Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

giovedì 1 luglio 2010

Le responsabilità della politica


Se declino significa “strutturalità dei problemi”, Lenola è un Paese in inarrestabile declino. Ma, al di là della inciviltà di noi stessi concittadini, registrabile dal diffuso dispregio per l’ambiente e per la legalità, alla mancanza di rispetto per tutto ciò che è pubblico, inteso o come “nostro” o come “di nessuno”, a questo declino ha contribuito, in massima parte, la classe politica, la stessa da decenni, incapace nel gestire gli interessi pubblici.

A rappresentare i cittadini ed amministrare un paese dovrebbe essere non chi ha più amici in senso lato, o amicizie in senso sporco, bensì il meglio di ciò che una Comunità è stata in grado di esprimere.

Il nostro paese avrebbe potuto puntare sulla valorizzazione delle bellezze artistiche e paesaggistiche del proprio territorio, ad esempio i boschi, facendone un parco naturalistico arricchito da strutture alberghiere e di accoglienza,sfruttando la presenza,potenzialmente strategica,del vicino mare.Queste possibilità non si sono sapute cogliere,e chiunque visiti Lenola,non può che notare un paese vecchio e pieno di erbacce.

L’aspetto urbano di un paese è di fondamentale importanza, sia perché biglietto da visita, con cui ci si presenta a chi viene da fuori le mura cittadine, sia perché, di regola, il buon arredo urbano e la cura del verde cittadino riflette il livello di buona amministrazione e di educazione civica della cittadinanza. Il nostro paese avrebbe potuto “imporsi” nella promozione di iniziative artistiche-culturali, far conoscere i nostri artigiani e le nostre produzioni agricole. Gli unici cambiamenti di “rilievo” sono stati i parcheggi,ossia,NULLA. NULLA che sia stato portatore di vero e strutturale sviluppo, NULLA che sia stato in grado di creare nuova ricchezza locale, NULLA che sia stato capace di garantire sbocchi occupazionali. Se il massimo che un paese è in grado di offrire ai suoi giovani è la certezza di trovare un posto macchina sul colle,questo paese è destinato a morire.

Colgo l’occasione per lanciare un caloroso invito ai giovani del nostro territorio affinchè si facciano avanti per “RI-costruire” il nostro paese secondo le loro esigenze, più moderno e più competitivo.

8 commenti:

Francesco ha detto...

Cara Silvana è lodevole il tuo tentativo di pungolare i giovani lenolesi per cercare il loro impegno in nome di una rivoluzione culturale,sociale,politica che in tutta onestà credo che la maggioranza dei lenolesi non voglia.
Le ultime elezioni erano un occasione per cercare di dare almeno un segnale di cambiamento,giusto o sbagliato che fosse e la risposta inequivocabile del popolo sovrano è stata negativa.
A me oggi non interessa spronare nessuno,nemmeno me stesso,perchè noi siamo quello che siamo voluti diventare mia cara Silvana.
Se le cose non vanno bene è inutile prendersela con il quarto mandato del sindaco perchè è stata Lenola a volerlo.
Parliamoci chiaro questo turismo non ci appartiene,noi non siamo così portati al commercio,noi vogliamo stare tranquilli nelle nostre case e se poi questa sera siamo passati sul colle e non c'era un anima poco male,alziamo le spalle e andiamo avanti.
Questa è Lenola e questi siamo noi Lenolesi e tutte le belle intenzioni del mondo non cambieranno la nostra situazione.
Mi spiace ma questa è la mia analisi,questa è la realtà che vedo ed il futuro onestamente non mi sembra molto roseo.
Attendiamo qualche volto nuovo in politica ma la vedo veramente dura.
Buonanotte

minny ha detto...

Ciao Francesco,è un piacere rileggerti.Non sono d'accordo con te quando dici che " noi siamo quello che siamo voluti diventare". Noi,purtroppo,siamo quello che ci hanno fatto diventare perchè nel nostro paese manca una classe politica capace ed affidabile.
Si nota un accentuato disagio tra i giovani,e le istituzioni appaiono distanti ed incapaci di soddisfare le loro esigenze,costringendoli a rinunciare a credere negli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti.I giovani si sono ormai abituati a vedere la politica come un’entità che non gli appartiene e che va osservata a distanza. Nel nostro paese la politica giovanile è praticamente inesistente, e i pochi giovani che hanno degli ideali politici non vengono incoraggiati a portare avanti le proprie idee.Per questo nel post parlo delle responsabilità della politica,del bisogno di una classe politica CAPACE e non di una classe politica che per pochi voti si vende la coscienza.Dici che le ultime elezioni erano un'occasione di cambiamento,e purtroppo, anche di questa sconfitta caro Francesco ne è responsabile la classe politica.....e ne stiamo pagando le conseguenze. Write dice sempre che alle elezioni bisogna scegliere la lista meno peggio...ti confesso che alle ultime elezioni io ho scelto la lista Guglietta per non scegliere la lista De Filippis. Spero tu capisca e ritrovi la voglia di alzare la testa e non le spalle.
Un affettuoso saluto
Con

ஹ ΛĿєx ∞ ρĿப$ ஸ ha detto...

Il problema è che questa politica delle chiacchiere non è condivisa dai giovani...i giovani che vogliono preferiscono il fare!

Questo è quello che ci state consegnando...è colpa vostra, della vostra generazione, dei vostri politici, TUTTI! Ci state consegnando un pugno di chiacchiere!
Non c'è interesse, lo dimostra che questo post ha ricevuto solo 1 (UNO!) commento!

minny ha detto...

Caro Alessio,capisco il tuo sfogo anche se non lo condivido.Di giovani del fare a Lenola ne vedo pochissimi. Per me il "fare" non vuol dire organizzare un qualcosa per i giovani che comunque sia è lodevole, ma significa occuparsi della vita amministrativa del paese.Nelle passate elezioni comunali molti giovani hanno dato la loro faccia alla politica e il risultato lo sappiamo tutti. Nessun politico,ripeto,nessuno di loro ha avuto il "coraggio" di dirottare i propri voti a favore di....e questo ha un solo significato,e cioè,che i giovani non sanno alzare la voce.Se metto a confronto la nostra generazione con la vostra mi viene da dire che voi avete un grandissimo privilegio,ossia,la conoscenza della verità non imposta.In questo paese è molto difficile "aggregare",e ancora di più coinvolgere.Tra poco apriremo il nostro circolo ed è nostra intenzione incontrare proprio voi giovani.
Un affettuoso saluto

ஹ ΛĿєx ∞ ρĿப$ ஸ ha detto...

Se è come dici tu allora è tutto tempo sprecato cara Minny...dovremo solo attendere di arrivare ad un collasso vero

minny ha detto...

No Alessio,non è tempo perso,bisogna solo avere il coraggio di saltare il fosso e proteggere le proprie idee.Dobbiamo parlarne ma non è questa la sede adatta.Appena ci saremo organizzati ti faccio sapere.
Un abbraccio

write26 ha detto...

Caro Francesco, sono rientrato oggi dalle vacanze, leggo solo ora il tuo commento, forse nel momento meno propizio.

Le mie vacanze da oltre dieci anni amo trascorrerle in Croazia, anche se quel fenomeno di Berlusconi consiglia a tutti di farle in Italia.

Perché in Croazia? Perché la Croazia mi rigenera, incrementa il mio ottimismo, perché se dovessimo intervistare i giovani croati nessuno di loro capirebbe mai questo tuo acerbo, pessimistico, quanto accorato intervento, “quasi un grido di dolore”, non lo capirebbero neppure gli anziani croati che, diversamente da noi, oggi come mai, a ragione, sono fortemente convinti che i loro figli staranno meglio dei loro padri.

Loro, hanno l’obbligo di essere ottimisti, escono da una guerra civile vera non dagli inciuci daleberlusconiani.

Io invece capisco bene le tue perplessità, le capisce anche Minny , significativi sono i suoi appelli, da te lodati, alla non rinuncia.

Non rassegnarsi significa “fare” basta niente per fare sai, l’importante è convincersi che fare poco vale mille volte di più che non fare un cazzo. Vitale è acquisire la consapevolezza di essere capaci a rendersi utili. A chi? Ai non potenti. Chi sono? Non ha importanza è secondario.

Allora cominciamo a metterci in gioco e ad acquisire autorevolezza che dici? Come? Fornendo, ma soprattutto, organizzando e pianificando un servizio.

A chi? A chi ne ha bisogno.

Potremmo, per es, individuare nel nostro contesto, studenti universitari, professori, o anche chi senza titoli specifici crede di essere in grado di dare ripetizioni (gratis) di matematica, fisica, latino o filosofia.

Potremmo identificare tutti gli studenti rimandati a settembre contattarli e fornire loro gratis dei corsi di recupero.

“Sforziamoci per diventare una comunità e non la sommatoria di specifici individualismi!!!”

Ne vogliamo parlare?

Per quanto riguarda il turismo, quando riconduci la questione agli interessi dei commercianti o ritieni che è un problema che non ci appartiene, a mio avviso, commetti un grave errore.

Noi abbiamo in mente un progetto, delle idee, se vuoi ne possiamo parlare.

Dici: “Le ultime elezioni erano un occasione per cercare di dare almeno un segnale di cambiamento,giusto o sbagliato che fosse e la risposta inequivocabile del popolo sovrano è stata negativa”

Amico mio, questa è un’impropria e faziosa interpretazione della politica locale, “cambiamento, giusto o sbagliato” cosa significa? Tra la continuità e un “cambiamento giusto o sbagliato” la gente sceglie la continuità mi pare ovvio.

Nel 2008 abbiamo mostrato il massimo del dilettantismo politico, un programma che conteneva tutto e di più, intriso in un’alleanza che andava oltre la decenza, rispetto la quale, per decoro, qualcuno, dovrebbe astenersi per almeno 10 anni dal fare politica, non trovi?

Se vai a rileggerti i miei interventi all’epoca sul blog della minoranza consigliare vedrai che anche se con una serie di riserve quell’armata brancaleone non rinnego di averla appoggiata, coerente al: “in assenza di alternative meglio il meno peggio” come giustamente ha evidenziato Minny.

Francesco caro, dopo questi sfoghi, cosa sei disposto a fare e con quale autonomia?

Un abbraccio write26

write26 ha detto...

Alessio carissimo datti una calmatina altrimenti, nonostante il bene che ti voglio, senza mezzi termini, come ti acchiappo ti impicco.

Visto che non sei maggiorenne da ieri e visto che sono anni che hai diritto al voto , questa politica, che tu definisci delle chiacchiere è condivisa soprattutto dai giovani, INFORMATI non da noi.

Per quanto mi riguarda direttamente io rivendico di aver fatto parte di una generazione che ha cambiato i rapporti tra figli e genitori, tra lavoratori e padroni e sinceramente sono portato a credere, concedimi la presunzione, che la tua generazione (che poi è quella di mio figlio Valerio) non ne sarebbe stata capace.

Premesso ciò permettimi di doverti ricordare che tu hai ricevuto una delega, che hai fondato un blog “politiche giovanili” dove l’ultimo intervento (il mio) risale a 24 mesi fa, oggi nel web riscontro che del tuo blog non esiste traccia.

Un abbraccio e spero a presto Vladimiro.