
VERSIONE 2 DI GIORGIO GABER
Io
se fossi Dio
e io potrei anche esserlo
se no non vedo chi...
Io se fossi Dio non mi farei fregare dai modi furbetti della gente
non sarei mica un dilettante
sarei sempre presente
sarei davvero in ogni luogo a spiare
o meglio ancora a criticare, appunto
cosa fa la gente.
Per esempio il cosiddetto uomo comune
com'è noioso
non commette mai peccati grossi
non è mai intensamente peccaminoso.
Del resto poverino è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è il computer più perfetto
lui pensa che l'errore piccolino
non lo veda
o non lo conti affatto.
Per questo io se fossi Dio
preferirei il secolo passato
se fossi Dio rimpiangerei il furore antico
dove si amava, e poi si odiava
e si ammazzava il nemico.
Ma io non sono ancora nel regno dei cieli
Sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore.
Sì, vabbè, lo ammetto
non mi è venuto tanto bene
ed è per questo, per predicare il giusto
che io ogni tanto mando giù qualcuno
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino.
Io se fossi Dio
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e specialmente sull'amore
mi sarei spiegato un po' meglio.
Infatti voi uomini mortali per le cose banali
per le cazzate tipo compassione e finti aiuti
ci avete proprio una bontà
da vecchi un po' rincoglioniti.
Ma come siete buoni voi che il mondo lo abbracciate
e tutti che ostentate la vostra carità.
Per le foreste, per i delfini e i cani
per le piantine e per i canarini
un uomo oggi ha tanto amore di riserva
che neanche se lo sogna
che vien da dire:
ma poi coi suoi simili come fa ad essere così carogna...
Io se fossi Dio
direi che la mia rabbia più bestiale
che mi fa male e che mi porta alla pazzia
è il vostro finto impegno
è la vostra ipocrisia.
Ce l'ho con quelli che per salvare la faccia
per darsi un tono da cittadini giusti e umani
fanno passaggi pedonali e poi servizi strani
e tante altre attenzioni
per handicappati sordomuti e nani.
E in queste grandi città
che scoppiano nel caos e nella merda
fa molto effetto un pezzettino d'erba
e tanto spazio per tutti i figli degli dèi minori.
Cari assessori, cari furbastri subdoli altruisti
che usate gli infelici con gran prosopopea
ma io so che dentro il vostro cuore li vorreste buttare
dalla rupe Tarpea.
Ma io non sono ancora nel regno dei cieli
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
maledirei per primi i giornalisti e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Signori giornalisti, avete troppa sete
e non sapete approfittare della libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare, ma quello non lo fate
e in cambio pretendete
la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti
e in questo mondo pieno di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate senza tremare un momento:
cannibali, necrofili, deamicisiani, astuti
e si direbbe proprio compiaciuti
voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima
in primo piano.
Sì, vabbè, lo ammetto
la scomparsa totale della stampa sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione
della democrazia.
Ma io non sono ancora nel regno dei cieli
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente.
Nel regno dei cieli non vorrei ministri
né gente di partito tra le palle
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
E tutti quelli che fanno questo gioco
che poi è un gioco di forze ributtante e contagioso
come la febbre e il tifo
e tutti quelli che fanno questo gioco
c'hanno certe facce
che a vederle fanno schifo.
Io se fossi Dio dall‚alto del mio trono
direi che la politica è un mestiere osceno
e vorrei dire, mi pare a Platone
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione.
E' un uomo a tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
che scivola sulle parole
e poi se le rigira come lui vuole.
Signori dei partiti
o altri gregari imparentati
non ho nessuna voglia di parlarvi
con toni risentiti.
Ormai le indignazioni son cose da tromboni
da guitti un po' stonati.
Quello che dite e fate
quello che veramente siete
non merita commenti, non se ne può parlare
non riesce più nemmeno a farmi incazzare.
Sarebbe come fare inutili duelli con gli imbecilli
sarebbe come scendere ai vostri livelli
un gioco così basso, così atroce
per cui il silenzio sarebbe la risposta più efficace.
Ma io sono un Dio emotivo, un Dio imperfetto
e mi dispiace ma non son proprio capace
di tacere del tutto.
Ci son delle cose
così tremende, luride e schifose
che non è affatto strano
che anche un Dio
si lasci prendere la mano.
Io se fossi Dio preferirei essere truffato
e derubato, e poi deriso e poi sodomizzato
preferirei la più tragica disgrazia
piuttosto che cadere nelle mani della giustizia.
Signori magistrati
un tempo così schivi e riservati
ed ora con la smania di essere popolari
come cantanti come calciatori.
Vi vedo così audaci che siete anche capaci
di metter persino la mamma in galera
per la vostra carriera.
Io se fossi Dio
direi che è anche abbastanza normale
che la giustizia si amministri male
ma non si tratta solo
di corruzioni vecchie e nuove
È proprio un elefante che non si muove
che giustamente nasce
sotto un segno zodiacale un po‚ pesante
e la bilancia non l'ha neanche come ascendente.
Io se fossi Dio
direi che la giustizia è una macchina infernale
E' la follia, la perversione più totale
a meno che non si tratti di poveri ma brutti
allora sì che la giustizia è proprio uguale per tutti.
Io se fossi Dio
io direi come si fa a non essere incazzati
che in ospedale si fa morir la gente
accatastata tra gli sputi.
E intanto nel palazzo comunale
c'è una bella mostra sui costumi dei Sanniti
in modo tale che in questa messa in scena
tutto si addolcisca, tutto si confonda
in modo tale che se io fossi Dio direi che il sociale
è una schifosa facciata immonda.
Ma io non sono ancora nel regno dei cieli
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
avrei una gran paura del futuro.
C'è un'aria di sgomento che coinvolge il mondo intero
una minaccia un tragico fermento
di popoli e di razze in via di assestamento.
Io come Dio logicamente
li vedo tutti da lontano
ma a dirla onestamente più che altro
io sono un Dio italiano
col gusto un po' indiscreto di frugare
negli antri più segreti, più nascosti
del potere.
Se fossi Dio
vedrei dall'alto come una macchia nera
una specie di paura che forse è peggio della guerra
sono i soprusi, le estorsioni i rapimenti
è la camorra.
E' l'impero degli invisibili avvoltoi
dei pescecani che non si sazian mai
sempre presenti, sempre più potenti, sempre più schifosi
è l'impero dei mafiosi.
Io se fossi Dio
io griderei che in questo momento
son proprio loro il nostro sgomento.
Uomini seri e rispettati
così normali e al tempo stesso spudorati
così sicuri dentro i loro imperi
una carezza ai figli, una carezza al cane
che se non guardi bene ti sembrano persone
persone buone che quotidianamente
ammazzano la gente con una tal freddezza
che Hitler al confronto mi fa tenerezza.
Io se fossi Dio
urlerei che questi terribili bubboni
ormai son dentro le nostre istituzioni
e anzi, il marciume che ho citato
è maturato tra i consiglieri, i magistrati, i ministeri
alla Camera e allo Senato.
Io se fossi Dio
direi che siamo masochisti e un po' dementi
che i nostri governanti non li mandiamo via.
E ormai ci possono fare qualsiasi porcheria
possono rubare e ricattare, possono ammazzare
e vomitarci addosso
che tanto noi
li votiamo lo stesso.
Io se fossi Dio
direi che siamo complici oppure deficienti
che questi delinquenti, queste ignobili carogne
non nascondono neanche le loro vergogne
e sono tutti i giorni sui nostri teleschermi
e mostrano sorridenti le maschere di cera
e sembrano tutti contro la sporca macchia nera.
Non ce n‚è neanche uno che non ci sia invischiato
perché la macchia nera
è lo Stato.
E allora io
se fossi Dio
direi che ci son tutte le premesse
per anticipare il giorno
dell'Apocalisse.
Con una deliziosa indifferenza
e la mia solita distanza
vorrei vedere il mondo e tutta la sua gente
sprofondare lentamente nel niente.
Forse io come Dio, come Creatore
queste cose non le dovrei nemmeno dire
io come Padreterno non mi dovrei occupare
né di violenza né di orrori, né di guerra
né di tutta l'idiozia di questa terra
e cose simili.
Peccato che anche Dio
ha il proprio inferno
che è questo amore eterno
per gli uomini.
3 commenti:
GETTIAMO via Berlusconi". A chiederlo non è un esponente dell'opposizione, ma la "One international", l'associazione guidata dal cantante degli U2, Bono, che si batte per la cancellazione del debito dei paesi poveri.
Sul sito One.org è stata pubblicata un'animazione in Flash (in alto su questo post) che è un attacco in piena regola al premier italiano e alle sue false promesse. "Da quando ha detto che avrebbe aumentato gli aiuti all'Africa, nel 2005, il primo ministro italiano li ha in realtà tagliati", si legge sotto la testata "Hurl Berl" (lanciamo Berlusconi). "Questa promessa non mantenuta è costata delle vite", continua l'appello, "perciò dovremmo buttarlo fuori dal G8".
Un'esortazione che lo staff di "One international" ha trasformato in un gioco interattivo, nel quale l'utente può afferrare il Cavaliere per i piedi e farlo volare il più lontano possibile, come nel lancio del martello. L'animazione è corredata da un modulo tramite il quale si può chiedere agli altri leader di cacciare Berlusconi dal club dei grandi.
Il capo dello Stato ha firmato il decreto legge del Governo sulla manovra economica e finanziaria. Il testo, che prevede una correzione dei conti pubblici, costerà agli italiani 24 miliardi di euro in due anni.
La strada individuata dal Governo non convince, anzi, deve preoccupare i cittadini.
Il Presidente del Consiglio ha ripetuto a più riprese che “le tasse non aumenteranno”. Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si è addirittura detto convinto che la manovra sarebbe piaciuta anche a Karl Marx.
Questo decreto legge, in realtà, aumenta le tasse, affossa a tempo indefinito il federalismo fiscale ed è un preludio al taglio delle pensioni che arriverà nel giro di pochi mesi. Le tasse aumenteranno, nonostante le rassicurazioni di Berlusconi.
Questo aumento avverrà ad opera degli enti locali.
Comuni e regioni verranno travolti da un drastico taglio dei finanziamenti pubblici, 14 miliardi in due anni, e saranno costretti a scegliere fra due alternative: peggiorare la già scarsa qualità dei servizi fino a non poterli più garantire o aumentare le tasse per poterli assicurare. Lieviteranno i costi per la sanità e i cittadini pagheranno ciò che prima il sistema sanitario nazionale offriva loro a costi ridotti o in via gratuita per le fasce sociali più disagiate. Cresceranno le imposte annuali sullo smaltimento dei rifiuti e sul servizio idrico. Lo stesso accadrà per i costi del trasporto pubblico. Pagheranno le famiglie, i lavoratori, la gente comune. E questo, senza considerare i costi del nucleare e degli investimenti senza futuro avviati dal Governo durante questa legislatura.
Cos’è questa manovra se non mettere le mani nelle tasche, anzi, al collo degli italiani?
Allo stesso tempo, la manovra non tocca gli evasori. Tremonti conta di recuperare (ma non lo farà) 6 miliardi dall'evasione fiscale. Sarebbero comunque briciole rispetto alla cifra complessiva che, nel nostro Paese, ammonta a oltre 370 miliardi di euro l'anno.
In questo quadro apocalittico la politica non taglia le proprie poltrone e non abolisce le Province, intervento che frutterebbe alle casse dello Stato 10,6 miliardi all'anno. Una cifra enorme in una manovra da 24 miliardi in due anni.
L'idea di eliminare le province più piccole si è nebulizzata, sotto la minaccia di una rappresaglia da parte della Lega che riesploderà appena Bossi si renderà conto che il federalismo è morto e sepolto sotto il peso di un budget improponibile.
Il nostro Paese, infatti, non potrà permettersi, per i prossimi dieci anni, i 100 miliardi di costo previsti per l’attuazione del federalismo che l’Italia dei Valori ha in parte condiviso.
Infine, è certo che la scure del Governo si abbatterà, prima o poi, sulle pensioni con un taglio importante. Il blocco degli stipendi e l'aumento dell'età pensionabile sono due soluzioni estreme che evidenziano il medesimo segnale: i soldi sono finiti e le entrate fiscali sono ai minimi per via della crisi.
Senza contribuenti e con una manovra che mira a diminuirne il numero, pensare di mantenere invariate le pensioni è pura utopia. Berlusconi sa anche questo, ma scopre una carta per volta, sperando che il suo castello di sabbia rimanga in piedi e che gli italiani continuino a vederlo come il salvatore della patria. E dell'Europa
Antonio Di Pietro
Medio Oriente
Un atto gravissimo
L’attacco delle forze israeliane nelle acque internazionali di fronte a Gaza ad un convoglio umanitario è un atto gravissimo che va condannato da tutta la comunità internazionale. Italia dei Valori ha chiesto al Governo italiano di venire a riferire nelle Aule parlamentari. Davanti a un drammatico evento di questo genere, le Nazioni Unite, l’Unione europea e i singoli Stati devono intervenire condannando fermamente questo deplorevole attacco che attenta alle norme più elementari del diritto internazionale. E’ un episodio gravissimo su cui occorre far luce, che rischia di cancellare irreversibilmente le pur minime speranze di un percorso di pace in Medio Oriente.
Urge chiarezza su quanto è avvenuto e occorre che la comunità internazionale intervenga immediatamente per chiedere al governo israeliano il rispetto delle norme umanitarie e delle risoluzioni internazionali. Siamo vicini ai pacifisti, agli operatori delle ong presenti su quelle navi ed esprimiamo cordoglio alle famiglie delle vittime.
Coordinamento Nazionale Italia dei Valori
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