Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

sabato 11 dicembre 2010

IL MERCATO DELLE VACCHE




Alcuni parlamentari, eletti nelle forze dell’opposizione, stanno per passare al servizio di Berlusconi. Sono pochissimi ma ce ne sono in tutti i partiti, PD, UDC, IdV. I Radicali invece trattano direttamente attraverso il Vertice, sembra che se ne stia occupando lo stesso Marco Pannella.

Strano nessuno nel PdL o nella Lega parla di tradimento, forti di un singolare concetto:

“Se si è eletti nelle file antagoniste a Mr. B e poi si decide di passare nelle file avversarie, magari a fronte di un compenso che oscilla tra i 350.00 Euro e i 500.000 Euro, NON SI TRADISCE il proprio elettorato anzi ci si ravvede, quasi un pio esempio di pentimento mistico, parlano di un modello da prendere a riferimento ”

“Diverso è per Fini e per i suoi discepoli, LORO SI CHE SONO TRADITORI, loro non lo fanno per soldi, loro lo fanno per “demenzialità cronica” hanno impiegato 60 anni per capire che Benito Mussolini è stato un dittatore “fascista” e 16 anni per capire che Mr.B è un imbroglione”

All’estero non capiscono questo concetto tipicamente italiano: “il mio che se ne va è un traditore il tuo che ti abbandona è un rinsavito” forse perché all’estero i midia godono di una certa autonomia e raccontano le cose come stanno o forse, perché gli stranieri possiedono un’apertura mentale inferiore alla nostra, che dire……..gli italiani sono fondamentalmente un popolo di artisti e l’arte, anche quella di farsi i cazzi propri, non si discute è arte e basta.

Leggo quanto segue in un commento trovato su internet di un povero deficiente, un barbaro, un sub normale incapace di comprendere il nostro linguaggio poetico.

Nella Costituzione italiana e in tutte le Costituzioni dei paesi democratici, il parlamentare eletto non ha vincolo di mandato, non è obbligato a votare come gli ordina il partito.

QUESTO NON È UN INVITO MA UNA CONDIZIONE OBBLIGATORIA, necessaria per fare in modo che i parlamentari siano liberi e non inutili.

Se infatti i parlamentari dovessero sentire l’obbligo di votare secondo l’ordine di partito si arriverebbe dove Berlusconi è già arrivato: “votino solo i Capogruppi evitiamo perdite di tempo”

Sfugge al Premier, e purtroppo anche a gran parte della stampa, che saremmo all’inutilità del Parlamento, non sarebbe neppure opportuno eleggerlo, si potrebbe anche evitare di pagare gli stipendi ai Deputati e ai Senatori, e poi perché far votare i Capogruppi?

Basta che voti il Premier e il rappresentane della Minoranza, ma questo punto sarebbe superfluo anche il voto dell’opposizione, il Premier decida e basta.

Questa è la democrazia che piacerebbe a Mr. B, quella che sogna di poter definire nella Costituzione di Arcore, una costituzione che si potrebbe realizzare proprio attraverso il mercato delle vacche, chissà………. magari patrocinato da una “santa de che”, dalla quale bocca potrebbe entrare ed uscire di tutto.

Il 14 Dicembre abbiamo l’obbligo di farlo svegliare, magari di soprassalto, prima che il suo sogno possa trasformarsi per noi in un incubo non accettabile.





3 commenti:

Fuori Tema ha detto...

Onorevoli Low Cost ecco gli impresentabili che martedì tenteranno di salvare Berlusconi.

di Massimo Malerba.


ANTONIO RAZZI DETTO “IL GIUDA”
Lascia Idv e passa a “Noi Sud” per dare la fiducia a Berlusconi dopo essere stato uno dei più duri nel giudizio sul “mercato delle vacche”. Solo qualche settimana fa aveva denunciato di essere stato avvicinato da alcuni emissari del PDL i quali gli “offrirono di estinguere il suo mutuo in cambio del voto.”
Ieri Razzi scrive a Di Pietro una lettera strappalacrime: “Ho sopportato la tua indifferenza ai miei sforzi di essere all’altezza, le mortificazioni e le offese più o meno esplicite sul mio conto” e, colpo di scena, ”mia moglie ne sa qualcosa per essersi ammalata a causa delle mortificazioni procuratemi dal tuo comportamento”.
A Razzi, però, parlate di tutto ma non di storia. Sempre nella lettera a Di Pietro scrive ”Caro Antonio, non sono Pietro Micca. Non sono quello che lancia la stampella contro il nemico e decide di soccombere”. Veramente era Enrico Toti, ma vabbè.

GIAMPIERO CATONE DETTO “SAPONETTA”
Finiano. Arrestato a Roma nel 2001 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata. Così come all’Aquila, sempre per bancarotta fraudolenta (fallimento dell’Abatec, azienda di Chieti da lui stesso amministrata. La stessa Procura dell’Aquila ha chiuso un’altra indagine a carico di 44 persone, fra cui Catone, su una presunta mega-truffa ai danni della multinazionale Merker e di diverse banche, tra le quali Intesa. Qui Catone è indagato per estorsione, insieme al fratello Mario, dipendente di Banca Intesa, per aver spillato 118mila euro ad alcuni dirigenti Merker, millantando interventi politici per risolvere i guai finanziari del gruppo.

MAURIZIO GRASSANO DETTO “UOVO DI PASQUA”
Liberaldemocratico. Già presidente di Consiglio comunale, attualmente sotto processo per truffa aggravata ai danni del Comune. L’accusa nei suoi confronti è molto circostanziata: in concorso con il titolare della sua azienda, gonfiando la propria busta paga, fatta arrivare fino a 12.000 euro mensili, avrebbe truffato al Comune 760.000 euro nel periodo tra il 2003 e il 2008, per le assenze dal lavoro dovute a cariche istituzionali.

I TRETTRÈ, CALEARO (ex Pd), CESARIO (ex Pd), SCILIPOTI (ex Idv)
Indimenticabile il commento di Mario Ajello che descrive la saga dei Trettrè, eccolo: “E’ nato il partito numero duecento. Ed è identico agli altri. Ovvero, nasce per unire – non c’è partito nuovo che non affermi nel suo statuto fondativo: «Vogliamo unire e non dividere» – ed è già diviso in tre. Tre correnti? No, tre esponenti (che sono anche militanti ed elettori: ma non tre più tre più tre. Tre in tutto) e tutti e tre divisi fra di loro sulla prima scelta da prendere che poi è quella che li ha portati a – si fa per dire – unirsi in una nuova formazione politica. Questa si chiama «Movimento di responsabilità nazionale.
Nasce per dare un aiuto a Berlusconi nel momento del bisogno, ma fin nella culla s’è semi-scissa, appunto, in tre al suo vertice che è composto da un triunvirato di fuggiaschi da altri partiti. Dei tre, il primo (Scilipoti) annuncia: voto la sfiducia al governo. Il secondo (Cesario) tuona: voto la fiducia al governo. Il terzo (Calearo) proclama: mi astengo (ma forse voterà per Berlusconi). Tre Tenori. Da Strapaese.”

minny ha detto...

Alla domanda se non pensi di aver tradito il mandato degli elettori dell'Italia dei Valori, Scilipoti ha risponde: ''Gli elettori dell'Idv mi hanno dato un mandato, amministrare negli interessi del Paese, creare tutte le condizioni per poter difendere i propri figli e il potere d'acquisto dei cittadini italiani. In un momento particolare come questo - prosegue Scilipoti - la responsabilità non soltanto del parlamentare, ma di coloro i quali hanno votato l'Italia dei Valori, è quella di mettersi a disposizione di un Paese, superare le beghe personali o le beghe di bandiera per qualche giorno, per mettersi al servizio del popolo e far passare un momento difficilissimo che potrebbe portare alla guerra civile nel paese e alla distruzione della nostra patria''.
CHE POETA!!!!!!
Dispiace che proprio da un partito di vera opposizione,si arrivi con il voto di due suoi deputati a mantenere in vita il governo Berlusconi. Purtroppo non si può nemmeno far finta di niente e gridare "tradimento".
Bisognerebbe avere un occhio più vigile nella formazione delle liste elettorali.

write26 ha detto...

Minny cara hai perfettamente ragione bisognerebbe essere più attenti ma quando il capo del partito candida una persona che, in maniera esemplare, ha militato nel partito stresso da oltre 12 anni non può certo aspettarsi azioni simili, noi ai nostri candidati chiediamo il certificato penale, non candidiamo mafiosi, ma se poi questi, DI COLPO, dovessero cedere per denaro o ricattati dal grande corruttore il partito cosa potrebbe fare? Con quali strumenti avrebbe potuto evitarlo?

Poi se qualcuno vuole speculare e attivare la “macchina del fango” libero di farlo, ma con quale credibilità e da quale pulpito?

Diverso è quando si candidano personaggi dei quali a priori si conosce la dubbia moralità o personaggi inquisiti in attesa di giudizio o peggio ancora, già condannati che vengono proposti con un unico scopo, quello di evitargli il carcere.

Ma questo non è il nostro caso e non lo sarà mai. E se dovesse avvenire, noi saremmo i primi ad uscire dal partito, non grideremmo certo al complotto. A presto Vladi.