Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

martedì 15 marzo 2011

Se a Napoli siamo allo sfascio............la colpa non è di Berlusconi.


IL MANIFESTO 15 Marzo 2011 di Francesca Pilla.

La «spaccanapoli» di De Magistris


Parte alla grande la campagna elettorale dell ex magistrato dell Idv. Che sfida Sel e il Pd Democratici allo sbando e vendoliani assenti. «Il centrosinistra vuole perdere»

«Il centrosinistra invece di cambiare preferisce perdere». Luigi De Magistris commenta così - in poche battute e nel giorno dell'inizio della sua campagna elettorale - il fronte che si potrebbe aprire già domani sul futuro dell'amministrazione napoletana.

E li mette tutti insieme. L'Idv, Fed, Fiom, centri sociali, ambientalisti, operatori del terzo settore, intellettuali, lavoratori della cultura al fianco dell'ex pm, Sel e Verdi che prendono tempo, mentre il Pd e il suo sistema partitico decidono di presentarsi con una coalizione spaccata alle elezioni di maggio, pur non avendo ancora un nome forte da spendere e sapendo di andare incontro a una sconfitta.

Forse aspettano ancora l'Udc, ma Ciriaco De Mita è come sempre a dondolo sull'altalena tra democratici e cosentiniani e deciderà all'ultimo dove giocare le sue carte.

Il prefetto Mario Morcone, che doveva essere il candidato di tutti ora potrebbe anche ritirarsi, anche perché Luigi De Magistris ieri ha spiazzato la politica napoletana con una manifestazione riuscita oltre ogni aspettativa. Seicento persone riunite in un multisala del centro storico, altre 300 fuori, sotto l'acqua, instancabili con gli ombrelli gocciolanti ad attendere per oltre due ore perché il cinema ha superato la capienza disponibile.

Hanno applaudito e incitato il candidato, che si è affacciato alla finestra promettendo una nuovo incontro in settimana.

Eppure proprio tutto questo entusiasmo non è piaciuto a quelli che venerdì sera erano al tavolo delle trattative con un filo di speranza che l'europarlamentare tornasse sui suoi passi. Il magistrato dell'inchiesta «Why not», che parte dei democratici ancora ritengono responsabile della caduta del governo Prodi dopo aver indagato Clemente Mastella, ha invece detto di essere convinto di farcela:

«Solo voi e nessun altro può farmi diventare il vostro sindaco».

Nel suo intervento l'esponente dell'Idv ha pronunciato più volte le parole rivoluzione e sogno, ha detto no agli inceneritori («non hanno voluto trovare una soluzione alla crisi rifiuti perché avrebbe rotto il sistema»), ha sostenuto il valore dell'acqua e dei trasporti pubblici («Napoli deve essere una città aperta»), ha sottolineato l'importanza della legalità («è il sindaco che deve rappresentare l'etica pubblica»), nonché la centralità della comunità e delle scelte condivise con la popolazione («non mi chiedete 'puoi fare questo' venite a farlo con me»).

Poi al Pd ha domandato ancora una volta qual è il motivo che impedisce di correre insieme e ha rinnovato la sua offerta di dialogo.

Asciutta e dura la risposta del segretario regionale Enzo Amendola e del commissario provinciale Andrea Orlando:

«Prendiamo atto che il partito di Antonio Di Pietro preferisce andare avanti con atti unilaterali, proponendo candidati che procedono fuori dall'alleanza. Per noi la parola data è un valore su cui costruire un lavoro comune. Ci siamo accorti che per altri non è così».

Ora non resta che aspettare la posizione di Sel. De Magistris è stato molto chiaro in proposito:

«Faccio un appello a Nichi Vendola - ha detto dal palco - perché non ci mette la faccia? Noi parliamo la stessa lingua, non capisco perché non sia qua».

E in effetti i vendoliani erano pochi, mischiati tra la folla e a titolo personale, mentre nel pomeriggio dalla segreteria regionale Arturo Scotto precisava: «Siamo convinti che la priorità resti l'unità della coalizione e i passi in avanti che pure erano stati compiuti. De Magistris è una risorsa del centrosinistra, ritorniamo a dialogare».

Ma Vendola e i suoi restano per il momento indietro, sanno bene che al tavolo si dovrebbe tornare solo per poter trovare un nome nuovo o unirsi su Morcone. Così come è avvenuto nelle ultime settimane, dopo lo sconquasso delle primarie e le denunce sui presunti brogli, ognuno è sempre rimasto fermo sulle sue posizioni: perché la situazione dovrebbe mutare ora? Tanto più che De Magistris ha portato a casa una manifestazione partecipata e animata proprio dall'elettorato di riferimento di Fed e Sel.

Dal palco, per esempio, si sono avvicendati l'avvocato Gerardo Marotta, la penalista che difende i diritti delle donne Elena Coccia, l'ex assessore al bilancio «indipendente» Riccardo Realfonzo. E ancora Antonio Musella dei comitati antidiscarica e il musicista Enzo Avitabile. In platea tutti i dirigenti di Fed, Legambiente, i rappresentanti del «Welfare non è un lusso», la Fiom cittadina.

Nel pomeriggio Antonio Di Pietro ha ripetuto a Bersani e Vendola di convergere su De Magistris, mentre dall'altro lato appare scontata la candidatura del presidente degli industriali Gianni Lettieri. «So che è stato presentato da Nicola Cosentino - ha concluso De Magistris - uno che per la magistratura è il referente politico della casalesi. Significa che sarà una bella campagna elettorale».

1 commento:

write26 ha detto...

«Prendiamo atto che il partito di Antonio Di Pietro preferisce andare avanti con atti unilaterali, proponendo candidati che procedono fuori dall'alleanza. Per noi la parola data è un valore su cui costruire un lavoro comune. Ci siamo accorti che per altri non è così».

Ma da quale pulpito hanno la faccia come il culo e non provano vergogna.