
Ad affermarlo il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, il quale torna a chiedere al leader della Cgil, Susanna Camusso, di proclamare lo sciopero generale.
IL FASCISMO - «Il 2 ottobre 1925 Mussolini, la Confindustria e i sindacati corporativi fascisti firmavano a Palazzo Vidoni un accordo che cancellava le elezioni delle commissioni interne.
L’accordo di Mirafiori che cancella le elezioni delle rappresentanze aziendali è, da allora, il più grave atto antidemocratico verso il mondo del lavoro».
«L’accordo - prosegue Cremaschi - abolisce la democrazia e istituisce un regime di fiduciari come durante il fascismo ed è di una gravità inaudita che Cisl e Uil abbiano potuto sottoscriverlo, è una rottura senza precedenti a cui non si potrà che rispondere con la lotta e la mobilitazione democratica per questo è convocato il comitato centrale della Fiom il 29 dicembre e da li dovrà partire una risposta in grado di fermare questo attacco.
Per questo rinnovo la richiesta a Susanna Camusso di fare lo sciopero generale e di non continuare ad illudersi che la Confindustria si dissoci da Marchionne. Non è successo nel 1925 e non succederà oggi». (fonte: Apcom)
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Lavoro/Sacconi:Cattivi genitori tra cause disoccupazione giovani. Rivalutare quello manuale, istruzione tecnica e professionale
Roma, 27 dic. (Apcom) – Tra le ragioni dell’alta disoccupazione dei giovani in Italia ci sono anche i “cattivi maestri” e i cattivi genitori”. Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo cui è necessario rivalutare il “lavoro manuale, l’istruzione tecnica e professionale evitando che una scelta liceale sia fatta per sola convenzione sociale e magari non vedendo che un govane ha l’intelligenza nelle mani”.
I giovani, ha detto Sacconi parlando su radio Rai 1, “sono certamente particolarmente esposti alla disoccupazione soprattutto perché pagano il conto di cattivi maestri e qualche volta di cattivi genitori, perché distratti e cattivi maestri che li hanno condotti a competenze che non sono richieste dal mercato del lavoro”.
Per il ministro la risposta “fondamentale” non può che essere “quella dell’investimento nelle conoscenze, nelle competenze, dalla scuola all’università, alla formazione che si deve realizzare in particolare dalla scuola al lavoro. L’orientamento delle scelte educative è un momento importantissimo.
Noi cerchiamo di aiutarlo rafforzando le informazioni sul mercato del lavoro, un programma che realizziamo con le camere di commercio e che a regime ogni tre mesi su base provinciale darà informazioni sulle competenze attualmente e prospetticamente chieste dal mercato del lavoro”.
Molto singolare l’opinione di questo Ministro divenuto popolare in Italia per la posizione assunta nel caso Eluana che portò la magistratura ad indagare e a ipotizzare sulla possibilità di accreditare al caso il reato di “violenza privata” esercitata nei confronti di un genitore Beppino Englaro.
Per il Ministro la colpa è sempre dei genitori perché non dovrebbero auspicare per i loro figli una vita migliore, magari facilitata da un impiego professionale di alto profilo, tantomeno dovrebbero provocargli una dolce morte nel caso in cui la loro vita dovesse da vent’anni essere appesa ad una macchina in grado di alimentarli attraverso una miscela farmacologica e nel contempo sopperire elettronicamente le funzione cardio- respiratorie.
Che dire di questo fenomeno?
Possiamo dire che è in sintonia con il Premier che in più occasioni ha affermato che il figlio di un operaio non può pretendere il futuro che spetta per diritto ai figli dei ricchi e che consiglia ai giovani poveracci di sposare figli di miliardari così risolverebbero tutti problemi occupazionali.
Possiamo anche dire che questo governo sull’istruzione e sulla formazione, grazie a Maria Stella Gelmini, si sta impegnando: una riforma che paralizza la ricerca, riduce il personale docente, blocca i finanziamenti alle università e alle scuole pubbliche a favore delle scuole private dovrebbe ridimensionare le ambizioni dei figli degli operai e svegliare dal mondo dei sogni i loro genitori.
In un paese dove il “pluribocciato” Renzo Bossi rappresenta a solo ventuno anni il più giovane Consigliere Regionale della storia lombarda noi genitori, cattivi maestri, dobbiamo sorbirci le critiche di questo miracolato Ministro che applaude ai piani economici industriali del manager più pagato del mondo, l’uomo che ha il merito di aver scoperto che in Romania o in Serbia il lavoro costa meno, l’uomo che sta cercando di spiegarci che la schiavitù non genera disoccupazione.
write26
Dopo un anno intero di controversie, scontri, promesse non mantenute, con il decreto mille proroghe, approvato poco prima di Natale, si svela la verità: L’Aquila, dall’anno prossimo i terremotati saranno costretti a restituire gli arretrati.
Il sindaco Cialente è riuscito a ottenere una proroga di sei mesi, ma in realtà nulla cambia: gli aquilani dovranno versare tutti gli arretrati. Il 100%. A differenza di quanto, ad esempio, venne fatto per il terremoto del ’96 in Umbria (Governo Prodi): restituzione solo del 40% dopo 12 anni.
Alla faccia di quanti hanno creduto nel “miracolo” dell’intervento di Berlusconi, Bertolaso & co. Senza dimenticare che il Progetto C.A.S.E. si sta dimostrando assolutamente inefficiente (molti si lamentano per il precario servizio di riscaldamento) e che entro il 31 dicembre coloro che sono ancora ospitati negli alberghi della costa dovranno abbandonare le loro sistemazioni provvisorie, nell’incertezza più totale dato che nessuna nuova abitazione è stata prospettata.
leggo su Fb il commento di un mio amco " forse sarebbe il caso di arrestare tutti i genitori" a me è sembrata un ottima idea
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