mestiere di informare i cittadini con notizie pubbliche e vere, punto. I politici non si devono permettere di decidere al posto nostro cosa si pubblica e cosa no, stop.
Se lo fanno, verranno respinti dalla Costituzione e dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo, che tutelano come sacra e inviolabile la libertà di espressione e il diritto dei cittadini a essere informati. Se il capo dello Stato, impegnato nella solita felpata pantomima degli “alti moniti” e della “moral suasion” per rendere meno porca la porcata, la firmerà, sarà un’altra volta complice di chi l’ha ideata ed esporrà l’istituzione Presidenza della Repubblica a una figuraccia, l’ennesima, non solo dinanzi alla Consulta, ma dinanzi al mondo intero.
Perché questa legge vergogna, più delle altre cento e passa approvate in questi 15 anni di democrazia privatizzata, sta facendo il giro del mondo, visto che non ha eguali nel pianeta. Ha già suscitato le reazioni indignate dell’Amministrazione americana, degli organismi internazionali da Reporters Sans Frontières a Freedom House.
Ha persino costretto il Pd ad annunciare l’ostruzionismo, pratica abbandonata nel lontano 2003 con la Cirami, a parlare di “regime” (meglio tardi che mai) e a evocare la Spagna franchista (naturalmente il programma elettorale del Pd del 2008 prevedeva lo stesso bavaglio alla stampa della legge Al Fano, infatti nell’aprile 2007 destra e sinistra avevano votato unanimi la legge Mastella che, quanto a bavaglio, era pure peggio della Al Fano).
Ha aperto nuove crepe nel Pdl fra berlusconiani e finiani.
Sta suscitando la rabbia dei cittadini, di sinistra e anche di una parte della destra, quella che si era bevuta la frottola della sicurezza e ora capisce di chi era quella sicurezza: di Berlusconi e della sua banda. Ha fatto riscoprire un minimo di orgoglio professionale alla scalcinata categoria dei giornalisti, almeno di quelli veri (persino Feltri e Sallusti sono anti-bavaglio; Belpietro, Polito El Drito e Filippo Mèches invece sono pro, infatti fanno un altro mestiere, molto antico fra l’altro).
Ha destato dal letargo Anm, Csm e persino il procuratore antimafia, l’equilibrista Grasso.
Ha addirittura stanato gli editori più paraculi del mondo e financo il Corriere, che una volta tanto ha affidato i commenti non ai soliti pompieri incompetenti, ma a gente che ci capisce come Ferrarella, Sarzanini e Grevi. Appena gli atti d’indagine saranno merce proibita, susciteranno un interesse spasmodico nell’opinione pubblica, tanto più se i magistrati convocheranno una conferenza stampa al giorno per spiegare alla gente di non poter più scoprire l’autore di questo o quel crimine a causa della nuova legge.
A noi giornalisti non mancheranno i canali per la disobbedienza civile: se la gente sarà davvero interessata a informarsi, riempirà le piazze e i teatri dove, consapevoli di violare una legge criminale e criminogena, useremo la tradizione orale per raccontare ciò che non potremo più fare sui giornali, salvo condannarli al fallimento.
Per una volta che Berlusconi lavora per noi e si scava la fossa, lasciamolo lavorare.
Fonte: Il Fatto Quotidiano del 23 maggio 2010
16 commenti:
Dice bene Travaglio, una volta tanto che Berlusconi sta lavorando per noi, lasciamolo lavorare.
Questa legge sarà un boomerang che potrebbe portare il Premier alle dimissioni, la fine di Berlusconi ma purtroppo, a mio avviso, non la fine del Berlusconismo, quel modo di pensare oramai radicato, anche nel maggiore partito di opposizione.
Non a caso Franceschini immagina un governo di solidarietà nazionale escluso Berlusconi, un governo senza Berlusconi ma Berlusconista nelle radici.
Non a caso Veltroni è rientrato, dalla finestra, nello scenario politico italiano, tra pochi minuti potremo ascoltarlo ospite da Fabio Fazio, intervistato da un conduttore che non ha come obiettivo il volerlo stanare.
Per berlusconismo mi riferisco a quel sistema “immeritocratico” dove l’amicizia, la fedeltà, la famiglia, l’accettazione del dogma, lo spirito di corpo, prevalgono sul merito e sulla capacità di analisi, per intenderci, nel nostro piccolo, quello stile acritico, che spesso rileva zonacesarini nei suoi brevi ma incisivi commenti, che sta caratterizzando anche il nuovo Blog dei Giovani del PD lenolese.
Vedremo cosa farà Napolitano, vedremo anche a quali espedienti il PD ricorrerà per giustificarlo, (nel caso in cui giorgio dovesse firmare) assisteremo nei prossimi giorni ad un nuovo teatrino della politica raccontato da giornalisti, palesemente di parte.
Racconteremo ai posteri anche questa.
Allora ho ascoltato Veltroni intervistato da Fazio: finalmente ha scoperto che esiste la mafia, che i magistrati vanno difesi e non derisi, che Obama in un anno e mezzo ha fatto più cose di Berlusconi, che dire………… “ azzo che perspicacia”
Intercettazioni, Feltri: ''Una legge liberticida e anticostituzionale''
(20 maggio 2010)
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Il direttore del Giornale si schiera con forza contro la legge sulle intercettazioni: ''Prendersela coi giornalisti è ingiusto. Si va a colpire il terminale della filiera all'origine della fuga di notizie''. L'intervista di Simona Bolognesi
http://tv.repubblica.it/dossier/intercettazioni/intercettazioni-feltri-una-legge-liberticida-e-anticostituzionale/47487?video&pagefrom=1
'Gravissimo arretramento nella lotta alla mafia''
(21 maggio 2010)
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Parla Nino Di Matteo, magistrato della Procura di Palermo. Intervista di Andrea Lucatello
http://tv.repubblica.it/copertina/gravissimo-arretramento-nella-lotta-alla-mafia/47519?video
Intercettazioni, Gratteri: ''E' un passo indietro''
(20 maggio 2010)
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Il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Nicola Gratteri commenta la legge sulle intercettazioni. L'intervista di Lucia Tironi
http://tv.repubblica.it/dossier/intercettazioni/intercettazioni-gratteri-e-un-passo-indietro/47482?video&pagefrom=1
Report contro la legge-bavaglio
(23 maggio 2010)
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Prima della puntata in onda stasera, Milena Gabanelli dedica l'introduzione al disegno di legge sulle intercettazioni
http://tv.repubblica.it/dossier/intercettazioni/report-contro-la-legge-bavaglio/47622?video&pagefrom=1&ref=HRER1-1
Ddl intercettazioni,Reporter sans Frontieres pronta a pubblicare ciò che sarà vietato in Italia
Siamo pronti: non appena il disegno di legge sulle intercettazioni sarà approvato lì da voi, il nostro sito sarà disponibile ad accogliere tutti quei documenti che non saranno più legali da voi. Così saranno disponibili e si potranno consultare anche dall’Italia i contenuti proibiti. È un aiuto e un servizio che troviamo giusto e ci fa piacere fare, anche per i nostri confreres italiani, i nostri colleghi che si trovano sempre più in difficoltà. Ed è inoltre un’iniziativa che potrebbe anche portare il vostro governo a riflettere e, magari, ad apportare delle modifiche per rendere meno scandalosa questa legge. Jean Francois Julliard, segretario generale di Reporters sans frontières conferma da Parigi al Fatto Quotidiano la volontà dell’organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa di aprire il sito www.rsf.org alla pubblicazione degli atti giudiziari che saranno messi fuorilegge dalle nuove norme stabilite dal governo.
Non temete di aprire un contenzioso legale con la giustizia italiana?
Nessun timore. Siamo curiosi di vedere come può andare. Intanto noi apriamo il sito, come avevamo preannunciato il 3 maggio, in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, e poi staremo a vedere le conseguenze.
Prima di tutto la pubblicazione su un sito straniero comporterà risposte da parte della vostra giustizia con modi e tempi che non sono scontati. E poi Rsf è pronta ad affrontare le conseguenze anche legali di questo gesto, la cui importanza e valore valgono certo la pena. È una risposta di civiltà nei confronti di una legge che è evidentemente retrograda, stupida, miope e che si dimostrerà controproducente. Non ci possono essere altri giudizi per quello che è un evidente attentato alla libertà di stampa.
FONTE:http://freedomlibertadiparola.blogspot.com/2010/05/ddl-intercettazionireporter-sans.html
Wrhite, siamo messi così male? Pensi che tra PD e PDL l’unica differenza è la elle? Com’è che non leggo più Minny, Swan c’è qualche cosa che non và tra di voi?
Allora, in ordine d’importanza:
Swan è il “lutto stretto” per la sua Roma (che poi è anche la mia) speriamo che dopo i mondiali ritrovi la parola.
Minny è sempre presente o meglio omnipresente.
Male siamo messi veramente male, ma forse non fino al punto di fermarci, riflettere ed iniziare a fare autocritica.
Per quanto riguarda il PD sembra che goda ottima salut:
ha ritrovato la sua unità, D’Alema si complimenta con Bersani, Bersani si complimenta con Veltroni, Veltroni si complimenta con Franceschini che a sua volta di complimenta con D’Alema, Santoro se lo sono tolto dalle palle chi sta meglio di loro.
I sondaggi li danno in crescita, hanno vinto anche a Bolzano cosa possono volere di più dalla vita.
A livello locale meglio ancora, dicono i francesi: “pas nouvelle bonne nouvelle” (nessuna notizia buone notizie) “tutto tace” quindi va bene anche a loro, sai com’è le cattive notizie arrivano subito alle nostre orecchie.
Per quanto riguarda la “L” non saprei risponderti, chiedi a loro.
Commentare questo degrado politico, civile, morale e sociale,non è cosa facile.
La disoccupazione al top, lo sviluppo ai minimi storici, senza contare sprechi e sperperi, una invincibile e radicata inclinazione assistenziale e clientelare,la piccola e grande criminalità è cresciuta in modo esponenziale, interi territori, quartieri e comuni sono in mano ai clan.
E che vuoi commentare!!!!!!!!!!!!
Signor Sindaco,va bene che questo paese è peggio del paese dei balocchi dove ognuno fa come gli pare ma permettere che una chiesa venga tinteggiata di viola mi sembra un pò troppo!!!
Lo specchio al lago ce la facciamo a sostituirlo prima di natale prossimo?
La verità una chiesa viola farà contento il mio amico Wrhite lui è un estimatore del popolo viola.
zonacesarini tu e “la verità” insieme fate un’associazione a delinquere, un abbraccio ad entrambi e buona serata.
Wrhite, noi siamo un associazione a delinquere? E quella che comanda a Lenola da quasi venti anni tu come la chiami?
Zonacesarini, la mia era una battuta, consequenziale alla tua dove hai evidenziato, con ironia, la mia propensione per il colore viola. Classificarvi due allegri briganti era un modo come un altro per sdrammatizzare, prendo atto che il senso dell’umor non è tra le tue maggiori virtù e mi adeguo.
Allora, di che colore dipingono le chiese o le moschee, i minareti o campanili o qualsiasi altro luogo di culto credo che sia un problema che riguarda prettamente i fedeli che non dovrebbe rientrare nei veti applicabili dalle amministrazioni comunali.
Credo anche che queste strutture, a prescindere dal colore, valorizzino sempre e comunque l’aspetto architettonico e culturale del quartiere o del paese che le ospitano.
Poi io sono fortemente ateo, pretendo che venga rispettata la mia scelta di vita, ma questo non contrasta con il colore con il quale i credenti intendono caratterizzare i loro luoghi di culto.
Per dirla tutta, da tifoso romanista, quest’anno ho tifato Inter, perché avrei trovato inaccettabile l’ennesima manifestazione di euforia degli ultrà romanisti (i laziali sono uguali) che si traduce sistematicamente nel verniciare le statue del Pincio, la Barcaccia di Piazza de Spagna o Fontana de Trevi di giallo e rosso o bianco e celeste. Questo si mi avrebbe fatto girare i “cosi detti” ad elica.
Per quanto riguarda il “ventennio” di amministrazione lenolese il mio pensiero è a tutti noto, perché vuoi che mi ripeta?
Ciao, buonanotte, write26
Wrhite, io sono nato a Roma sono romanista anche io capisco bene questo ragionamento che hai fatto hai ragione non ho ancora visto la chiesa viola e penso che è brutta.
Grazie e buonanotte anche a te.
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