
Il film di Sabina Guzzanti “Draquila” è da oggi nei cinema, ed è visibile a Cannes e anche a L’Aquila nella multisala di Pettino. Leggo in giro su Internet:
" Attraverso la satira la Guzzanti ci racconta il terremoto e tutto ciò che si è sviluppato a contorno di questa tragedia, abusi affari intrallazzi, ieri Michele Santoro ha mandato in onda due pezzi (registrati ma esclusi dal film) nei quali l’attrice si esibisce truccata da Berlusconi in una parodia delirante del premier, ripreso mentre vaga per il centro storico dell’Aquila deserto e invaso da macerie e transenne, tra luci spettrali e strade che muoiono nel buio appena al di là dei pochi lampioni accesi attorno a piazza Palazzo e ai Quattro Cantoni"
Quanto basta per far incazzare di nuovo Berlusconi al punto di riproporci la solita cantilena “ non è accettabile che una TV pubblica pagata con i soldi dei contribuenti continui a presentare una satira che ha come obiettivo colpire il premier” è incredibile quest’uomo.
In tutto il mondo e da sempre la satira è satira perché se la prende con il governo e con i poteri forti possibile che neppure questo capisce ma ve la immaginate una satira che sfotte gli immigrati?
La ciliegina ce la mette Bertolaso, il capo della Protezione Civile, convoca una conferenza stampa che viene così riportata dal Corriere della Sera
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_04/bertolaso-draquila-sabina-guzzanti-aquila-terremoto_8f87fa16-5781-11df-8ce3-00144f02aabe.shtml
nella quale attacca il documentario di Sabina Guzzanti dice: “Non faremo una bella figura, assisteremo presto a ulteriori strumentalizzazioni della verità” sono belle le figure che ci propone lui dal centro benessere salario con tanto di profilattici sparsi qua e là continua dicendo: “credo che il sistema Paese ha saputo gestire l'emergenza terremoto in maniera ottimale e questo ci è stato riconosciuto a livello sia nazionale che internazionale” prosegue Bertolaso “Noi quelli che erano i rischi, i pericoli, i drammi che l'Aquila avrebbe vissuto li abbiamo capiti immediatamente quella mattina del 6 aprile” IO DIREI ANCHE PRIMA BASTA RIASCOLTARE LE REGISTRAZIONI DELLE RISATE
http://www.youtube.com/watch?v=QlAISOwHVSI
Ma così fragile è la nostra immagine all’estero? Dopo Berlusconi che attacca Saviano ci mancava solo Bertolaso che se la piglia con la Guzzanti ma non si vergognano?
Chi li vota possibile che non prova il minimo imbarazzo?
write26
9 commenti:
Messaggio per Swan:
Draquila farà la fine del Caimano di Nanni Moretti, tra meno di un mese troveremo il DVD allegato all’Espresso o all’Unità, sarebbe bello proiettarlo al cinema Lilla gratis, così come abbiamo fatto il mese scorso con la diretta di RAIPERUNANOTTE, potrebbe essere un’altra occasione per creare aggregazione …………….tu che dici? Ci organizziamo?
ciao write26
Registriamo frequentemente accessi dal Belgio, dalla Germania dagli USA e dalla Norvegia, questo ci gratifica tanto quanto ci incuriosisce, cari amici all’estero ci piacerebbe ricevere se non un commentino piccolo piccolo, magari un semplice ciao, anche se in anonimato, su!!! ………. non chiediamo poi molto.
Un forte abbraccio a quei lenolesi sparsi per l’Europa e a quelli che ci leggono da oltreoceano.
write26
La nota con la quale il ministro Bondi chiarisce i motivi del
suo rifiuto a partecipare al festival di Cannes “rincrescimento e sconcerto
per la partecipazione di una pellicola di propaganda, Draquila, che offende la
verità e l’intero popolo italiano” mi fa sospettare che egli sia in antitesi
al suo ruolo di ministro della cultura.
La sua partecipazione non sarebbe stata sinonimo di condivisione, ma
capacità di rappresentare e tutelare le varie letture di una realtà.
Boicottare un festival francese di questa importanza, nel Paese che forse più
di tutti è persuaso delle irrinunciabili libertà individuali, che qualche anno
fa premiò con la palma d’oro il film-inchiesta di Moore , fa pensare a quanto
sia ormai irreggimentata la compagine governativa anche quando la diplomazia
suggerirebbe comportamenti più accorti.
La motivazione adottata dal ministro Bondi per declinare l’invito e, cosa
non marginale, lasciando la delegazione italiana priva di rappresentanza
istituzionale, non può essere condivisa per manifesta illiberalità.
Quasi un ossimoro per un ministro della cultura.
Sandro Bondi: in una nota, il ministro della Cultura annuncia di aver declinato l'invito a essere ospite sulla Croisette. Motivo del forrfait: il "rincrescimento" e lo "sconcerto" per "la partecipazione di un'opera di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano".
E Bondi non è il primo esponente dell'esecutivo andato all'attacco della Guzzanti e del suo film. Ieri, ad esempio, il ministro del Turismo Micaela Brambilla, ha usato toni ancora più accesi: "Mi riservo di dare mandato all'avvocatura dello Stato per i danni che queste immagini (quelle anticipate la sera prima ad Annozero, ndr) potrebbero arrecare al nostro paese. Queste immagini mi indignano e mi offendono ancor prima come cittadino che come ministro. E' ora di finirla di gettare discredito sul nostro paese. La sinistra da mesi critica e cerca di buttare fango sulla nostra Italia".
Ma ad aprire il fuoco di fila anti-Draquila, era stato, qualche giorno fa, uno dei grandi protagonisti della pellicola: Guido Bertolaso. Il 4 maggio, 24 ore dopo l'anteprima in cui i cronisti avevano visto il film, il capo della Protezione civile si era espresso così: "Portandolo a Cannes credo che l'Italia non farà una bella figura. Presto, prestissimo, si parlerà di noi e dell'Aquila, a un festival del cinema si presenterà una verità che non è 'la' verità ma, appunto 'una parte' di verità".
Che schifo!!!!!
Ehi Bondi, Brambilla dove eravate il 6 aprile del 2009 alle 3.32?
Dove eravate mentre 308 persone morivano sotto la polvere ed i calcinacci, ed un “imprenditore” rideva al solo pensiero delle gare d'appalti?
Dov'eri mentre la Cricca Anemone-Balducci usavano lo scudo fiscale per rimpatriare capitali di provenienza illegale in Italia ?
Dov'eri mentre qualcuno pagava il mezzanino di fronte con vista sul Colosseo al tuo amico Scaiola?
Ehi Bondi, allora si può sapere chi è che offende l'Italia? Chi con l'ennesima strategia dell'emergenza ha ricostruito la sua immagine piuttosto che l'Aquila, chi corrompe funzionari e politici per aggiudicarsi le gare d' appalti, o chi tenta di raccontare tutto questo?
Da informare X Resistere (http://www.facebook.com/home.php?ref=logo#!/notes/informare-per-resistere/dov-era-bondi-quando-non-draquila-ma-anemone-e-balducci-offendevano-litalia/391380651266)
Ho letto solo ora la tua proposta. Per me va benissimo. Si potrebbe anche organizzare una specie di cineforum proiettando tutte quelle pellicole che non trovano spazio sulle reti del padrone.
Emilio Fido:
Basta con Roberto Saviano, non se ne può più. Non è lui che ha scoperto la Camorra, non è lui che l'ha denunciata, ci sono magistrati che sono morti mentre lui è superprotetto. Che cosa c'entrasse Roberto Saviano in un servizio sulla polemica Bondi-Guzzanti 1, non è chiaro. Fatto sta che Emilio Fede, durante l'edizione del Tg4 di domenica 9 maggio, è passato velocemente da una notizia all'altra, o meglio da una notizia a una tirata contro lo scrittore di Gomorra, reo a suo dire di troppo clamore e di una visibilità eccessiva rispetto ai suoi meriti.
Un giudizio, quello del direttore e conduttore del Tg4, che segue di meno di un mese le parole pronunciate da Silvio Berlusconi 2 nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale disse che "la mafia è più famosa che potente" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato come "le serie della Piovra, la letteratura, Gomorra e tutto il resto".
Fede introduce la tirata dicendo che "ci sono alcune polemiche", una "riguarda questo film della Sabina Guzzanti", poi cambia immediatamente argomento e continua, "ce ne sono state in questi giorni anche per quanto riguarda Roberto Saviano, che ormai sempre lui, la Camorra... Per carità, ma non è lui - dice il giornalista - che ha scoperto la Camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi autorevoli, ci sono magistrati che l'hanno combattuta e sono morti, lui è superprotetto, e giustamente dev'essere sempre protetto però, come dire, non se ne può più di sentire che lui è l'eroe, qualcuno gli ha offerto pure la cittadinanza onoraria, di che cosa non si capisce".
Fede continua dicendo che Saviano "ha scritto dei libri contro la Camorra, ma lo ha fatto tanta altra gente, senza fare clamore, senza andare sulle prime pagine, senza rompere... scusate, volevo dire senza disturbare la riflessione della gente che ha capito bene. Un paese come il nostro è contro la malavita organizzata"
Perfetto Swan, come sarà disponibile il DVD lo proiettiamo.
Sabina Guzzanti, il suo Draquila fa tremare la croisette
Eccola Sabina, insensibile alla scaramanzia, in abito ciclamino, che si presta, lei così pudìca, al calvario dei photo-call, delle interviste ripetute, delle domande serie e di quelle oziose in odore di provocazione: “E' vero che è arrivata al Festival con una corte di 50 persone?” “Come sarà la sua Cannes?”. E lei, paziente sostiene che “No, non è vero” anche se al secondo quesito contrappone una smorfia più eloquente delle parole. “Draquila” ha fatto tremare la Croisette.
Giornalisti coreani e irlandesi, svizzeri e francesi (con la sola eccezione del destrorso Le Figaro) uniti nell'applauso per un'opera “necessaria”. Lo è la verità, anche se Sabina G. alterna freddure: “Ringrazio Bondi per la complicità involontaria nella promozione del film” a durissime tirate sullo stato dell'arte. Racconta in una saletta stipata all'inverosimile nel padiglione italiano di Cinecittà Luce la propria “Aquila”, la scelta difficile tra oltre “700 ore di girato”, la “sensazione immediata” che qualcosa all'Aquila non funzionasse. Risponde a Berlusconi, al Governo, ai detrattori aprioristici, “all'eversione” e anche a se stessa, ai suoi desideri inespressi: “Mi piacerebbe fare un film sulla crisi della sinistra e anche uno sulla figura di Antonio Gramsci, non vi interessa?”.
Poi tra tanti temi seri e (anche) rabbiosamente indignati, il lampo di genio che ribalta le polemiche stolide e ratifica la differenza tra un'artista e un burocrate: “Il ministro Bondi, a dire il vero, non era stato neanche invitato”. La incalzano, lei sta al gioco. Stasera passerella d'onore con flash sul tappeto rosso. Ringrazia anche se l'impressione è che non le importi granchè. Il successo è aver portato a termine l'inchiesta perchè “Questo film, nessuno voleva produrlo”. Così Guzzanti ha riunito gli amici, la forza di volontà, l'intuizione. E' stata ripagata, dagli abitanti de L'Aquila: “Alla proiezione c'erano 1200 persone, è stata l'emozione più intensa della mia vita” e dagli italiani che non si rassegnano alla narcòsi. Ieri Draquila (distribuito da Bim in 100 copie che presto diventeranno 140) ha avuto il secondo miglior incasso per media copia, dietro soltanto alle frecce non sempre credibili del deludente Robin Hood di Ridley Scott. Lui rubava ai ricchi per dare ai poveri, Sabina alla realtà per offrire risposte. La differenza è sottile. Non sempre percepibile.
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