Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

venerdì 18 giugno 2010

BRANCHER UN NOME UNA GARANZIA di A. Di Pietro.






CHE SCHIFO!!!!! write26


Oggi Silvio Berlusconi ha nominato Aldo Brancher Ministro per l’attuazione del Federalismo. Mi verrebbe da dire: un nome, una garanzia. Infatti la ricca biografia di quest’uomo è la conferma di ciò che andiamo ripetendo da tempo: se sei pulito e non hai problemi con la giustizia non puoi far parte del Governo Berlusconi.

E’ un messaggio chiaro, diciamo ‘educativo’ per le nuove generazioni: l’onestà è una virtù che non porta profitti, se la tua fedina penale è immacolata non potrai amministrare la res publica. Mentre se sei stato detenuto a San Vittore per falso in bilancio e finanziamento illecito all’allora partito socialista italiano, come nel caso di Brancher, e scarcerato solo per decorrenza dei termini di custodia cautelare e ti sei salvato in Cassazione solo grazie alla prescrizione per il primo reato e alla depenalizzazione per il secondo dopo essere stato condannato in appello, allora hai fatto bingo: puoi diventare Ministro.

E non è sicuramente un caso che certi fantasmi del passato riemergano: Brancher nel 1993 era di fatto un lobbista che si occupava di mantenere buoni rapporti tra la Fininvest e i partiti, piazzando spot politici sulle reti di Berlusconi. Infatti, ai tempi, fu chiamato a rispondere anche di un versamento di 300 milioni di vecchie lire al Psi. Brancher tentò di scagionare il gruppo Berlusconi, sostenendo che era stata la sua Promogolden ad acquistare gli spazi pubblicitari per conto dell’attuale Presidente del Consiglio.

Il Pool di Mani Pulite ipotizzò, invece, che l’operazione nascondesse un finanziamento illecito, autorizzato da Fedele Confalonieri, che venne iscritto sul registro degli indagati, anche se quest'ultimo fu assolto.

Insomma Brancher è l’uomo giusto al posto giusto e viene fuori anche da un vecchio racconto di Silvio Berlusconi: "quando il nostro collaboratore era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere: volevamo metterci in comunicazione con lui". Mi chiedo: "Chissà perché? Avevano paura che parlasse?". Ma Brancher non parlò.

Ci sono particolari interessanti che non possono essere trascurati: venne condannato in primo e secondo grado a due anni e otto mesi per le tangenti sugli spot anti Aids per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento ai partiti, subito dopo divenne responsabile di Forza Italia Nord, deputato e sottosegretario alle riforme istituzionali.

Questo è il passato, mentre oggi il neo Ministro Aldo Brancher risulta sotto processo, imputato di appropriazione indebita in relazione a soldi incassati dall’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, Giampiero Fiorani, nell’ambito della vicenda della scalata Antonveneta.


Le ultime udienze, guarda caso, sono state rinviate al 26 giugno per i cosiddetti “impegni istituzionali”. E il suo nome è riapparso sui giornali tre mesi fa nell'inchiesta sul maxiriciclaggio. Gennaro Mokbel, ritenuto il dominus della truffa, in una telefonata intercettata dagli inquirenti parla di Brancher come ispiratore di un fantomatico "Partito federalismo italiano" in Belgio.

Oggi ho presentato un’interpellanza al Governo per sapere: se il signor Brancher sia stato premiato con la nomina a Ministro per ciò che ha fatto in passato, per ciò che non ha detto o se questo nuovo incarico sia il solito modo di offrire garanzie di impunità, alla luce del processo in corso, che gli verrebbero date grazie al legittimo impedimento. Legge che permette ai ministri di non presentarsi ai processi per “motivi istituzionali”.

Insomma, Berlusconi, Dell’Utri, Cosentino, Brancher e i loro numerosi amici, con nutrite fedine penali, hanno sostituito il Parlamento e i Ministeri con le Aule dei tribunali e i carceri.

Ma a noi poco interessa, l'importante è che il Centro Sinistra sia in crescita in Sicilia e in Sardegna il prossimo autunno "mangereremo" la crescita.

3 commenti:

zonacesarini ha detto...

Whrite hai ragione è veramente uno schifo mentre ci stanno mangiando tutto il PD lenolese cerca consigli per la festa democratica, i giovani del PD sono contenti perché si sentono confortati dai risultati di Sardegna e Sicilia dove su tutte e due le isole governa la destra. Bavaglio all’informazione legittimo impedimento e questi si fanno le seghe mentali con le percentuali con questi imbecilli non andiamo da nessuna parte ha ragione Nanni Moretti a Lenola fa lo stesso meno male che c’è il ballerino almeno sappiamo con chi prendercela.

lenolaidv ha detto...

Voce del verbo "abbrancher"

Basta, c’è un limite a tutto. Non si può seguitare a mortificare Claudio Scajola. Già dev’essere umiliante venire scaricato da uno come B, che in vita sua non ha mai scaricato nessuno, anzi ha sempre caricato di tutto. Figurarsi come deve sentirsi, lui che non è neppure indagato, ora che viene promosso ministro del Federalismo l’imputato Aldo Brancher, l’ex prete paolino poi spretato e divenuto dirigente della Fininvest e dunque deputato di Forza Italia. No, non si fa così. Ma come: cacciano dal governo un pover’ometto che s’è soltanto fatto pagare la casa da un altro, per giunta a sua insaputa, e poi aprono le porte a uno rinviato a giudizio per lo scandalo Bpl-Antonveneta? Ma allora lo dicano che vogliono provocare.

Fra l’altro la signora Scajola ha fatto sapere che, se il marito s’è finora avvalso della facoltà di non rispondere, è stato per non inguaiare “gente più compromessa di lui”. Chissà se conviene contrariarlo: e se poi parla? Potrebbe esplodere una rissa nell’ora d’aria del Pdl, simile a quella che sta dilaniando l’Udc col simpatico scambio di vedute tra il senatore Cintola (indagato perché mandava l’autista con l’auto blu a comprargli la coca) e il segretario onorevole Cesa (arrestato nel ’93 per una trentina di mazzette, mise a verbale: “Ho deciso di svuotare il sacco”). Appena Cesa ha sospeso Cintola dal partito, Cintola – suo affezionato biografo – ha replicato: “Cesa dovrebbe sospendersi da solo, con tutto quel che ha combinato”. Ora non vorremmo che la guerra fra impresentabili riesplodesse nel centrodestra a proposito della biografia di Brancher. Il 18 giugno 1993, quand’era il vice di Confalonieri alla Fininvest Comunicazioni, fu prelevato e sbattuto a San Vittore su richiesta del Pool di Milano, in base alle accuse di Giovanni Marone, segretario del ministro della Malasanità Francesco De Lorenzo: “Brancher venne da me a nome della Fininvest per raccomandarsi che le venisse riservata una maggiore fetta di pubblicità nella campagna anti-Aids (sulle reti Fininvest, ndr). E quando questo privilegio fu realizzato, mi fu riconoscente pagando 300 milioni in due rate”: 300 a Marone e 300 al Psi.

Brancher restò in carcere tre mesi e, per trasmettergli la consegna del silenzio, B. ricorse al paranormale: “Quando Brancher era a San Vittore – ha raccontato il Cavaliere – io e Confalonieri giravamo in auto intorno al carcere per metterci in comunicazione con lui”. La telepatia funzionò: Brancher tenne la bocca chiusa. Fu poi condannato in primo e secondo grado a 2 anni e 8 mesi per finanziamento illecito e falso in bilancio. Poi, in Cassazione, il primo reato cadde in prescrizione, mentre il secondo fu amorevolmente depenalizzato dal governo Berlusconi, di cui era sottosegretario lo stesso Brancher. Il quale, nel 2005, torna sul luogo del delitto: la Procura di Milano trova un conto alla Banca Popolare di Lodi intestato alla sua compagna Luana Maniezzo con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300 mila euro in due anni. Un regalino di Fiorani, come spiega lo stesso banchiere ai pm: “Con Brancher ho avuto diversi rapporti economici: una somma nel 2003 sul conto di Luana Maniezzo; nel 2004 100 mila euro che ho consegnato in ufficio a Lodi per ringraziarlo per l’attività svolta in Parlamento per aiutare Fazio; 100 mila euro nel 2005 a Roma; 200 mila euro a Lodi quando ho consegnato la busta a Brancher che la doveva dividere con Calderoli… che aveva bisogno di soldi per la sua attività politica”. Il 26 giugno sarebbe dovuto iniziare al Tribunale di Milano il processo a suo carico per appropriazione indebita, processo finora rinviato per i suoi impedimenti parlamentari (tipo una imprescindibile missione alla Fiera di Hannover). Ma niente paura, ora che è ministro il processo non partirà nemmeno, grazie alla legge sul legittimo impedimento. L’amico B. l’ha salvato appena in tempo. E il capo dello Stato, nelle cui mani questo bel giglio di campo ha giurato ieri, ha fatto finta di nulla. Chissà com’è felice Scajola.

da Il Fatto Quotidiano del 19 giugno 2010

minny ha detto...

Il presidente della Repubblica ha firmato questo scempio.
E' palese il fatto che sia stato nominato per il semplice motivo di toglierlo dalle mani della giustizia.
Indagato?? NO PROBLEM....con questo sono in 3 ad occuparsi di federalismo.
Ma non si dovevano tagliare gli sprechi?????