Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

giovedì 12 agosto 2010

UNIONI CIVILI, SE NE PARLA, MA IL PARLAMENTO PENSA AD ALTRO





Il vicepresidente di FLI (il neonato gruppo parlamentare legato a Fini), Benedetto della Vedova, ha proposto di riaprire alla Camera il dibattito sui temi etici, in particolare sulle coppie omosessuali e conviventi, sulla legge 40 e sul testamento biologico per “disarmare” lo scontro laici-cattolici e dare risposte positive alla forte domanda di diritti che proviene dalla nostra società. Le risposte non si sono fatte attendere: levata di scudi dal Pdl, Udc e Binetti varie che minacciano di stracciare subito le presunte alleanza dell’altrettanto presunto “terzo polo”, sparo ad alzo zero del quotidiano dei vescovi Avvenire e silenzio del Pd (ma a questo ci siamo abituati).


la notizia in se non ha avuto grande rilievo di stampa, ma ce ne occupiamo perché sono temi che ci appassionano e sui quali il congresso Idv ha detto parole chiare unanimemente condivise. I diritti delle coppie conviventi, per esempio, e delle coppie omosessuali in particolare hanno trovato soluzione giuridica in moltissimi paesi occidentali. Solo per citare le ultime notizie ricordiamo la sentenza di un giudice californiano che ha dichiarato illegittimo il risultato del referendum che aveva cancellato la legge sui matrimoni fra gay voluta dal Parlamento locale, in Messico la Corte Suprema ha dato il via libera ad una legge analoga, in Argentina nonostante l’opposizione della chiesa locale (peraltro compromessa nel rapporto con la dittatura) il Parlamento ha varato una legge che riconosce i diritti delle coppie omosessuali come nella Spagna di Zapatero. In Europa le leggi che riconoscono i diritti delle coppie omosessuali sono in vigore dappertutto tranne che in Italia e in Grecia. Laddove sono state approvate hanno avuto un grande successo e si sono consolidate nella cultura e nel costume. In Francia, ad esempio, il Pacs (Patti Civile di Solidarietà) ha superato un anno fa il numero dei matrimoni tradizionali, segno che il “pluralismo” degli istituti giuridici in campo familiare non è più soltanto una richiesta del movimento lgbt, ma un bisogno della società nel suo complesso.


D’altra parte si stanno moltiplicando gli episodi di vere e proprie discriminazioni legati alla mancanza in Italia di una legge che riconosca la pari dignità di ogni nucleo familiare: si va dal rifiuto di consentire al convivente la visita al proprio partner in ospedale alla cacciata dall’abitazione del partner del convivente deceduto.


La destra quando dice no ad una nuova legge in materia di diritto di famiglia straparla di presunte minacce alla famiglia tradizionale e alla sua stabilità. Si arriva persino a dire, come ha fatto il sub ministro Giovanardi, che occorre privilegiare la famiglia tradizionale rispetto agli altri nuclei familiari, come se tra i conviventi, etero od omosessuali che siano, non ci fossero esseri umani in tutto e per tutto uguali agli altri e con gli stessi diritti. La verità è che laddove le leggi di tutela sono state approvate si è assistito alla felice convivenza tra le varie forme di famiglia con grandi benefici per la società e per le persone coinvolte. Ed è per questo che è giunto il momento di modernizzare anche il nostro paese riconoscendo quei diritti che sono ormai dati per scontati in tutti i paesi civili.
Franco Grillini.

1 commento:

Fuori Tema ha detto...

MILANO - Legge salva-Mondadori doveva essere e legge salva-Mondadori è stata. La casa editrice controllata dalla Fininvest si avvia a chiudere con una mini-transazione da 8,6 milioni un contenzioso quasi ventennale in cui l'agenzia delle entrate le contestava il mancato pagamento di 173 milioni di tasse evase nel '91, in occasione della fusione tra Amef e Arnoldo Mondadori. Segrate ha già contabilizzato a tempo di record nella sua semestrale il versamento della sanzione per calare il sipario sulla partita con l'amministrazione finanziaria "grazie al decreto legge 25 marzo 2010 n. 40 sulla chiusura delle liti pendenti". Si tratta - in soldoni - del cosiddetto "Lodo Cassazione", un provvedimento contestato dall'opposizione per il macroscopico conflitto d'interessi del premier che consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli al contribuente mediante il pagamento del solo 5% del valore della lite.

La società di Marina Berlusconi - che aveva vinto in primo e secondo grado le cause con il fisco - ha colto subito la palla al balzo archiviando questo delicatissimo caso giudiziario prima della decisione della Corte suprema. I vertici di Segrate hanno confermato nella relazione di bilancio "la convinzione della correttezza" del proprio operato ma hanno preferito metter mano al portafoglio per "non esporre l'azienda a una situazione di incertezza ulteriore". Anche perché negli ultimi mesi il contenzioso con l'erario aveva causato più di un attrito tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.

Il presidente della Camera negli ultimi due anni si è messo di traverso per ben due volte alla norma salva-Mondadori che la maggioranza ha provato a far approvare a più riprese: in una prima occasione facendo cancellare la cosiddetta "definizione agevolata delle liti" dal pacchetto giustizia per il processo breve messo a punto da Angelino Alfano e poi costringendo il governo a sfilarla lo scorso novembre dalla finanziaria 2010 dopo essere stato avvisato in extremis della presenza del decreto tra le pieghe della legge di bilancio dal relatore al Senato Maurizio Saia (Pdl).

L'ennesima legge ad personam, però, una volta uscita dalla porta, è rientrata dalla finestra ben mimetizzata all'interno del Dl incentivi. E a questo punto, nella scorsa primavera, anche Fini ha ceduto, dando luce verde al provvedimento che ha consentito tra l'altro alla società di casa Berlusconi di evitare un imbarazzante braccio di ferro con il ministero dell'economia di Giulio Tremonti. La controllata Fininvest a dicembre 2009 aveva accantonato in bilancio solo 1,8 milioni a fronte delle liti pendenti con l'erario.

Il vecchio contenzioso fiscale di Segrate era un serio cruccio pure per lo stesso presidente del consiglio che in una conversazione telefonica intercettata con l'ex consigliere Agcom Giancarlo Innocenzi si lamentava delle richieste per il divorzio di Veronica Lario - "mia moglie vuole 45 milioni" - paragonandole alla voracità di un fisco che gliene chiedeva 900 milioni. In realtà la cifra richiesta dalle Entrate alla Mondadori (tecnicamente legata al disavanzo di fusione con Amef) era di soli 173 milioni dell'epoca destinati a salire con gli interessi a 350 milioni. Una cifra comunque molto importante per la casa editrice di Segrate che ha chiuso l'esercizio 2009, un anno difficile per tutta l'editoria, con 34 milioni di utile netto e un giro d'affari di 1,5 miliardi di euro.

Fonte: Repubblica.it