Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

lunedì 2 agosto 2010

Siamo messi bene "emma for president" questa è una purga non una medicina.




"Caro Pierluigi, prima di parlare di governi di larghe intese, di governi tecnici o governissimi che dir si voglia, andando appresso a quello che non dipende né da voi, né da noi, pensiamo a ciò che possiamo fare". Antonio Di Pietro ha scritto una lettera a Bersani. Gli fa una proposta impegnativa: costruiamo insieme "un partito dei riformisti" unendo e superando Pd e Idv. "Oggi è il tempo di edificare la casa comune, non di apparire al paese intenti a perseguire trame di palazzo", scrive, chiedendo con Massimo Donadi e Felice Belisario, i capigruppo, un incontro al segretario democratico "non più rinviabile".

L'offerta non è da poco. La crisi della maggioranza berlusconiana dopo il divorzio da Fini è "lacerante e strutturale" e "presto travolgerà il governo". Bisogna insomma essere pronti alle elezioni anticipate. Anche se c'è una parziale apertura del leader Idv a situazioni-ponte: "Soluzioni parlamentari che consentano, prima di tornare al voto, di approvare una legge elettorale meno indecente - afferma nella lettera - le valuteremo insieme se e quando saranno possibili". Tuttavia, la sfida è che l'opposizione prenda un'iniziativa politica. Rilanci: "Perché la responsabilità di non esserci fatti trovare pronti di fronte all'implosione della maggioranza è qualcosa che i nostri elettori non ci perdonerebbero". E l'ex pm spiega che un'intesa elettorale tra Pd e Idv non basta, che il suo obiettivo è decisamente qualcosa in più di un percorso federativo. Si dovrebbe trattare - commenta poi - di "un insieme riformista, di un partito, dal momento che Italia dei valori è una formazione politica nata sull'invocazione "Resistere resistere resistere": il giorno in cui portiamo a termine la nostra missione siamo come un reduce che torna a casa. Non sono per la moltiplicazione dei partiti".

Ammette quindi, Di Pietro: "Questo era il progetto di Veltroni, non intendo ignorarlo. Ma allora annusai, da contadino scarpe grosse e cervello fino, che fondersi sarebbe stato un suicidio perché ancora il Pd non si è ben costituito". Troppa disomogeneità. "Il Pd è pro o contro il nucleare? Dipende da chi ti parla". Ora sarebbe arrivato il momento dell'unione. "Caro Pierluigi, ci rivolgiamo a te perché insieme al tuo partito abbiamo condiviso l'alleanza per le ultime elezioni politiche e crediamo che da lì sia giusto ripartire". Cosa si aspetta che risponda il Pd? Gli ex Popolari e i democratici moderati, già critici sull'alleanza, vorranno rinviare il progetto al mittente.

Chi nel Pd guarda all'Udc di Casini - incompatibile con i dipietristi - non riterrà che la strada sia percorribile.

Enrico Letta, il vice segretario, intanto si limita a ribadire: "Serve un nuovo governo. Il Pd punta a un governo istituzionale, che guidi la difficile fase economica, cambi la legge elettorale e poi dia la parola ai cittadini". Di "fase nuova da aprire" parla il dalemiano Nicola Latorre. Freddo sull'ipotesi di larghe intese si è mostrato Walter Veltroni pur riconoscendo che occorre avere "disponibilità" e senso di responsabilità. A dividere il Pd c'è il giudizio su Fini e la sua affidabilità a volere mandare a casa questo governo. E c'è la questione del candidato premier. Di Pietro sollecita Bersani a dire la sua. Emma Bonino, leader dei Radicali e vice presidente del Senato, prevede: "Temo che questa crisi oligarchica sfocerà in elezioni anticipate. Non escludo la possibilità di candidarmi a leader del centrosinistra, ma appoggerei chiunque avesse in mente un programma a tutela della legalità di questo paese dove non esiste più lo Stato di diritto".

Fonte: Repubblica.it

2 commenti:

Fuori Tema ha detto...

CSM, CON VIETTI SCRITTA PAGINA BUIA

“Il Csm appena designato ha scritto, oggi, una pagina buia per la giustizia e la democrazia del Paese. Era necessario un segnale di forte discontinuità, vista la piena emergenza morale portata alla luce dall’inchiesta sulla P3, invece è stato inviato agli italiani un messaggio di continuità con quel collateralismo politico e quella correntocrazia che hanno caratterizzato la storia, anche recente, dell’organo di autogoverno dei magistrati. Con la designazione alla vicepresidenza di Vietti, il Csm dimostra di non aver voluto rispondere alla sfida etica a cui pure era chiamato dalla cronaca giudiziaria, scegliendo quindi di comportarsi nella modalità tipica di una pervicace casta. Vietti infatti porta la macchia indelebile di aver dato la paternita’ a leggi vergogna come la depenalizzazione del falso in bilancio o il legittimo impedimento, oltre ad essere persona dalla scarsissima cultura democratica, come dimostra la sua partecipazione all’affossamento della legge contro l’omofobia”.

Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile Giustizia e Sicurezza del partito.

Fuori Tema ha detto...

STRAGE BOLOGNA, DA GIOVANARDI PAROLE OFFENSIVE E INDEGNE

“Le parole pronunciate dal sottosegretario Giovanardi sono offensive e indegne, soprattutto perché provenienti da chi riveste un ruolo istituzionale e perche’ riferite ad una piaga democratica nazionale ancora non rimarginata. La piazza che ogni anno si da appuntamento a Bologna non esprime ‘odio e livore’, come sostiene Giovanardi, bensì testimonia il bisogno di verità e giustizia che tutto il Paese sente in merito ad una stagione infame e ancora oscura, durante la quale la deviazione istituzionale e il terrorismo, sotto la regia di una P2 pervasiva, hanno compromesso in modo definitivo la democrazia italiana. La scelta del Governo di non partecipare è figlia di una vigliaccheria umana e politica che offende le famiglie delle vittime e tutti i cittadini. Era doveroso che l’esecutivo fosse presente con un suo rappresentante e che, di fronte alle eventuali contestazioni, rispondesse nell’unico modo giusto: l’opposizione convinta ad ogni forma di prolungamento oltre i 30 anni del segreto di Stato e la fine del segreto di Stato stesso, che serve a non accertare le responsabilita’ di pezzi deviati dello Stato in quegli anni tragici”.

Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile Giustizia e Sicurezza del partito.