Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

martedì 30 marzo 2010

HA VINTO BOSSI




Secondo alcuni strateghi del Partito Democratico De Luca e Loiero rappresentavano “l’ultima spiaggia” per non regalare Campania e Calabria alle destre i risultati sono sotto gli occhi di tutti.


De Luca accusa addirittura alcune singolari derive avvenute nel suo partito all’ultimo minuto, farebbe bene ad essere più chiaro oppure a tacere ma non credo che questo possa avvenire “la trasparenza non è tra le sue più spiccate virtù”

Loiero a caldo: ''E' una sconfitta che non si presta a interpretazioni. Vince la destra anche se non riesco a rinvenire le cause''.

''Siamo partiti tardi, ci sono stati conflitti interni, ma tutto questo non e' sufficiente a spiegare questa sconfitta. Va tenuto anche presente che sia se ci fosse stato con noi l'Udc o Callipo non avremmo vinto lo stesso. Voglio vedere meglio domani come e' stato espresso il voto. Ha vinto Scopelliti diamogliene atto''.


Agazio non ne capisce i motivi……….la Calabria è praticamente nella melma, l’economia è al 100% in mano alla ‘ndrangheta e lui dopo aver governato 5 anni non capisce i motivi di questa disfatta……..per favore spiegateglieli voi con qualche commento. In questi casi va bene anche un seplice e volgare invito. 53% contro il suo 30%


Che dire del cattolicissimo Lazio, dove l’assenteismo presenta un delta del 12% rispetto i dati precedenti, vogliamo considerarla una questione morale? Ma questi ogni tanto l'ascoltano la gente? Una mia parente, impegnata, cattolica, che ha sempre votato a sinistra non è andata a votare, a suo avviso, entrambe le candidate erano impresentabili.

Veramente illuminata la scelta della radicale Emma Bonino alla Presidenza? Certo è che la giunta Marrazzo non aveva lavorato male. Ma il PD non aveva un candidato proprio da presentare?

Siamo proprio sicuri che l’equazione assenteismo = destra sia ancora valida? Io conosco un “sacco” di gente di sinistra ormai sfiduciata che non va più a votare e di chi è la colpa?

Sarebbe andata meglio anche in Piemonte se evitavano di far saltare i nervi a Beppe Grillo (il capo di un movimento ostile al PD)


In Puglia: meno male che esiste Vendola e che ha preteso a tutti i costi le primarie ribellandosi alle scelte del PD.

Niky fortunatamente ha preteso le primarie, altrimenti anche in Puglia, chissà come sarebbe andata a finire, speriamo che dopo l’esperienza precedente (Tedesco Frisullo) sappia scegliere meglio i suoi collaboratori.


Bersani dice che il PD è in crescita……….contento lui!!!!

Io credo che il risultato positivo in Basilicata e in Puglia, quello negativo in Piemonte, la conferma di IdV, che sarebbe stata maggiore se avesse preteso un candidato alla presidenza di una regione, il successo della lista a 5 stelle dovrebbe far riflettere, se non l’elite, almeno i simpatizzanti del PD riguardo quella che dovrebbe essere la strada da seguire.


HA VINTO BOSSI DICIAMOCELO......


Un saluto write26

4 commenti:

lenolaidv ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lenolaidv ha detto...

ROMA, In queste elezioni regionali ha vinto il centrodestra. È impietosa l'analisi del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro: È inutile giocare con i numeri, con onestà intellettuale va detto che questa tornata se la aggiudica il centrodestra, ha detto ai microfoni di Porta a Porta, esprimendo comunque soddisfazione per il risultato del suo partito, che migliora rispetto alle Europee.

VIA I NOTABILI LOCALI, Di Pietro chiede al Pd di tornare ad essere maturo se vuole vincere le prossime elezioni. Noi lo vogliamo aiutare ma gli chiediamo un grande sforzo di umiltà. L'ex pm ha chiesto a Bersani di liberare il suo partito dai notabili locali che fanno solo perdere voti.

Quindi ha portato l'esempio dei due paesi molisani nei quali si è votato, Termoli e Montenero di Bisaccia. In entrambi il Pd è riuscito a presentare due suoi candidati, al punto che l'Idv ha rinunciato a presentarsi. In questo modo è chiaro che si perdono voti ed elezioni.

CONTRO LA BONINO , La candidatura della Bonino non è piaciuta ai laziali e alle componenti moderate. Era una candidatura che andava bene per fare protesta ma non per governare, ha detto l'ex pm conversando con i giornalisti nella sede dell'Idv. E parla di un'autocandidatura scaturita dal Pd invertebrato laziale.

Di Pietro sottolinea invece che il suo partito nel Lazio ha preso il 10%, rispetto all'1,5 delle ultime elezioni regionali, dato che dovrebbe far riflettere.

minny ha detto...

Se si vuole un risultato positivo bisogna lavorare molto.Ogni politico,nel comune di appartenenza,deve fare politica ogni giorno e con ogni mezzo.Per tenerci vicino,prendiamo l'esempio di Lenola. Su 2595 votanti 1681,vale a dire il 68,05 dei votanti,ha preferito il centro-destra. Al centro-sinistra: PD 455 voti, SeL 127 e IDV 49,tralascio gli altri.Le schede bianche e nulle sono state 125...diciamo che si sono trovati un attimo dubbiosi???Cominciamo a chiederci perchè,nel paese di Pietro Ingrao è così. Il livello nazionale è la somma di tante piccole realtà.

lenolaidv ha detto...

"Il PD reciti il mea culpa" di Massimo Donati 30 Marzo 2010

Non abbiamo l’abitudine di dire che abbiamo vinto anche quando è vero il contrario. Abbiamo il vizietto della verità.

Se ci fermassimo a guardare in casa nostra, potremmo usare toni trionfalistici, vista l’eccellente affermazione di Italia dei Valori. Ma la giornata di ieri impone una seria riflessione nel centrosinistra che, pur mostrando timidi cenni di ripresa rispetto ai suoi momenti più bassi, è uscito sconfitto da questa tornata di elezioni regionali.

Abbiamo perso il Lazio ed il Piemonte mentre in Calabria ed in Campania siamo alla disfatta.

Italia dei Valori ha fatto bene, anzi di più. Siamo cresciuti nel Lazio (8,6 %), nelle rosse Umbria (8,3%) e Toscana (9,4%) , in Liguria (8,4%) , nelle Marche (9,1%)e in Basilicata (9,9%). Altrettanto bene siamo andati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria.

Un partito che mostra di essere sempre più radicato nel territorio e che porta in dote al Partito Democratico un ricco bottino di voti, destinati ad essere inutili per governare in futuro, se il maggior partito della coalizione di centrosinistra non avvia una seria riflessione al suo interno.

Il responso delle urne è chiaro.

Il Pd deve capire che la vera sfida politica è dentro al centrosinistra. Serve costruire un’alternativa che possa essere vincente ma pensare di farlo con accordicchi tra sigle e partiti, con alleanze alchemiche costruite a tavolino, come quella con l’Udc, non serve a dare un futuro a questo centrosinistra. Dalla Calabria alla Campania, dobbiamo cogliere il segnale che gli elettori ci hanno inviato forte e chiaro.

Serve il coraggio di cambiare, di scegliere volti nuovi credibili, di avviare un serio rinnovamento etico della classe dirigente dei partiti, soprattutto al Sud dove il Pd è uscito sconfitto dall’esperienza amministrativa.

Finché il Partito Democratico non affronterà l’evidente questione morale esplosa al suo interno e non procederà con la conseguente bonifica delle varie baronie, il centrosinistra non andrà da nessuna parte.

Finché non deciderà di anteporre gli interessi dei cittadini a quelli dei vari notabili di partito, saremo costretti a guardare l’avanzata del centrodestra per i prossimi anni.

Finché non sarà in grado di costruire un’alleanza naturale sui valori, sui programmi e sulle idee, i cittadini continueranno sempre di più a rifugiarsi nel voto alla lista Grillo che, a differenza di IdV, che è un partito di centrosinistra nel centrosinistra che vuole costruire un’alternativa credibile, denuncia un malessere evidente che non si può ignorare.

Rinnovamento è a parola d’ordine per il futuro del centrosinistra.

Ieri si è chiuso un ciclo ed è tempo di aprirne uno nuovo basato su un progetto, su un programma, su una classe dirigente di specchiata onorabilità e moralità.

Basta con accordicchi che durano il tempo di una stagione o a candidature forzate o disperate. Se vogliamo tornare a vincere serve ripartire da qui.