

Questa notte è stata consumata una delle peggiori pagine della seconda repubblica artefici il Presidente Giorgio Napolitano e un Consiglio dei Ministri presieduto dall’uomo, per sua stessa ammissione, più INDAGATO del mondo .
COMPLICE L’INDIFFERENZA DEGLI ELETTORI, GLI UNICI CHE POTREBBERO, IN UN SUSSULTO DI DIGNITÀ, RICONDURRE IL PAESE AD UNA DEMOCRAZIA REALE, OGGI SOLO APPARENTE.
Diceva Piero Calamandrei uno dei principali e forse il più autorevole ispiratore della nostra Costituzione:
“LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI è una bella frase che rincuora il povero, quando la vede scritta sopra le teste dei giudici, sulla parete di fondo delle aule giudiziarie; ma quando si accorge che, per invocar l’uguaglianza della legge a sua difesa, è indispensabile l'aiuto di quella ricchezza che egli non ha, allora quella frase gli sembra una beffa alla sua miseria"
La democrazia consiste nel rispetto delle regole non nella modifica delle stesse in base alle esigenze più contingenti , le competizioni elettorali dovrebbero essere condotte in maniera conforme alle norme non nell’interpretazione delle stesse.
Napolitano, questa notte, oltre a sancire che nel nostro paese anche le regole possono essere opinate in funzione degli interessi dei pre-potenti, ha voluto fornire un ulteriore alibi al PDL per permettergli di non chiedere scusa agli Italiani neppure della loro negligenza, e consentirgli così di continuare ad insultare i giudici e di sputare veleno sulle opposizioni e sulla stampa libera.
A Napolitano non è bastato togliersi il cappello di fronte al Lodo Alfano e allo Scudo Fiscale ha voluto fare di più e rendersi poco credibile come arbitro al di sopra della parti.
Il nostro paese è invaso da un regime mediatico, tanto moderno quanto arrogante, solo un ritorno a quella LEGALITA’, invocata con forza dal Popolo Viola, dal Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo, dalle Agende Rosse di Salvatore Borsellino può sconfiggerlo e i Partiti si devono adeguare, debbono indignarsi e fare pulizia nel loro interno se vogliono sopravvivere e se desiderano riacquistare credibilità nei giovani, quei giovani delusi e consapevoli che per loro la vita sarà più dura di quella vissuta dai loro padri.
Gruppo IdV Lenola.
5 commenti:
DAL BLOG DI DARIO FO "Le elezioni si svolgeranno in tutta Italia domenica 28 e lunedì 29 marzo, ma potete arrivare anche martedì e mercoledì della stessa settimana perché tanto troveremo un decreto interpretativo per i ritardatari, naturalmente questo privilegio è solo per gli elettori del Presidente del Consiglio, perché noi siamo... il Partito del fare, nel senso che possiamo fare quel cazzo che ci pare".
Antonio Di Pietro. "C'é la necessità di capire bene il ruolo di Napolitano in questa sporca faccenda onde valutare se non ci siano gli estremi per promuovere l'impeachment nei suoi confronti per aver violato il suo ruolo e le sue funzioni. Lo dico con tutto il rispetto per la sua funzione ma anche con il dovere che spetta ad una forza politica presente in Parlamento che deve salvaguardare la democrazia": afferma, in una nota, il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro.
"Ieri sera - spiega Di Pietro - appena ho saputo che Napolitano aveva firmato la legge salva PdL, che permette a chi ha violato la legge di essere riammesso alla competizione elettorale, ho pensato tra me e me, come già è avvenuto per le altre leggi ad personam, che il Presidente della Repubblica si era comportato da Ponzio Pilato, lavandosene le mani. Poi, stamattina, dalla lettura dei giornali ho appreso che il Colle avrebbe partecipato attivamente alla stesura del testo. Se così fosse sarebbe correo visto che, invece di fare l'arbitro, avrebbe collaborato per cambiare le regole del gioco mentre la partita era aperta. Da subito ci attiveremo - annuncia Di Pietro - per mobilitare i cittadini onesti con una grande manifestazione a difesa della Costituzione contro quest'ennesima legge ad personam".
Chissà se il popolo italiano si rende conto di quello che rischia.
Con questo governo e con questo presidente, i politici si possono permettere di tutto,tanto poi arriva il decreto.Bella visione che diamo ai giovani!!! Macabro disegno di distruzione dell'Italia-Repubblica.Le regole, che dovrebbero essere uguali per tutti,si possono interpretare al bisogno,per il resto puoi anche ingoiarti la scheda elettorale.
Lettera al Presidente Napolitano degli Studenti Viola.
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7 Marzo 20101
Lettera al Presidente della Repubblica.
Illustre Presidente della Repubblica,
il nostro Paese sta vivendo una fase critica di lotta interna che vede contrapposte le forze politiche in uno scontro che rasenta l’aggressione fisica, e non invece disponibili ad un confronto dialettico costruttivo. In Parlamento e nei pubblici dibattiti l’avversario politico è visto più come un nemico da annientare che come un soggetto con il quale instaurare un dialogo efficace per governare seriamente e serenamente il Paese.
La società è spaccata: si è perso il senso dello Stato, costitutivo di ogni Paese democratico. Stato inteso come unica entità, unico organismo vitale in cui ogni parte funziona in sinergia armonica con le altre per il pubblico interesse, nel rispetto delle diversità sociali, culturali, sessuali e religiose.
Siamo gli studenti di oggi e i lavoratori (forse?) di domani, siamo i giovani precari, neo laureati, ricercatori: noi che rappresentiamo il futuro dell’Italia vediamo un Paese divorato dalla corruzione e stretto nella morsa soffocante di una crisi economica che non lascia intravedere altro futuro se non all’estero.
La situazione non lascia scampo: le classi sociali meno abbienti sono sempre più vessate, la classe media si impoverisce sempre di più, i licenziamenti dei lavoratori sono all’ordine del giorno (Alcoa, Italtel, Eutelia, Termini Imerese).
In questo contesto l’interesse per la cultura e l’istruzione è diventato sempre più marginale: ne è prova lo smantellamento progressivo della scuola, dell’università e dell’editoria.
In questa drammatica e caotica situazione, tuttavia, il Governo è più impegnato a risolvere celermente le beghe giudiziarie di “qualcuno” piuttosto che a lavorare nell’interesse comune portando l’Italia fuori da questa crisi il prima possibile.
Aldilà di tutto ciò sono continui, dannosi, pericolosi gli ormai sfacciati attacchi ai princìpi e valori sanciti dalla Carta Costituzionale, che rappresentano le fondamenta della nostra democrazia.
E’ in corso un vero e proprio tentativo di sovvertimento delle regole: eclatante è l’attacco al principio di uguaglianza, sancito dall’art.3 secondo cui “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”. Lo dimostrano i DdL sul “Processo breve” e sul “Legittimo impedimento”.
Il legittimo impedimento, come è noto, consente al Premier di giustificare la sua assenza nei processi che lo vedono imputato qualora le udienze coincidano con impegni istituzionali.
Il Codice di Procedura Penale, di per sé, già contempla una norma del genere, ma nel DdL votato recentemente alla Camera, invece, si prevede che sia la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri ad attestare che l’impedimento sia “continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni governative”, così da indurre il giudice a rinviare il processo a udienza successiva.
In questa prospettiva è il Presidente del Consiglio stesso che si arroga il diritto di giustificare la sua assenza all’udienza in questione per “legittimo impedimento”, facendo ricorso ai suoi poteri istituzionali.
In tale eventualità, nei confronti del Presidente del Consiglio non si applicherebbe lo stesso parametro di uguaglianza davanti alla legge che invece si applica per tutti i comuni cittadini.
Ci rivolgiamo quindi a Lei, Signor Presidente della Repubblica, invitandoLa con forza a non firmare questa LEGGE VERGOGNA che attenta ai princìpi costituzionali, democratici, etici e civili della nostra società. Le chiediamo perciò di rinviarLa alle Camere nel rispetto della Costituzione, di cui Lei è il sommo garante.
Studenti e ricercatori Viola
Berlusconi e i suoi servi possono anche chiamarlo "decreto interpretativo", ma un decreto che dice: "apriamo i termini di consegna dei documenti 10 giorni dopo che sono scaduti", non dà una interpretazione, come non la dà un articolo che dice: "le violazioni formali possono essere sanate dopo la consegna", visto che questo punto era espressamente vietato. Per non parlare poi dell'articolo che cancella un pezzo della norma precedente. Infatti la norma prevedeva che a far fede dell'orario di consegna della documentazione fosse l'orario apposto sulla ricevuta dal cancelliere, adesso il decreto legge dice che è valida la presentazione a condizione che uno dimostra, in qualsiasi modo, di essere stato all'interno dell'edificio.
A Napolitano non gli resta che porre la corona sulla testa dell'imperatore Silvio…
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