Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

venerdì 13 agosto 2010

QUANTE FESSERIE CI RACCONTANO: La nuova legge elettorale? Un bluff. Se si vota, si vota con quella di prima




E’ stato lui per primo a segnalare la “falla” nella strategia di Berlusconi. Non che lo sapesse solo lui, ma è stato il primo a metterlo nero su bianco e a corredarlo di numeri e tabelle. E’ presumibile che un ceto politico soprattutto parolaio e discretamente incompetente anche su se stesso e sugli “affari di casa” della “falla” sia sia reso conto solo dopo averla vista stampata giorni fa sul Sole 240re e firma Roberto D’Alimonte.

La strategia, la voglia matta di Berlusconi la conoscono tutti, lui stesso non ne fa mistero: aggirare tutta l’opposizione ed anche il “saliente dei finiani” con un blizkrieg corazzato. Metterli tutti dentro una “sacca” e stritolarli con le elezioni anticipate. Strategia che riduce tutti gli avversari a difensori di una linea Maginot che non riesce a sparare un colpo perchè il “panzer” elettorale li prende alle spalle. Bene, ma D’Alimonte ha dimostrato che esiste la possibilità che ai “tank”, alle colonne corazzate del Pdl e della Lega potrebbe mancare la benzina a due passi dalla vittoria. La “falla” si chiama Senato: lì Berlusconi e Bossi potrebbero non avere la maggioranza dei seggi se gli elettori italiani votassero nel 2011 più o meno come hanno votato nel 2008.

La legge elettorale vigente prevede un premio di maggioranza in seggi alla coalizione che prende più voti sul territorio nazionale. Ma questo vale solo per la Camera dei deputati. Su scala nazionale il Pdl “vale” circa il 35 per cento dei voti, la Lega più del 10 per cento. Qurantacinque e passa per cento in totale se a Berlusconi e Bossi va “normale” e neanche troppo bene. Non c’è partita, a meno di rivoluzioni elettorali sempre possibili ma non prevedibili.

Il Pd, anche se ha più del doppio dei voti della Lega (tutti se lo dimenticano calcolando il potere, fortissimo, e non il consenso, vasto ma limitato, di Bossi e dei suoi), con l’Idv fa a fatica 35 per cento. Si aggiunga pure Vendola e qualcosa d’altro a sinistra, si ipotizzi pure un recupero dell’astensionismo di sinistra in nome e virtù della “liberazione” da Berlusconi, si arriva al 38, 40 per cento? Non c’è partita, anche se a Bersani, Di Pietro e Vendola uniti andasse alla grande. E se il Pd va con Casini, Rutelli, magari Montezemolo? Perde Di Pietro e Vendola e affini.

E anche questa alleanza alla Camera torna a fare, con ottimismo, 35 per cento o poco più. Quindi alla Camera Berlusconi e Bossi prendono il premio di maggioranza, vincono e chiudono tutti nella “sacca”, finiani compresi. Una lista autonoma “finiana” può darsi solo in alleanza con Casini e il resto del centro. Se va alla grande, quindici per cento. Fosse anche venti per cento, da capo a dodici…Quanto al tutti insieme contro Berlusconi e Bossi, da Fini a Vendola, passando per Casini e Bersani, semplicemente non esiste.

Al Senato invece il premio di maggioranza è su base regionale. E’ la strana legge voluta e inventata da Calderoli. Inventata quando sembrava a tutti che le successive elezioni le avrebbe vinte il centro sinistra, inventata apposta per “azzoppare” quella vittoria. E infatti al Senato premio di maggioranza regionale vuol dire che chi prende più voti in quella Regione prende la maggioranza dei seggi, il secondo prende quel che resta dei seggi a disposizione.

Il “secondo”, e se i “secondi” sono due? Allora i due “secondi arrivati” spartiscono i seggi non andati al primo arrivato. Ed è questa la “falla”: per avere la maggioranza dei seggi al Senato Berlusconi e Bossi devono arrivare primi nelle Regioni a maggioranza netta di destra e leghista, ma devono anche arrivare secondi, solitari secondi nelle Regioni in cui vince il centro sinistra.

Se c’è un altro “secondo”, insomma un terzo concorrente che raccoglie i voti presi nel 2008 da Casini, Lombardo più un Fini che prende un terzo dei voti che erano di An, allora Berlusconi e Bossi al Senato la maggioranza non ce l’hanno. Il loro eventuale governo diventa zoppo, il blitzkrieg fallisce.
D’Alimonte l’ha dimostrato e Berlusconi l’ha preso sul serio. Merita dunque credibilità D’Alimonte, sa di cosa parla e scrive. E ne ha scritta un’altra, anche questa non ci voleva la zingara per indovinarla, ma D’Alimonte la spiega che è un piacere. Spiega che la richiesta delle opposizioni di una nuova legge elettorale è un bluff. Un bluff fatto avendo in mano scartine. Basta domandare “quale” nuova legge elettorale. Una legge proporzionale con sbarramento al cinque per cento? E’ la legge che piace a Casini e D’Alema, la legge che smonta la rendita di posizione di Bossi e lo strapotere di Berlusconi perchè non obbliga i partiti a decidere le alleanze di governo prima del voto: ognuno prende i voti che sa e che può e poi si vede. Ma questa legge non piace a mezzo Pd e come si fa a cambiare la legge elettorale contro la volontà dell’attuale parlamento a maggioranza Pdl e leghista? Non si fa, non si può.


Si potrebbe fare una nuova legge elettorale maggioritaria ritornando ai collegi uninominali, quella che c’era prima della “porcata” di Calderoli secondo la sua stessa definizione. Il paese diviso in tanti collegi, in ciascun collegio il candidato di una, due o tre coalizioni. L’elettore che sceglie il suo deputato e senatore e non vota per quello nominato dal capo del partito prima ancora che si voti. Ma questa legge, questo tipo di legge non la vuole Casini e non la vuole Vendola e non la vogliono i piccoli partiti che nella stragrande maggioranza dei collegi arriverebbero sempre ultimi o quasi. Quindi chi la vota in Parlamento questa nuova legge? Mezzo Pd e poi?

Terza ipotesi, altrettanto fantasiosa: si abolisce il premio di maggioranza su base regionale al Senato. Conviene oggi solo a Berlusconi. Perchè mai gli altri dovrebbero dire di sì? Conclusione ovvia, politica e matematica insieme: se si vota, si torna a votare con la legge che c’è. E se rallentamento o pausa indubbiamente ci sono stati nello scivolare verso le elezioni anticipate è per i due “Commi D’Alimonte” prima che per ogni altra cosa. Sì, Napolitano non vuole e lo dice pure. Un ostacolo grosso ma non insormontabile. Sì, potrebbe nascere un governo tecnico elettorale. Ma Berlusconi lo userebbe come trampolino per la vittoria, gridando al golpe. Sì, bisogna aspettare almeno gennaio/febbraio per sciogliere le Camere perchè a inizio anno ci sono centinaia di miliardi di titoli pubblici da piazzare sul mercato e il mercato non gradisce crisi politiche. Se ci sono, si cautela chiedendo rendimenti più alti per comprare le emissioni sovrane…Sì, c’è tutto questo e anche altro: i dossier che volano, il clima rancido.

Ma soprattutto la corsa alle elezioni ha rallentato perchè Berlusconi e Bossi non sono sicuri di avere i seggi che servono al Senato e le opposizioni sanno che non avranno mai una nuova legge elettorale anche perchè non sanno che legge volere. Alla fine però c’è un “Terzo Comma” che non è di D’Alimonte, è, se così si può dire, un comme genetico, uno “spirito”, una natura, un istinto, un’attitudine. Quelle di Berlusconi e del Pdl: macchine elettorali e non di governo. Il blitzkrieg li affascina, li mobilita, li compatta, li convince, li esalta. Probabilmente lo proveranno lo stesso e tutto, proprio tutto, si giocherà su quel barile di benzina in più o in meno nel motore dei loro carri armati.

Fonte: http://www.nuovaresistenza.org/2010/08/13/la-nuova-legge-elettorale-un-bluff-se-si-vota-si-vota-con-quella-di-prima/

7 commenti:

write26 ha detto...

“Quelle di Berlusconi e del Pdl: macchine elettorali e non di governo. Il blitzkrieg li affascina, li mobilita, li compatta, li convince, li esalta. Probabilmente lo proveranno lo stesso e tutto, proprio tutto, si giocherà su quel barile di benzina in più o in meno nel motore dei loro carri armati”

Blitzkrieg non so cosa significhi, immagino competizione, dobbiamo ammetterlo, questa “gentaccia” ha i mezzi e la spregiudicatezza per poter vincere di nuovo, poi però è palese, non sanno governare, non sanno andare oltre la propaganda.

Roberto D’Alimonte, (per chi non lo conosce) non è l’ultimo dei coglioni, politologo di fama internazionale, autore di saggi di notevole spessore, innumerevoli sono le sue pubblicazioni, un uomo di riconosciuta fama mondiale.

Allora di cosa stiamo parlando? Di quale legge elettorale visto che non siamo in grado di presentarne una condivisa? Di quale alternativa di governo visto che anche sotto questo aspetto il PD non ha le idee chiare?

Il PdL si oppone ad un governo di solidarietà nazionale, cosa significa? Cicchitto dice che il PdL e la Lega si opporranno e “minaccia” forti manifestazioni di massa contro questo ribaltone, ma quale ribaltone? E’ la Costituzione che impone, al Presidente della Repubblica, di verificare, prima di sciogliere le camere, la possibilità di una nuova maggioranza. Ha detto bene oggi Bersani: NON ESISTE ANCORA L A COSTITUZIONE DI ARCORE!!! (ogni tanto qualcuna, anche Bersani, la azzecca)

In questa confusione noi registriamo che oggi è morto un altro operaio, caduto da un’impalcatura nei cantieri navali di Sestri Levante, AVEVA SESSANTANOVE ANNI, domando ma che cazzo stava a fare un sessantanovenne su un’impalcatura a venti metri di altezza?

write26

zonacesarini ha detto...

69 anni e ancora si arrampicava sulle impalcature non ho parole!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Fuori Tema ha detto...

Un operaio di 69 anni, Franco Devoto, spezzino, è morto nel pomeriggio nei cantieri navali Fincantieri di Sestri Ponente, a Genova, dopo essere caduto da una quindicina di metri d’altezza dallo scafo in costruzione di una nave rifornitrice per la Marina Militare indiana.

Devoto era dipendente di una ditta di carpenteria metallica della Spezia, la Sa.Me.Co. appaltatrice per Fincantieri. Era un carpentiere molto esperto e continuava a lavorare nonostante la sua età gli consentisse di andare in pensione.

Alla caduta non ha assistito alcun testimone. Devoto, giunto oggi a Genova con altri due colleghi, aveva terminato il suo turno nella pancia della nave, che avrebbe accolto la sala macchine.

Secondo le testimonianze raccolte da Polizia, dagli ispettori del lavoro della Asl e dal pm di turno Giovanni Arena, i due compagni di lavoro lo avevano lasciato a riporre gli attrezzi e si erano avviati verso l’uscita dello stabilimento. Devoto voleva inoltre fare un sopralluogo alla zona dello scafo in cui avrebbe lavorato a partire da lunedì prossimo.

Non vedendolo arrivare, lo hanno chiamato sul telefonino e non hanno avuto risposta. Sono allora tornati sui loro passi ed hanno scoperto il corpo, sul fondo del bacino di carenaggio. I soccorritori del 118 non hanno potuto che constatarne la morte ed il corpo è stato trasportato nell’infermeria dei cantieri.

Cordoglio per l’infortunio mortale è stato espresso dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e dal segretario regionale del Pd, Mario Tullo. Sindacalisti della Fiom-Cgil si sono recati al cantiere non appena appreso dell’incidente ed hanno annunciato proteste a sostegno dell’intensificazione delle misure di sicurezza sul lavoro.

write26 ha detto...

Zonacesarini io conosco molto bene quell’ambiente, ho lavorato nei cantieri navali per oltre vent’anni, compreso Sestri Levante, motivo per il quale a 52 anni sono andato in pensione usufruendo dei benefici provenienti dalla legge sull’amianto.

Non facevo l’operaio, mi occupavo di logistica rivolta al cliente, più precisamente collaudi e corsi di addestramento per i Radar e per i Sistemi Missilistici, qualche giorno fa tu parlavi dei rischi che il tuo lavoro, nel settore edilizio, implica, bene caro Zonacesarini, nei cantieri navali, chi come me ha lavorato nelle navi in allestimento, operai, tecnici, ingegneri, tutte le mattine, credenti e non credenti, dopo aver timbrato il cartellino si fanno il segno della croce.

Prova ad immaginare “mille” persone che svolgono “mille” lavori diversi, alle dipendenze di centinaia di ditte, su una struttura in ferro lunga circa cento metri, dove attività delicate tipo affinamento del software, misure elettroniche ad altissime tensioni (150.000 Volt continui) e ad altissime frequenze vengono portate a termine mentre qualcun altro effettua, a pochi metri da te, saldature, verniciature, coibentazioni con resine amiantifere, e sopra la tua testa, gru e carrelli sollevatori che si muovono come cavallette, carichi sospesi, gente arrampicata in scoperta senza nessuna protezione. QUESTA È FINCANTIERI.

In questi ambienti io ci ho lavorato vent’anni, in Italia e all’estero, all’età di 45 anni, nel rispetto degli accordi sindacali, la all’epoca Selenia S.p.A. (oggi Alenia, MBDA, Selex) ha reputato che ero troppo “vecchio” per continuare quel tipo di lavoro e mi trasferì d’ufficio negli aeroporti dove il lavoro, comunque dinamico, necessità di una minore prontezza di riflessi.

Leggere ora che in quell’ambiente, è morta una persona di 69 anni, dipendente di una piccola azienda, sub appaltatrice mi fa venire i brividi. LO TROVO INACCETTABILE!!!

Goditi le tue ferie e lascia stare il blog, un abbraccio write26

passatempo ha detto...

Write, forse è la prima volta che leggo un tuo intervento non dilatato alla tua visione politica. Si comprende bene che hai vissuto quell’ambiente e, attraverso questa ennesima morte sul lavoro, hai saputo raccontarlo facendolo uscire direttamente dal tuo cuore, dalle tue viscere, dalla tua emotività.
Senza lavoro non esistono diritti tuona Bonanni , avvilente frase per giustificare tutto e far diventare controparte un sindacato che pone la questione anche sotto altri aspetti irrinunciabili. Ma quest’anima nera dell’imprenditoria è lì tutti i giorni a ricordarci la sua bulimia affaristica, le sue continue pretese per una deregulation che ha trovato in questo governo e nel ministro Sacconi la via libera per vergognose agevolazioni come quella di abolire la scheda sanitaria che non terrà più conto delle condizioni fisiche di un lavoratore, e permettere attraverso “piccoli interventi legislativi” di poter proseguire con il mal costume del morto sul lavoro che, inverosimilmente, risulta sempre assunto il giorno stesso dell’incidente.
Per questo a fare da contraltare alla frase di cui si è innamorato il segretario nazionale della Cisl Bonanni io contrappongo il dialogo di una vignetta satirica di Francesca Fornario dove si vedono due signori abbigliati (non casualmente) stile ottocento parlarsi uno spalle all’altro. Il primo afferma: “gli operai vogliono lavoro e sicurezza” e l’altro riflettendosi allo specchio risponde: “beh, si decidessero”!!!!!

write26 ha detto...

Passatempo, dove l’hai trovata la vignetta della Fornario? Non è vero che io ingigantisco i problemi (interventi dilatati dalla mia visione politica) ti dirò, faccio del tutto, nei limiti del possibile, per contenerli.

Non ho mai avuto una spiccata passione per Gianfranco Funari però una cosa detta da lui mi è rimasta in mente: “se uno è stronzo devi chiamarlo stronzo non lo puoi chiamare stupidino”

minny ha detto...

La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere un obiettivo e non una legge da rispettare.Formazione,formazione e formazione.Troppo spesso gli incidenti sul lavoro dipendono da comportamenti poco corretti.Prevenzione vuol dire sensibilizzare i lavoratori ad avvalersi di tutti quei dispositivi messi a loro disposizione dalla azienda.Vero è che se si usano i dispositivi si lavora poco e male,ma è vero anche che alcuni incidenti potrebbero essere evitati se ci fosse più criterio.