Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

martedì 2 marzo 2010

UNA GIORNATA SENZA DI NOI


Ieri a Roma sono saliti in cattedra gli stranieri con 'lezioni di clandestinita'' in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento. Gli studenti universitari dell'Onda e quelli delle superiori si sono seduti in silenzio ad ascoltare 'gli insegnamenti' degli immigrati. L'iniziativa si e' svolta in occasione dello sciopero nazionale degli stranieri.

La manifestazione si è collegata a quella organizzata sempre ieri in Francia.Anche altri Paesi, come la Grecia e la Spagna, si stanno mobilitando per mettere insieme sotto la stessa maglietta gialla stranieri, cittadini dell'Ue, seconde generazioni di immigrati e 'chiunque condivida il rifiuto del razzismo e di ogni forma discriminatoria'.

In Italia sono state 60 le piazze che ieri si sono tinte di giallo, per sostenere l'importanza dell'immigrazione per la tenuta socio-economica del Paese.
Sono in corso nei prossimi giorni una serie d'iniziative nelle diverse citta': a Varese verrà offerto un 'pranzo etnico' agli agenti della polizia penitenziaria, a Trieste si cancelleranno le scritte razziste dai muri, a Bologna mostra fotografica all'aperto con i volti dei 'nuovi italiani', a Milano offerta di lezioni di lingua straniera in piazza.

Alle 18.30 nelle piazze sono stati liberati dei palloncini gialli, per ribadire il colore simbolo della manifestazione.

Una giornata storica che probabilmente verrà "marcata", dai posteri, in rosso sui futuri calendari, una giornata alla quale i nostri media hanno dedicato poco o niente troppo presi dalle squallide vicissitudini legate alla presentazione delle liste elettorali. VERGOGNA!!!!!








1 commento:

write26 ha detto...

"GLI IMMIGRATI UOMINI COME VOI"

Gad Lerner


C’è da sperare che la minoranza colorata che ha affollato pacificamente ieri decine di piazze italiane protestando contro il razzismo e invocando i diritti che le sono negati, venga presa in seria considerazione dalle pubbliche autorità. Per quanto esigua, rispetto alla popolazione di 4,3 milioni di stranieri residenti nella penisola, la folla dei manifestanti ha rivelato la nascita di un nuovo movimento che sarebbe irresponsabile sottovalutare. Perché, se il malcontento rimanesse inascoltato, l’associazionismo degli immigrati potrebbe svilupparsi in forma contrapposta e separata alla democrazia in cui reclama di venire incluso.

Quando migliaia di palloncini gialli si sono levati in volo su piazza del Duomo a Milano, coprendo il maxischermo in cui sfilavano elegantissime le modelle straniere, il sagrato era invaso di badanti e fattorini, coi loro bimbi che mostravano un semplice cartello: “Siamo nati qui, vogliamo la cittadinanza”.

A Roma cancellavano le scritte ostili sui palazzi. A Napoli marciavano così numerosi da stupire i passanti: da dove spuntano tutti questi stranieri?

Se è bastata la suggestione velleitaria di “24h senza di noi”, la sfida impossibile di uno sciopero degli immigrati, per dare consistenza numerica a un’iniziativa spontanea quasi del tutto priva di supporti organizzativi, vuol dire che c’era un vuoto da riempire.

Non gli corrisponde, è vero, uno spazio politico redditizio: la difesa dei diritti degli stranieri in Italia continua a essere valutata un pessimo affare elettorale, come rivela anche la riluttanza del Partito democratico finora pochissimo interessato a dare loro visibilità pubblica nelle sue strutture.

Ma come non rendersi conto che le buone ragioni degli immigrati, contro una burocrazia sollecitata dal centrodestra a rendergli la vita difficile, potrebbero tradursi in rivolta se si continua a ignorarle?

Ieri hanno cantato e ballato per le strade, stupiti loro stessi nel riconoscersi movimento nascente. Ma domani? Per quanto tempo ancora potremo impiegarli con paghe inferiori, costretti spesso nell’irregolarità del lavoro nero, lanciando contemporaneamente proclami allarmistici contro l’”invasione degli stranieri”?

E’ significativo che attestati di rispetto e comprensione nella prima giornata di protesta degli immigrati siano giunti da associazioni imprenditoriali di categoria: la Camera nazionale dell’Artigianato che ricorda come il 9,5% del Pil sia legato direttamente o indirettamente al lavoro degli stranieri; e la Coldiretti che lamenta il ritardo del decreto flussi per gli stagionali agricoli, da cui dipende il 10% dei raccolti nelle campagne italiane.

Riconoscerli solo come manodopera, però, non esaurisce la dimensione di umanità che tante famiglie, scolaresche, comunità di cura vivono nel rapporto personale con il loro singolo straniero, disabituate tuttora a vederlo partecipe di una collettività.

A lui danno un nome, ne condividono le emozioni, lo adottano. L’”insieme straniero” resta invece folla anonima, estranea, minacciosa.

Ieri questa folla ci si è presentata affermando con esemplare civiltà: “Siamo uomini e donne come voi”.

Ma questo è il pericolo, se gli stranieri continueranno a scendere in piazza da soli, dopo che ieri ci hanno preso gusto: che il sorriso della prima volta, incompreso nella separazione dei passanti, trasmuti in sguardi torvi. Una società armoniosa, in grado di condividere i medesimi ideali di giustizia sociale, non può fondarsi sul braccio di ferro tra comunità straniere e maggioranza italiana. Ha bisogno di immigrati bene inseriti nelle strutture di rappresentanza democratiche. Deve aspirare a una cittadinanza comune.