Campodimele (LT) il paese della longevità

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sabato 4 settembre 2010

Caso De Magistris: chiesto il rinvio a giudizio per tre procuatori. Magistratura calabrese nel caos





Chiesto il processo anche per politici, avvocati e imprenditori. De Magistris: «il Csm sapeva»


Sono di poche ore fa i primi "verdetti" legati alle denunce dell'ex Pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, oggi europarlamentare dell'Italia dei Valori, in merito a presunti tentativi di delegittimazione ed ostacolo alla sua attività di magistrati nel capoluogo calabrese.
La procura di Salerno, infatti, ha richiesto il rinvio a giudizio per il procuratore della Repubblica Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, il procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi. Chiesto il processo anche per i presunti beneficiari e istigatori delle condotte illecite, e cioè l'imprenditore Antonio Saladino, l'avvocato e senatore Giancarlo Pittelli (Pdl), l'ex sottosegretario alle Attività produttive Pino Galati (Udc), la moglie di Lombardi Maria Grazia Muzzi, e il figlio di lei, l'avvocato Pierpaolo Greco. Tra i reati contestati ad alcuni magistrati

figurano la corruzione, il falso e la corruzione in atti giudiziari.

Secondo la Procura di Salerno, quindi, le inchieste “Why Not” e “Poseidone” furono sottratte illegalmente a Luigi De Magistris nel 2007.

Pesantissimo, anche nei confronti del Csm, il commento dello stesso De Magistris: «nonostante il Csm fosse informato da tempo sulle gravi commistioni e le illegalità che interessavano i vertici degli uffici giudiziari di Catanzaro, non ha mai ritenuto di dovere intervenire. Oggi alcuni di quei magistrati sono saldamente al proprio posto, anche titolari di inchieste delicate, come quella assegnata all'aggiunto Murone sugli attentati al procuratore generale di Reggio Calabria. Quello stesso Csm ha invece dimostrato una solerzia straordinaria quando, al termine di processi disciplinari farsa, ha proceduto all'esecuzione professionale mia, e dei valorosi colleghi di Salerno Luigi Apicella, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. La procura di Salerno conferma che Why Not e Poseidone mi furono sottratte illegalmente, in seguito ad un accordo corruttivo, tra i vertici degli uffici di Procura e alcuni indagati».

Pittelli ha subito replicato: «De Magistris dovrebbe sapere, ma sarebbe pretendere troppo dalla sua cultura giuridica, che la richiesta di rinvio a giudizio rappresenta soltanto un’ipotesi di accusa tutta da verificare. La parte più interessante di tutta la storia deve essere ancora scritta. E la verità, su gruppi e manipoli, non tarderà a ristabilire gli esatti contorni della più vergognosa impostura mai verificata in ambito giudiziario-politico».

Le prime risposte giudiziarie sul “caso De Magistris” arriveranno esattamente tra due mesi, il 3 novembre, quando il gip Vincenzo Pellegrino deciderà sulle richieste dei pm.

Peppe Caridi

fonte:http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=7197292628361868340

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