Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

martedì 2 marzo 2010

L’informazione politica è stata spenta, mentre le tv rimangono accese a propinare agli italiani le verità di comodo del governo di Massimo Donati





Il Cda della Rai ha deciso così, probabilmente per obbedire ad ordini superiori. Una decisione molto grave che non ha precedenti nella storia italiana. Non si era mai visto che in campagna elettorale fossero spenti i programmi d’approfondimento politico, i talk show ed i dibattiti.

Proprio quando cresce la voglia e la necessità d’informazione i programmi politici vengono cancellati in nome di una bizzarra applicazione della par condicio. Questo vulnus alla democrazia ha un nome e cognome: Silvio Berlusconi.

Non è riuscito a cancellare la legge sulla par condicio ed allora ha deciso di interpretarla liberamente. Molto liberamente, un po’ troppo, tanto da provocare proteste anche da parte di chi, come Bruno Vespa, non fa mistero di essere su posizioni governative.

Questa decisione provocherà anche un danno erariale dovuto al calo di ascolti e di pubblicità che non sarà inferiore, stando ai primi calcoli, a tre milioni di euro. Insomma, per compiacere il padrone l’azienda si è tagliata volontariamente ed autonomamente gli attributi. L’informazione politica sarà dunque appannaggio esclusivo di noiosissime tribune che nessuno vede e dei telegiornali di regime.

E’ facile comprendere che si tratta di una situazione inaccettabile. Non ci sarà nessuno ad approfondire temi scottanti dell’attualità, gli scandali saranno taciuti e la verità in alcuni casi addirittura capovolta.

Facciamo un esempio, il principale telegiornale italiano dice che Mills è stato assolto e non che il reato è stato accertato ma prescritto. Chi ha come unica (o quasi) fonte d’informazione quel telegiornale, che idea avrà della realtà italiana? Della politica? Completamente deformata, crederà di vivere nel paese dei balocchi, governato dai migliori. Continuerà a pensare che Bertolaso è un eroe e che ci sono un sacco di veterinari amorevoli che si prendono cura di graziosi cuccioli.

Siamo a un passo dal regime. Mediaticamente siamo già in una dittatura. Ora abbiamo due strade da poter percorrere: accettare supinamente la decisione di spegnere l’informazione o batterci per riaccenderla.

Io scelgo la seconda e invito voi a fare altrettanto. Inondiamo di mail e di fax il direttore generale della Rai chiedendo di riaccendere l’informazione. Credo sia il momento di ribellarci. Per questo ho dato vita a un gruppo su Facebook dal nome Un fax e una mail per riaccendere l'Informazione. Fate girare il più possibile la notizia e inondiamo la Rai di Fax e mail. Essere informati è un nostro diritto, informare correttamente un nostro dovere.

Egr. dott. Mauro Masi Direttore Generale Rai Radio Televisione Italiana Fax 06 3230295 Email: m.masi@rai.it Roma, 2 marzo 2010 Egregio Direttore Generale, la decisione del Cda di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale è una grave violazione del diritto cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta.

Per questi motivi, chiediamo alla Rai che le trasmissioni di approfondimento politico vengano messe regolarmente in onda, anche durante il periodo di campagna elettorale, nel rispetto dei livelli di democrazia in questo Paese.








1 commento:

passatempo ha detto...

L’applicazione di una legge miope, partorita dal centrosinistra per paura di varare quella sul conflitto d’interessi , con la infantile pretesa di arginare lo strapotere informativo delle reti Mediaset di proprietà del nostro Presidente del Consiglio, ha portato ad un silenzio tombale che non significa imparzialità, ma impedire di pensare, di conoscere, di approfondire con tutta la faziosità velata, debordante o addirittura mal contenuta che un programma con tematiche sociali e politiche reca con sé.
Ma allora che cosa veramente si vuole nascondere con questa irriferibile decisione se non la liberticida “libertà” di non disturbare il potere al comando con trasmissioni di segno opposto alla sua linea politica?
L’altra volta ci fu una vera e propria censura a titolo personale contro Biagi, Santoro, ed altri che andò sotto il nome di editto bulgaro, oggi si salva l’apparenza e ci vanno di mezzo anche Vespa, Paragone lo stesso Floris, formalmente senza nessun editto, di fatto percorrendo un terreno già tracciato dove si registra di tutto anche “l’assoluzione” di Berlusconi nel processo Mills, nel più importante tg del servizio pubblico.
Ho sentito dire con forza che è la legge che impone certe scelte, anche se non condivise. Certo la stessa legge che per taluni personaggi si applica con un metro tutto particolare. Dipende dall’umore direbbero i francesi, dipende da quanto conviene appellarcisi, perché certe garanzie che le procedure impongono proprio per rispettare le leggi vengono, all’occorrenza, chiamate con accento spregevole burocrazia.
La mancata presentazione della lista elettorale qui nel Lazio sta dando spazio alle più scadenti scappatoie, è sceso in campo anche la seconda carica dello Stato auspicando che la sostanza superi la forma ( “l’esatto contrario della sentenza Mills” come fa dire oggi Staino nella sua vignetta) e si possa uscire da questo veniale pasticcio, questa è la richiesta più soft che il ruolo di Schifani impone, Cicchitto, che conosce bene lo sproposito verbale, ha dettato un’altra linea che è quella che provocatori e addirittura il magistrato abbiano impedito la presentazione della lista, si sentono parole sconsiderate che tentano di far passare come una violenza la regola base di una collettività basata sul rispetto delle leggi e arringano i simpatizzanti a fare sentire la propria rabbia.
L(‘)isteria non fa bene a nessuno, facciano tutti i ricorsi che solo la legge permette, ma si astengano dal commentare sempre contro qualcuno, la baraonda organizzativa e anche di veto incrociato in questo partito a vocazione cortigiana è il primo colpevole di questa equivoca condotta e denunciare complotti diventa sempre più stucchevole.