Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

lunedì 5 luglio 2010

Brancher non lo ha portato la cicogna.....



Brancher finalmente si è dimesso. Il suo ministero, creato ad hoc per evitargli di presentarsi davanti ai giudici del processo sulla scalata della Antonveneta,ha avuto la vita di una farfalla. Non è né un gesto nobile, né un atto dovuto ma, semplicemente, un gesto obbligato. Non è nobile perché, se lo fosse stato, lui stesso avrebbe declinato la nomina fin da subito. Non è un atto dovuto perché non è né l’etica né la moralità a guidare le scelte di questa classe politica di governo. Basti pensare a casi nei quali le dimissioni sarebbero state un atto più che dovuto: parliamo del senatore Dell’Utri, del sottosegretario Cosentino sul quale pende un mandato di arresto, e del ministro Matteoli.
E’ stato un gesto obbligato perché, se fosse giunta al voto la mozione di sfiduciadell’opposizione che era programma per giovedì prossimo, il governo sarebbe caduto. Brancher ha scongiurato il voto annunciando da un’Aula di un Tribunale le sue dimissioni dal ministero del nulla e aggiungendo laconicamente di rinunciare al “legittimo impedimento per evitare strumentalizzazioni”. Ora Brancher sarà processato dai giudici di Milano dove è chiamato a difendersi nella vicenda dellascalata ad Antonveneta, con l’accusa di appropriazione indebita e ricettazione, in relazione ad ingenti somme che sarebbero state ricevute da Giampiero Fiorani.
Brancher è stato nominato ministro dal presidente del Consiglio, per far sì che non si presentasse davanti ai giudici fruendo del legittimo impedimento. Ora, comicamente, è proprio Berlusconi che addirittura applaude alle sue dimissioni, in una sorta di dissociazione mentale, e chiede di “evitare strumentalizzazioni”. Il ministro La Russa sconfina nel ridicolo con un “onore e merito” per la scelta dell’inventato ministro.
A questo punto rimane da sciogliere solo un mistero che, magari, può aiutare anche i giudici ad interpretare correttamente alcuni fatti giudiziari: chi ha voluto la nomina di Brancher e perché? Umberto Bossi, che lo ha amichevolmente definito “poco furbo” per la scelta di avvalersi del legittimo impedimento? Oppure Calderoli che sappiamo essere stato già chiamato in causa da Fiorani nel processo Antonveneta?
E perché Berlusconi si è esposto a questo stillicidio mediatico e politico ben sapendo che la vicenda Brancher avrebbe messo a dura prova il governo e compromesso i suoi rapporti con il Quirinale? Il caso Brancher non si chiude qui. Ritengo che questa vicenda avrà altri colpi di scena per il governo. Per ora mi limito a far presente ai cittadini che l’intera situazione è stata orchestrata, montata e dismessa da chi oggi vuol farci credere che il ministro Brancher, prima nominato all’Attuazione del federalismo, poi diventato ministro del decentramento con deleghe fantasma, l’abbia portato la cicogna. E’ evidente, insomma, che il governo delle mafie sta vivendo il suo crepuscolo.

Antonio Di Pietro


2 commenti:

laverità ha detto...

E' di oggi l'articolo su "Latina Oggi" nel quale l'associazione Caponetto denuncia la cementificazione selvaggia che da qualche anno vede il nostro paese protagonista in senso negativo. Leggendo l'articolo mi è venuto in mente una cosa che notavo l'altro giorno passeggiando in bici. Mentre percorrevo via degli uliveti ho notato uno scavo. Quella zona mi risultava non edificabile poi mi sono fermato a leggere il cartello ed ho capito perchè stavano edificando.
Sul cartello il titolare dello scavo, e quindi della futura costruzione,risultava essere la moglie del responsabile dell'ufficio tecnico. Chiedo a voi: è stata fatta qualche variante oppure quella zona è sempre stata edificabile e quindi sono io che mi sbaglio?

minny ha detto...

Per poter edificare in quella zona c'era bisogno di predisporre un piano particolareggiato (dichiarazione di pubblica utilità) con il parere della regione Lazio.Il comune di Lenola, per chissà quale motivo, ha preferito ricorrere allo strumento del "lotto intercluso", cioè uno spazio «delimitato per almeno due lati da lotti su cui insistono fabbricati già realizzati per i quali sia possibile la sanatoria e, per i restanti lati, da superfici già destinate a strade o a diversa destinazione urbanistica».In parole povere,se il lotto di terreno in questione è in mezzo ad altri lotti di terreno già costruiti,puoi edificare. Burocrazia?? E che sarà mai!!