Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

mercoledì 8 dicembre 2010

Matteo Renzi, il Rottamatore.




E così il rottamatore Renzi, il giovane, è andato ad Arcore e su Facebook è scoppiato il caso Renzi. Molte e molto dure le critiche in casa Pd al sindaco di Firenze, 'reo' di aver preso parte ad un pranzo con Silvio Berlusconi nella di lui dimora privata. Lui, dal canto suo, non ha mancato di sottolineare le sue ragioni in difesa del suo gesto. Ha raccontato che hanno pranzato assieme ed erano solo loro due, lui ed il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non c’erano né Emilio Fede né Lele Mora. Dice di essere andato ad Arcore per perorare la causa di Firenze e sostenere la legge speciale per la città. A chi lo ha attaccato duramente ha ribadito che non c’erano altri scopi segreti. Solo in un paese malato, ha detto il sindaco di Firenze, si può pensare che ci sia qualcosa sotto. Premesso che ho sempre guardato a Renzi e ai rottamatori con grande simpatica, perchè in questo paese di inamovibili rappresentano la volontà di dare una scossa per liberare gli alberi dai frutti troppo maturi, questa volta non condivido del tutto il suo gesto. Io faccio il sindaco di Firenze, ha detto Renzi, lui il presidente del Consiglio. Appunto. E’ proprio qui che avverto una nota stonata. Un sindaco quando incontra un presidente del Consiglio non lo fa nella sua residenza privata, ad Arcore, ma a palazzo Chigi, nella sede istituzionale del Governo. E soprattutto, non lo fa pochi giorni prima il voto di sfiducia, quando tutte le opposizioni stanno sostenendo uno sforzo titanico per chiudere definitivamente l’epoca del berlusconismo che ha fatto danni inenarrabili a questo povero Paese. Non ho dubbi che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha provocato più di qualche mal di pancia al segretario del Pd Pierluigi Bersani e a tutta la nomenclatura del Partito democratico, abbia avuto motivi nobili e finalità altamente istituzionali ma scegliere di andare ad Arcore, in questo momento, significa scendere sul piano di quel berlusconismo che ha il suo motore e credo nella confusione dei ruoli, delle istituzioni che confonde pubblico e privato. Sicuramente, come scrive oggi Massimo Gramellini su la Stampa, Renzi appartiene all'attualità e gli altri al museo del Novecento ma, non sarà politicamente sexy dirlo, lo stile come rispetto delle regole e della distinzione dei ruoli è una condizione imprescindibile in politica, è la regola aurea e se l'attualità del centrosinistra passa attraverso il modello Berlusconi, allora vorrebbe dire che abbiamo trovatomagari un nuovo leader ma non siamo riusciti ad uscire dalle secche del leaderismo e personalismo in politica. Per questo, pur ribadendo la mia stima ai rottamatori, stavolta la scelta di Matteo Renzi di andare ad incontrare il presidente del Consiglio nella sua residenza privata e non nella più opportuna sede di palazzo Chigi è un segnale bruttissimo. E' una questione non secondaria di stile e se questo è quello dei rottamatori, spiace dirlo ma viene voglia di dire "niente di nuovo sotto il sole". Cambiano le generazioni ma lo stile resta lo stesso, anzi peggiora. Perché, almeno fino ad oggi, mai nessun alto esponente del Partito democratico avevano varcato i cancelli della residenza privata del presidente del Consiglio.

Massimo Donati.




1 commento:

write26 ha detto...

C'è una cosa in questa faccenda che mi da davvero molto fastidio: l'offesa alla intelligenza degli Italiani.

Mi fa davvero incazzare che Renzi, che onestamente pensavo, e vorrei continuare a pensarlo, fosse davvero una delle possibilità di riscatto di questa politica tutta da rottamare, possa credere, al pari di un Gasparri o Cicchitto qualsiasi, che gli Italiani siano tutti degli emeriti imbecilli a cui si può far credere che la luna brilli di luce propria.


Asserisce Renzi: "sono andato ad Arcore a perorare la causa di firenze" :

1) intanto l'ufficio del presidente del consiglio è a Montecitorio non ad Arcore;

2) Renzi avrebbe dovuto esser, e lo è , abbastanza intuitivo per sapere che questa mossa non sarebbe passata inosservata e che, anche ammettendo tutti buoni propositi di questo mondo , avrebbe immancabilmente innescato dubbi e perplessità e se Renzi non capisse questo allora sarebbe davvero inadatto a fare il sindaco anche solo di un borgo medievale.

3) Adesso ci vai ?
Con la crisi alle porte per cui qualsiasi risposta, accordo, iniziativa sarebbe pedissequamente tralasciata e abbandonata a prescindere ?

4) davvero Renzi pensa che gli Italiani si bevano la favoletta del perorare cause cittadine e quant'altro ?

Quando, durante la campagna per la presidenza deli Stati Uniti, Mc.Kayne dissertò l'invito di Lettermann al suo show, venne pubblicamente iper sputtanato dal presentatore americano.

Ebbene Mc.Kayne ebbe, o gli fecero avere, l' intelligenza e la modestia di riparare andando allo show e dicendo molto semplicemente : " sorry, I screwed-up " ossia " mi spiace, ho fatto una gran cazzata.

"Ecco suggerisco a Renzi di fare lo stesso: si rechi in un qualsiasi talk-show e dica chiaramente agli Italiani ( che imbecilli non sono ) : " mi spiace, ho fatto una gran cazzata.
Sono sicuro che sapremmo perdonarlo.

Commento su Fb di Giuseppe Piscitello