Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

venerdì 23 aprile 2010

Il Caimano





Oggi ho seguito su Rai New 24 (unica rete Rai quasi libera) in diretta l’intervento di Fini e la replica di Berlusconi alla riunione indetta dalla Direzione del PDL presso l'Auditorium della Conciliazione di Roma.

Fini, per oltre un’ora, ha parlato di Politica con la P maiuscola, ha lasciato intendere che mal digerisce lo “scambio di favori” tra le esigenze elettorali e propagandistiche della Lega e gli interessi personali del Premier, ha rivendicato il diritto di conoscere le posizioni del partito del quale è cofondatore riguardo le riforme, la giustizia, la legalità, l’unità nazionale, il welfare,


Ha detto chiaro e tondo che bisogna smetterla di raccontare frottole agli Italiani, sulla Giustizia, sull’Immigrazione sulla crisi che non c’è, LA CRISI C’È E CHE SARÀ DURA USCIRNE, e se in questi tre anni non si porranno in essere riforme condivise a larga maggioranza il PDL (NON HA CITATO IL PAESE) precipiterà nel baratro.

A NOI NON PIACCIONO LE “MEDICINE” CHE VORREBBE SOMMINISTRARCI IL PRESIDENTE DELLA CAMERA, TRA LE TANTE, QUELLA DI INTERVENIRE SULLO STATO SOCIALE, GIA' DISATRATO, PER RIDURRE L’IRAP SINCERAMENTE NON RIUSCIAMO A COMPRENDERLA, ma non possiamo esimerci dal constatare l’impegno di Gianfranco Fini a difesa del Parlamento e delle Istituzioni aggredite quotidianamente dalla Lega Nord, dal Presidente del Consiglio e dai suoi dipendenti inclusa la stampa di famiglia.

Fini conclude con queste parole: “Finisce la stagione dell’unanimismo e inizia quella del confronto. Questa è la democrazia”

Berlusconi, tra gli applausi dei suoi fedeli, dopo averlo più volte interrotto è passato al contrattacco sparando cazzate a vanvera come usa fare, sempre tra gli applausi dei suoi dipendenti.

Urlando, come se fosse al mercato del pesce, ha raccontato fatti che Fini gli avrebbe confidato in privato, ha accusato Bocchino e D’Urso di aver sabotato il partito con la loro presenza in alcuni programmi di approfondimento.

Al termine del suo intervento, Berlusconi ha affermato che se Fini vuole commentare e criticare l’attività del partito deve farlo da uomo politico e non da presidente della Camera, invitandolo di fatto alle dimissioni.

IL RE E’ NUDO, ma quale RE? Questo è un uomo che grazie all’imbecillità dilagante, della quale ormai è impregnato il nostro paese, sfugge alla giustizia facendo credere agli Italiani di essere perseguitato da una magistratura deviata e politicizzata.

Alla fine Berlusconi ha chiesto la "conta" riguardo un documento pro Berlusconi e contrario alla costituzione di correnti interne.
Il risultato è significativo, su 172 aventi diritto al voto la direzione approva il documento finale con solo 11 voti contrari e un astenuto, l’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu.

I contrari sono stati: Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Adolfo Urso, Flavia Perina, Fabio Granata, Silvano Moffa, Andrea Augello, Donato Lamorte, Pasquale Viespoli, Salvatore Tatarella, Cesare Cursi.
Conclusione il PDL è proprietà di Berlusconi, serve a tutelare gli interessi di Berlusconi non del Paese, si rassegnino i suoi elettori, chi non è d’accordo è fuori dal partito.

Per chi tifiamo noi? Certamente non per Berlusconi ma neppure per Fini, non ci lasciamo incantare dal fatto che si è “ravveduto”.

Continuiamo ad essere preoccupati per l’arroganza di questo Premier, che non conosce il valore del pluralismo, che non risparmia accuse alla Magistratura, alla Corte Costituzionale , che considera inutili laccioli tutti gli organi preposti a tutela della democrazia, temiamo un finale tipo quello anticipato da Nanni Moretti nel film “Il Caimano” altro che RIFORME CONDIVISE.

write26

7 commenti:

lenolaidv ha detto...

Dopo la trasmissione Anno Zero di ieri, con queste parole, attraverso la sua pagina face book, Sandro Ruotolo inviato ad Adro ha commentato l’avvenuto:

“ sono ancora sconvolto per l'odio che ho respirato questa sera ad Adro. Ho sentito vergogna quando hanno detto vergogna a quel missionario bresciano che dal Congo ha inviato 600 euro ai bambini di Adro.

Ho sentito vergogna quando hanno urlato contro le donne del Magreb che rivendicavano i loro diritti. Io so ora che significato dare a questo 25 aprile”

Io mi permetto di aggiungere l’indirizzo email e alcuni dati del sindaco di Adro: sindaco@comunediadro.net per favorire coloro che intendono “complimentarsi” con lui.

Data Elezione: 07/06/2009 (nomina: 08/06/2009)
Partito: Lega Nord
Categoria Professione: Imprenditori Titolari e Amministratori Delegati di Imprese Industriali, dei Trasporti, del Credito dei Servizi
Titolo di Studio: Licenza di Scuola Media Inferiore o Titoli Equipollenti

write26 ha detto...

Non dobbiamo aspettare per scegliere il candidato premier del centrosinistra. Ma abbiamo bisogno di una coalizione riconoscibile e di una leadership che faccia sintesi, non di rimettere insieme tanti partitini. Se fossimo nel calcio, direi che c'è bisogno di un regista che dia il senso della sintesi, del gioco d'insieme. Per questo non vanno bene né Di Pietro, né Vendola: noi andiamo bene per giocare come attacanti.

Antonio Di Pietro

minny ha detto...

Nel centro-sinistra non vedo nessun leader in grado di fare sintesi.C'è Bersani che cerca il dialogo pur sapendo l'impossibilità di dialogare con dei personaggi come Berlusconi-Bossi.Franceschini è un pò troppo "caciarone",Marini un pò troppo "mite",Di Pietro non è assolutamente adatto al ruolo di leader (troppo uccel di bosco) e Vendola è troppo buono per imporsi. Io se proprio la devo dire preferirei Fini come leader del centro-sinistra.
Non sarà compatibile,ma ha dato prova di possedere una grande morale.
Questa è proprio bella,vero??

write26 ha detto...

Fin quando il PD sarà il maggior azionista del centro sinistra ce lo possiamo dimenticare un leader di alto spessore cara Minny, il Comitato Nazionale del Partito Democratico è un apparato che non permette a nessuno, nel proprio interno, di crescere, sono riusciti a gettare alle ortiche anche Antonio Bassanini, l’uomo, ormai settantenne, che Sarcocy , da oltre tre anni , tiene stretto al suo fianco per riformare la pubblica amministrazione francese.

Incapaci di trovare, nel proprio interno, un candidato alla presidenza della Regione Lazio, In Campania e in Calabria hanno ceduto o imposto (dipende dai punti di vista) Lojero e De Luca quando anche i sassi sapevano che questi due fenomeni non avrebbero mai vinto.

Vendola e Di Pietro dovrebbero associare all’ipotetica futura alleanza la pregiudiziale di voler scegliere personalmente l’uomo guida della coalizione di Governo all’interno del partito democratico, perché i dirigenti del PD non sarebbero mai capaci di farlo troppo presi, dalle tessere, dai tatticismi e dai veti incrociati.

Al PD manca il coraggio e ai suoi elettori quella capacità critica che una volta rappresentava la forza motrice dei partiti di sinistra, mettete da parte quelle primarie farsa, attraverso le quali avete candidato Lojero alla presidenza della Campania e fate sentire la vostra voce.

Questo modo di fare teso al tirare a campare, questo non voler mai mettersi in gioco, questo soffocare qualsiasi iniziativa innovatrice, che riscontriamo purtroppo anche a Lenola (basta pensare che alle ultime amministrative hanno candidato un uomo di Forza Italia) sono alcuni dei motivi che mi hanno portato ad allontanarmi NON IDEOLOGICAMENTE, prima dai DS e subito dopo dal PD.

Vuoi un nome Minny? RENATO SORU ex Presidente della Regione Sarda, fondatore e proprietario di Tiscali, unica azienda italiana capace di competere con le grandi multinazionali nel campo della Telematica, colui che ha voluto Concita De Gregorio alla guida del quotidiano l’Unità dopo averlo comprato con i suoi soldi, NON CON QUELLI DELLO STATO, quello che ha tassato tutte le seconde case in Sardegna senza porsi il problema di rendersi impopolare, colui che non ha esitato a dimettersi nell’istante in cui ha avvertito il minimo segnale avverso proveniente dal suo partito.

Tu che dici Minny? Bersani, Bassolino, D’Alema, Fassino, Veltroni, Latorre (il pizzinaro) Letta, Franceschini e tutti gli altri burocrati che governano il partito sarebbero d’accordo? La Rosy Bindi sicuramente SI!!! Ma è l’unica.

So perfettamente che questo mio ultimo commento a molti non piacerà però gradirei che questi amici entrassero nel merito perché anche su questo blog cominciano ad essere non più accettabili sproloqui vari e dichiarazioni di appartenenza alla Emilio Fede o alla Minzolini, vogliamo essere diversi, e allora dimostriamolo.

Ps. Gianfranco Fini, sinceramente il suo futuro non mi appassiona più di tanto, se proprio vuol fare qualcosa cominciasse ad aprire una discussione su quella legge (Bossi Fini) che porta anche il suo nome e che all’estero da di noi un immagine intollerante, razzista e xenofoba.

write 26

lenolaidv ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lenolaidv ha detto...

BOCCHINO, FALSI NUMERI VERDINI SU VOTO DIREZIONE "Verdini è un furbo manovriere di assemblee, ha contato solo i contrari, non i favorevoli e i numeri del documento finale sono errati". E' quanto ha dichiarato Italo Bocchino (Pdl) questa mattina a Omnibus su LA7. "Hanno votato una sessantina a favore e 13 contrari, ha concluso il vicecapogruppo del Pdl alla Camera , i numeri sono questi e non 171 a 12, visto che eravamo in tutto 171".
E’ incredibile!!!! L’onestà non è proprio la loro maggior virtù, tentano d’imbrogliarsi anche tra di loro.

write26 ha detto...

PDL ALLA RESA DEI CONTI
di Massimo Donati

“Non ho mai imposto la mia volontà”. Non lo ha detto Ghandi o Madre Teresa di Calcutta. Tenetevi forte, lo ha detto Silvio Berlusconi questa mattina aprendo i lavori della direzione nazionale del secolo. Temo fortemente che, a questo punto, a Silvio Berlusconi serva uno psichiatra, ma uno bravo, che possa risolvere il suo ormai evidente problema, ovvero, la sistematica negazione della realtà e la creazione di una neorealtà delirante parallela. Chi si mette contro viene messo alla berlina sui suoi giornali. E’ da quando il presidente della Camera ha aperto ufficialmente la crisi nel Pdl che Gianfranco Fini viene deriso e sbertucciato a caratteri cubitali sui quotidiani di famiglia. Addirittura, oggi scopriamo un Silvio in veste di Ercole forzuto e nerboruto che, una volta, per farlo risedere, gli ha messo le mani addosso. Questa è la dimensione di Silvio e, purtroppo, è anche la sua cifra politica. La democrazia interna nel partito è un concetto che non fa parte del suo vocabolario. Chi si mette contro di lui viene colpito dal fuoco di fila della stampa e dei telegiornali di famiglia, bravissimi nel praticare il neo-minzolinismo di ritorno. A chi si mette di traverso arrivano puntuali bastonature mediatiche, roghi e minacce di licenziamento. Il confronto per lui è una metastasi e c’è un unico modo per combatterla: soffocarla, reprimerla, in maniera autoritaria e rozza, mostrando i muscoli se necessario. Questa non è politica, è rappresaglia, vendetta, questa è la politica secondo Silvio.

Tutta questa vicenda un merito ce l’ha. Abbiamo scoperto finalmente chi è il vero fascista tra Fini e Berlusconi, e non è il primo. Abbiamo scoperto che nel Pdl ci sono più cani da riporto che segugi, e c’è chi, fregandosene del ruolo di seconda carica dello Stato, esegue gli ordini del padrone senza emettere un fiato. Non si capisce perché il presidente del Senato, Renato Schifani minacci da più giorni di licenziare Fini, colpevole di fare secondo lui politica attiva, e lui che sta facendo la stessa identica cosa dovrebbe, invece, rimanere in sella al suo incarico tranquillo e beato. Per quanto ci riguarda, ci auguriamo che tutto questo non finisca qui, che la nuova stagione aperta da Gianfranco Fini nel Pdl porti alla fine dell’era berlusconiana quanto prima, nell’interesse del paese e dei cittadini, prima che sia troppo tardi.