Campodimele (LT) il paese della longevità

Campodimele  (LT)  il paese della  longevità
Tra l'indifferenza dell' Amministrazione Comunale, in assenza di controlli, In località Sterza Piana Lenola (LT) ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci , a meno di trecento metri dalle abitazioni private, i cittadini, tutti i giorni, assistono a questo scempio che rende l'aria irrespirabile con inevitabili conseguenze sulla salute pubblica grazie a questo impianto allocato nel confinante comune di Campodimele

domenica 31 gennaio 2010

Chi vuole cancellare Di Pietro dal panorama politico.




In Italia, tra i tanti scribacchini al sevizio dei poteri forti , troviamo GIGANTI del giornalismo internazionale: Indro MONTANELLI, Andrea BARBATO, Enzo BIAGI, Eugenio SCALFARI, Giorgio BOCCA, intellettuale antifascista, partigiano oggi opinionista anziano, collaboratore di la Repubblica e dell’Espresso.

Allora andiamo a leggere cosa scrive, sulla sua rubrica settimanale del Venerdì di Repubblica questo splendido novantenne disincantato, testimone della nostra storia repubblicana,totalmente disinteressato, nel’ultimo numero di Venerdì 29 Gennaio 2010

Chi vuole cancellare Di Pietro dal panorama politico.


Dopo aver militato per anni nel partito comunista, Walter Veltroni ha dichiarato: Mai stato comunista.
Massimo D’Alema invece non ripudia il suo passato comunista, ma lo fa coincidere con il togliattismo, cioè con un comunismo che, per sopravvivere, lui dice per far politica, votò l’articolo 7 della costituzione cioè l’alleanza sub alterna alla Chiesa Cattolica.

E lo conferma anche oggi, irridendo l’azionismo “i quattro gatti” come diceva il MIGLIORE che pensavano di fare una politica migliore con Giustizia e Libertà e pensavano che anche l’Italia avesse un gran bisogno di riforma. (Giustizia e Libertà erano delle associazioni partigiane costitute post armistizio)

Il conflitto interno all’antifascismo tra comunismo staliniano e liberal socialismo azionista si è ridotto alla demonizzazione di un ex giudice, Antonio Di Pietro, su cui si scagliano i continuatori del Togliattismo Papalista, cioè della buona pratica politica che la vince sul conflitto sterile, sui principi.

Infieriscono su Di Pietro gli stessi che cercarono di distruggerlo ai tempi di Mani Pulite. Allora come ora, quella maggioranza silenziosa cui non fa comodo che la legge sia uguale per tutti.

Allora a Di Pietro si rimproverano il giustizialismo, il tintinnar delle manette, l’inimicizia con Craxi; oggi l’antiberlusconismo.

DI PIETRO NON È UN TIPO ACCOMODANTE E NEPPURE UN BUON DIPLOMATICO, A LA PRETESA CHE EGLI DIFENDA LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE SENZA VEDERE IN SILVIO BERLUSCONI IL SUO PIÙ IRRIDUCIBILE SABOTATORE È DAVVERO UN’ARDUA PRETESA.


Come non vedere che il disegno del Cavaliere di Arcore è di togliere al parlamento i poteri di controllo sull’esecutivo e di accrescere il consenso popolare con uso sfrenato del populismo che lo ha chiamato a portare il suo partito all’amore?
Un amore che si manifesta con elargizioni generose ai servitori fedeli ma come punizione drastica di quanti osano opporsi al suo ego espanso e trionfante.

L’autobiografia di Berlusconi il suo modo di essere sono confessati senza abbellimenti nei suoi House Organ giornali e libri ai quali lavorano centinaia di scribi laboriosi come api, che invece di produrre miele secernano diffamazioni e ostracismi degli avversari.

Fra costoro Di Pietro ha una presenza ossessiva, gli scribi del padrone quando parlano di lui assumono i toni degli esorcisti chiamati a cacciare il demonio .
Più che maledirlo, invocano la sua cancellazione, che di lui resti solo il tanfo dello zolfo bruciato
.

La dissociazione da lui è richiesta come “condicio sine qua non” per ogni rapporto.

Giorgio Bocca.

Che dire caro Giorgio…………oggi…………….come…………..ieri………………..grazie, grazie di cuore. Vladimiro.






venerdì 29 gennaio 2010

Invitiamo i Cittadini di Lenola a firmare la seguente Petizione al Sindaco






Petizione al Sindaco Gianbattista De Filippis
Municipio di Lenola
04025 Lenola (LT)


Gruppo promotore: Italia dei Valori Lenola rif: art.64 dello Statuto Comunale.


Oggetto: messa in funzione impianto produzione combustibile ricavato dalla sansa proveniente dai frantoi e dai residui legnosi in località Sterza Piana.


Scopo: garantire l’ambiente e la salute pubblica.


Richieste:


Verifica delle specifiche di progetto, fornite dalle case costruttrici, riguardo la concentrazione delle polveri sottili emesse nell’atmosfera (particolato) sia per l’apparato generatore energia elettrica autoalimentante sia per il complesso, più imponente, composto dai macchinari necessari per essiccare il prodotto finale.

Verifica del piano di manutenzione programmata, raccomandato dalle case costruttrici, per contenere le emissioni nei parametri previsti dalle specifiche di progetto

Verifica delle autorizzazioni concesse dagli enti preposti, sanitari e urbanistici, e dalle amministrazioni comunali interessate, per entrambi gli impianti.
(ARPA, ASL, Comuni Limitrofi, Vigili del Fuoco, Ufficio Tecnico Comunale, Ufficio Tecnico della Guardia di Finanza, Ispettorato del lavoro)

Verifica della reale attività di produzione, dello smaltimento delle scorie, della provenienza delle materie prime.


Noi Cittadini chiediamo al Sindaco di Lenola:

di opporsi, sempre e comunque a tutela della salute pubblica, e quindi ad ogni iniziativa tesa ad aumentare il carico inquinante sul nostro paese, pertanto di attivarsi presso le autorità regionali affinché venga riconsiderata l’autorizzazione all’insediamento dell’impianto in questione in prossimità (meno di 300m) da civili abitazioni che fanno parte del Comune di Lenola.


Inoltre, di avviare, nell’immediato, un monitoraggio ambientale a cura del Comune di Lenola, attraverso l’utilizzo di centraline mobili, in grado di misurare la quantità di polveri sottili presenti nell’aria, in loco, nel centro storico, e nelle altre contrade, essendo a tutti noto che, a causa dei venti, le particelle di questa micidiale sostanza potrebbero concentrarsi anche a decine di chilometri di distanza e provocare alla popolazione, con effetti non controllabili, malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni.

Le ragioni della nostra protesta:

Noi non siamo contro lo sviluppo industriale, tutt’altro, viviamo anche noi il disagio che da anni ha investito il nostro paese, dovuto ad una crisi economica che si concentra sempre più sulle classi sociali più deboli e che si manifesta con la perdita di posti di lavoro e siamo favorevoli a qualsiasi iniziativa volta a dare una risposta occupazionale sul territorio.

Però, la nostra sensibilità a queste problematiche, non ci può spingere al punto di sottovalutare e sottostimare le ricadute, seriamente preoccupanti, sulla salute pubblica e il senso del dovere ci induce a respingere con forza tutte quelle scorciatoie, irresponsabili e di comodo, che potrebbero apparire come provvisorie soluzioni al problema.

Per questa ragione riteniamo assurdo, maldestro e irresponsabile l’aver sottovalutato l’impatto ambientale dovuto all’insediamento di questo impianto inquinante: ai confini del nostro territorio, in prossimità di abitazioni private, in una “gola” stranamente parcellizzata all’interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci.

Distinti Saluti, seguono firme

giovedì 28 gennaio 2010

Domenica 31 Gennaio, Raccoglieremo le vostre Firme a Garanzia della Salute


IL GRUPPO ITALIA DEI VALORI LENOLA INTENDE PRESENTARE AL SINDACO UNA PETIZIONE A GARANZIA DELLA SALUTE PUBBLICA COMPROMESSA DALLA MESSA IN FUNZIONE DELL’IMPIANTO PRODUTTIVO DI MATERIALI DA ARDERE IN LOCALITA’ STERZA PIANA.

A TALE SCOPO, DOMENICA 31 GENNAIO VERRA’ EFFETTUATA UNA RACCOLTA DI FIRME IN PIAZZA CAVOUR dalle ore 9.30 alle 12.30 dalle ore 15.00 alle 17.00.
In sintesi, chiediamo al Sindaco di Lenola, la verifica di tutte le autorizzazioni, sanitarie e urbanistiche, concesse alla Società conduttrice dagli Enti preposti, per l’immediato, chiediamo di attivare un monitoraggio ambientale, attraverso l’utilizzo di centraline mobili, in grado di misurare la quantità di polveri sottili presenti nell’aria, in loco, nel centro storico e nelle altre contrade perché, è a tutti noto, che a causa dei venti, queste micidiali particelle, potrebbero concentrarsi anche a decine di chilometri di distanza e provocare alla popolazione, con effetti non controllabili, malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni.


Invitiamo tutti i cittadini di Lenola a firmare la petizione.

Saluti Gruppo IdV Lenola





Come si muore di mafia a Latina (ieri ed oggi) di Adele Conte





Due esecuzioni e un tentato omicidio a Latina. Nel giro di pochissimi giorni. Nel mezzo l’ennesimo bliz che sgomina l’ennesima organizzazione criminale internazionale che operava nel traffico di droga (questa volta a Pomezia). Ancora: comuni sciolti per mafia, comuni inspiegabilmente non sciolti per mafia (Fondi), comuni che andrebbero quantomeno controllati, aziende del settore dei rifiuti con legami forti di tipo camorristico, la ‘ndrangheta che ha i suoi bei tesori di armi sparsi per il nord della provincia etc… Niente di nuovo ainoi. Parliamo da anni di “Quinta Mafia”, di un’organizzazione a delinquere di stampo mafioso diversa dalle altre e simile sotto molti aspetti. Una Mafia s.p.a. che perde il fascino dei legami di sangue e acquisisce l’audacia imprenditoriale e l’assetto manageriale professionale. I killer di Fabio Buonamano (detto “Bistecca”) e di Massimiliano Moro non sono sicuramente principianti. I due pregiudicati di Latina uccisi a distanza di poche ore uno dall’altro hanno una cosa in comune: l’essere pregiudicati. Buonamano ha un episodio passato alquanto inquietante: ha intimidito un giudice probabilmente per conto dei Di Silvio. Anche nel sud pontino della Quinta Mafia qualche legame di sangue c’è. Chi sono i Di Silvio?


Sono una famiglia rom italiana, imparentata con i Casamonica (clan rom molto potente a Roma),che nel sud pontino ha avuto rapporti molto stretti con le aule giudiziarie: estorsioni, rapine, traffico internazionale di droga e quant’altro. Nel 2003 Ferdinando Di Silvio viene fatto saltare in aria con la sua auto. Un’autobomba sul lungomare di Latina. Ma come? Non siamo mica in Sicilia, in Calabria, in Campania … eppure…


La prestigiosa “grande famiglia” dei Di Silvio-Casamonica fa affari in tanti settori: edilizia, immobiliare, ristorazione, turismo, azioni societarie etc…ma soprattutto ha iniziato con lo strozzinaggio. Dai soldi ricavati si potevano fare investimenti nel traffico di droga e nei settori immobiliari per poi espandersi su tutto. Nel 2004 la DIA di Roma ha effettuato sequestri ingenti di proprietà e somme di denaro arrivando a trovare parte del bottino nel Principato di Monaco.


Non proprio dei novellini. La loro fortuna crescente è stranamente direttamente proporzionale alla sfortuna che portava in carcere o trovava morti sul campo la fantomatica “banda della Magliana” (che di “bandito” aveva poco, mentre di “organizzato e mafioso” molto). L’ultimo in ordine di tempo freddato a colpi di pistola ad Acilia (Roma) è stato Emidio Salomone, nel giugno del 2009.


Come mai i clan della ‘ndrangheta e della camorra (soprattutto casalese) trovano vie facili per investire nella capitale, per nascondere i grossi carichi di droga e di armi anche nel sud pontino, per consociarsi a Fondi etc…? I canali sono sempre gli stessi: dove ci sono i Di Silvio e i Casamonica trovi i clan della ‘ndrangheta e camorra spesso insieme in affari. A Roma come a Fondi come a Latina.


Ovviamente trovano facili aiuti nel sottobosco della piccola criminalità locale. Spacciatori che vengono trovati bruciati vivi, pregiudicati freddati con colpi alla testa, ristoratori presi di mira da pallottole vaganti, auto date alle fiamme, locali dati alle fiamme etc… tanti piccoli gesti di mafiosità evidente a tutti fuorché al Governo.


Basta trovarsi nel giro di droga sbagliato e ti trovi a far parte di un’indagine della DIA che è sulle tracce di alcuni super boss della Camorra casalese (come Antonio lovine) che rovistando per Roma scovano anche dei carabinieri corrotti che alimentano i loro bisogni economici estorcendo denaro al Presidente della Regione Lazio. Gianguerino Cafasso, pusher di droga della Roma bene, era originario di Sperlonga (città turistica della provincia di Latina) trovato morto ucciso da una dose letale. Per fare il pusher di droga a certi livelli non sei in un giro di piccoli spacciatori. Sei ben altro anche se non te ne rendi conto. Nel Sud Pontino è facile non rendersene conto. C’era una volta una ragazza, mia coetanea, che prese la via della cocaina prima come consumatrice abituale poi come spacciatrice. Non credeva che fosse una cosa così strana, lo fanno in molti in quel buco di mondo fatto di serate al mare, discoteche e poco altro che è la provincia di Latina. Fu arrestata e iniziò a capire che non era uno scherzo, non si poteva giocare tutta la vita. Scelse di collaborare e le diedero gli arresti domiciliari. Fu trovata morta per una dose letale di coca la sera stessa. Cercarono in lungo e in largo la partita di droga omicida pensando ad un errore di chi aveva tagliato la sostanza. Niente da fare. La dose tagliata male, casualità, era solo una.

Adele Conte

mercoledì 27 gennaio 2010

Alle Elezioni Regionali, il Gruppo IDV di Lenola, ha il coraggio di affidarsi ai giovani, ADELE CONTE sarà il nostro candidato Consigliere




Adele è una giovane studentessa della facoltà di Psicologia presso l'Università La Sapienza di Roma. Indirizzo: "Scienze e tecniche psicosociali della Comunicazione e del Marketing"

……….giovanissima ma ha già molto fatto parlare di se.

Diplomata Maturità Scientifica presso il liceo scientifico L.B. Alberti di Marina di Minturno ...(LT). Attività

Collaboratrice per le webzines musicali www.rocklab.it e www.taxi-driver.it

Collaboratrice per www.rossodisera.it

Collaboratrice per www.19luglio1992.com

Collaboratrice e Traduttrice per www.donneiran.org

Collaboratrice per www.Liberainformazione.org portale legato all’associazione Libera (scrittura del Dossier sulle Mafie nel Lazio e sulla criminalità organizzata dei Balcani e dell’Est Europa-Transnistria, libro-inchiesta “Dossier Lazio”)

Collaboratrice per l’associazione daSud - www.dasud.it www.stopondrangheta.it (iniziativa "IO NON RESPINGO", in merito alla tratta degli esseri umani migranti dall’Africa in Europa).

Componente del gruppo "Donne daSud"

Socia dell'Agenzia di Intercultura e Mobilità, AIM-Giosef (scambi giovanili a livello europeo, comunicazione sociale, www.campagnesociali.it seminari su Trasparenza nelle Istituzioni, analisi del fenomeno della Corruzione)

Ha partecipato ai seguenti seminari tenuti all'estero: Kosovo, Dialogo interculturale e problemi delle minoranze etniche, Serbia, problemi del sud della Serbia e sviluppo del Youth in Action Programme,.

Delegata al Forum Nazionale Giovani per Giosef Italy, e in quota Giovani di Italia dei Valori (Commissione Cultura della Legalità)

Membro del Dipartimento Politiche Giovanili di Italia dei Valori Lazio dal 2008.

Coordinatrice di alcuni gruppi di lavoro su base Roma/Lazio (ambiente ed esteri)

Partecipante al Meeting della Resistenza Iraniana a Parigi in qualità di esponente dei giovani di IDV

Membro del gruppo di organizzazione e delegata per i Giovani di Italia dei Valori del Seminario-Congresso tenuto dal LYMEC a Roma 2009 (promozione dei legami con il Forum dei Movimenti per l’Acqua, seminario sulle ecomafie)

Nella nostra provincia Adele è stata promotrice delle iniziative di sensibilizzazione sociale contro il mancato scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose.

Adele è nel Comitato SIAMO VIVI LAZIO contro il Nucleare a Latina presso l’ex centrale Nucleare di Borgo Sabotino.


Membro del Movimento "Giorgio non Firmare" Studentessa della Scuola Estiva di Formazione Politica dell'Associazione Luca Coscioni (estate 2009)





martedì 26 gennaio 2010

Italia dei Valori appoggia Emma Bonino.




In generale, salvo quando assume posizioni indifendibili, sia a livello locale sia nazionale, sono sempre stato favorevole alla scelta dell'alleanza con il Pd, un partito che esprime una molteplicità d’idee contrastanti e identità in perenne conflitto tra di loro, di conseguenza, facendo un piccolo sforzo, qualcosa che riesce a convincermi ma soprattutto in grado di mettere al riparo la mia coscienza, se scavo in profondità, “gira che ti rigira” la trovo.

La cosa che più mi entusiasma e il tentativo d’influenzare chi (attualmente) possiede un elettorato maggiore, trovo che l’ipotesi di permearlo con qualche idea proveniente da IdV sia più proficuo che assumere una posizione radicale che al momento ci farebbe aumentare i consensi elettorali ma nel contempo, ci isolerebbe in una perenne opposizione.

Però diciamo anche che accettare la candidatura della Bonino, così come lei stessa l’ha proposta, comporta in me uno sforzo non indifferente, e allora anche in questo caso cerco di trovare un alibi alla mia coscienza, cerco di convincermi che un partito che intende porsi come alternativa di governo debba guardare al futuro e non solo al presente, penso che le grandi scelte politiche, necessariamente, comportano compromessi e che non possono essere ricondotte a ragioni che, nel contesto, rappresentano peculiarità irrisorie, ebbene più rifletto, più questa scelta mi appare sempre più scellerata.


Che dire………… Obbedisco!!!!!!!

Obbedisco anche perché ho la certezza che una vittoria della Renata Polverini (che personalmente stimo sia per il suo passato sindacale sia come donna) sarebbe una catastrofe, perché non potrebbe agire con autonomia, inevitabilmente, comporterebbe l’accesso alla Regione Lazio di personaggi tipo Claudio Fazzone, magari alla Sanità. Perché sono contro l’istallazione della centrale nucleare a Latina. Perché, a me basta e avanza l’impianto inquinante della Sterza Piana che potete ammirare nella foto. Perché, per quanto riguarda la faccenda Fondi, sono dalla parte del prefetto Frattasi non dell ex Sindaco Parisella e neppure del Senatore Fazzone e per tante altre cose che ci vorrebbe un mese per elencarle.


Allora, visto che per il momento noi siamo costretti a scegliere tra quello che non ci piace e quello che non ci piace affatto, lo sforzo del nostro blog e l’impegno sul territorio, saranno finalizzati ad appoggiare le nostre candidature all’interno della lista Bonino, attualmente, stiamo sostenendo, all’interno del Partito, per la provincia di Latina, la candidatura di una studentessa giovanissima che ha già fatto molto parlare di se.






lunedì 25 gennaio 2010

Dichiarazione Rilasciata oggi dal nostro Presidente. Antonio Di Pietro




Faccio i miei migliori auguri a Nichi Vendola, la sua è una vittoria della sua caparbietà e soprattutto della società civile che attraverso premi Nobel, scienziati e artisti, attori, associazioni, movimenti e migliaia di pugliesi lo hanno sostenuto perché credono in lui e sono convinti che Nichi abbia a cuore la Puglia.
La vittoria di Nichi Vendola è la vittoria dei cittadini sugli schemi preconfezionati delle logiche di partito e della partitocrazia, contro i doppi forni, i piedi in due scarpe e qualsiasi logica che svilisce la politica al livello di un Risiko.
Vendola ora avrà un compito importante: vincere le elezioni per la presidenza della regione Puglia. In questo percorso non deve essere lasciato solo, l’Italia dei Valori lo sosterrà compatta, nel rispetto dell’esito democratico delle primarie, e invito il centrosinistra a compattarsi senza indugi sulla sua figura affinché possa portare a termine con successo la sfida elettorale. Inseguire, dopo questo risultato, il doppio forno dell’Udc non sarebbe compreso dal nostro elettorato.
Per la Puglia è in ballo il futuro della regione: da una parte la privatizzazione dell’acqua, la costruzione di centrali nucleari, la petrolizzazione ed ogni altra usurpazione del territorio voluta dal centrodestra che in campagna elettorale si fingerà sensibile a questi temi, salvo poi chinare, in caso di vittoria, il capo ai diktat di Roma; dall’altra un uomo che la Puglia ha dimostrato di portarla nel cuore e di essere dalla parte dei pugliesi, anche se è stato tradito da alcuni compagni di viaggio.

Antonio Di Pietro





domenica 24 gennaio 2010

IdV Lazio Informazione di Partito

Informazione di Partito

REGIONALI: PEDICA (IDV), NOSTRO PROGRAMMA NEL LAZIO SCRITTO DA SOCIETA' CIVILE =
GRANDE ASSEMBLEA PUBBLICA PER PRESENTAZIONE'

Roma, 24 gen. - (Adnkronos) - "Cio' che differenzia il programma elettorale dell'Italia dei Valori del Lazio da quello degli altri partiti e' che il nostro non e' stato redatto negli uffici e dalle segreterie politiche, ma e' stato scritto assieme alla societa' civile, nelle fabbriche, nelle universita' e nei quartieri". Lo afferma Stefano Pedica, segretario regionale dell'Italia dei Valori per il Lazio.

"Il nostro - continua Pedica - e' un vero programma elettorale perche' siamo andati da chi vive i problemi quotidianamente e gli abbiamo chiesto che cosa dovevamo fare per risolverli. Per le politiche ambientali il programma e' stato redatto assieme ai ricercatori dell'Ispra, quelli che per due mesi hanno occupato il tetto dell'Istituto per difendere la ricerca e il controllo ambientale. Per cio' che attiene i trasporti le proposte sono state scritte con il Cotral, per la sicurezza le linee guida sono state individuate assieme al sindacato di polizia, per la tecnologia con i lavoratori dell'Eutelia, per la sanita' regionale con il Sindacato dei medici italiani, per le politiche della disabilita' abbiamo collaborato con i familiari dell'Arirei, sull'immigrazione ha dato il suo contributo il rappresentante della comunita' senegalese, e per quello che riguarda le problematiche di quartiere le soluzioni sono state trovate assieme ai rappresentanti dei comitati di quartiere".

Pedica conclude annunciando che il programma "sara' presentato nella versione completa in grande assemblea pubblica che l'Idv Lazio organizzera' entro fine mese"




sabato 23 gennaio 2010

Cosa sta succedendo in questo nostro piccolo paese.




Non ho parole, mi limito a pubblicare la notizia così come l'ha commentata Andrea risevando le mie considerazioni a momenti di maggiore serenità Vladimiro.

(ANSA) - LATINA, 23 GEN - Una giovane di 25 anni e' stata rapita, portata in un casolare e violentata a turno da quattro indiani. E' accaduto a Lenola (Latina).

E' stata lei stessa a chiedere aiuto ieri sera dopo essere stata lasciata dai violentatori in un piazzale in un centro vicino. Gli agenti del commissariato di polizia sono riusciti a rintracciare i quattro, riconosciuti dalla vittima come responsabili dell'aggressione, e ad arrestarli. Tutti erano sprovvisti di documenti e permesso di soggiorno.

COSA STA SUCCEDENDO IN QUESTO NOSTRO PICCOLO PAESE???


Andrea Antongiovanni.





mercoledì 20 gennaio 2010

non c'è più neppure l'aria fresca




Questa mattina alcune famiglie che vivono nel comune di Lenola (LT) località Starza Piana sita ai confini con il Comune di Campodimele hanno chiesto telefonicamente un sopraluogo del Corpo dei Carabinieri di Lenola affinché venisse preso atto dell’insorgere di seri problemi ambientali dovuti ai fumi, tra l’altro maleodoranti, provenienti dalla avviata attività dell’impianto industriale adiacente le loro abitazioni che rendono l’aria irrespirabile. (Vedi Foto scattata alle ore 11.00)


Già in passato, attraverso lettere raccomandate A/R, alcuni abitanti della zona avevano fatto presente all’Amministrazione Comunale di Lenola le loro preoccupazioni riguardo gli esperimenti e le prove di setting-up condotte per portare a regime i macchinari, sollecitando anche un intervento di controllo e di garanzia da parte delle autorità sanitarie.


Non ebbero nessuna risposta ne dalla ASL di Fondi ne dall’Amministrazione Comunale di Lenola neppure riguardo la tossicità dei fumi, in poche parole, gli abitanti non sono stati messi a conoscenza, se non in modo ufficioso vago e discordante, neppure di cosa si sta bruciando e per quale motivo.


Non fu dato seguito neppure all’ istanza posta all’attenzione del Consiglio Comunale nel lontano gennaio 2008 dai consiglieri comunali di minoranza Andrea Antogiovanni, Giancarlo Di Fonzo, Ettore Panno, Carlo Pietrosanto attraverso un documento che si può leggere collegandosi al seguente link.

http://gruppominoranzalenola.blogspot.com/2008/01/impianto-per-la-produzione-di-energia.html

nel quale venivano definiti dettagliatamente i parametri d’inquinamento atmosferico che nel migliore dei casi, a loro avviso, sarebbero stati pari all’emissione emissione di 8000 m3/h di fumi e vapori contenenti migranti di monossido di carbonio, biossido di carbonio, particolato e sostanze organiche volatili.

Dopo numerosi mesi di prove, protrattesi per circa tre anni, l’impianto, da alcune settimane, è a regime e sta producendo fenomeni che, al momento, vengono registrati con fastidi alla gola e attraverso frequenti sensi di nausea dovuta ai fumi maleodoranti.

Sarebbe opportuno che il Sindaco e le Autorità Comunali competenti ponessero in essere interventi tesi a verificare i rischi che tali emissioni fumogene determinano sia per gli abitanti della zona sia per l’ ecosistema, quali interazioni produce e quali controlli periodici ambientali potrebbero essere adottati, dall’amministrazione comunale, per garantire la salute dei cittadini.




lunedì 18 gennaio 2010

La lettera di Napolitano ad Anna Craxi - TESTO INTEGRALE Fonte l’Unità 18/01/2010


Cara Signora,

ricorre domani il decimo anniversario della morte di Bettino Craxi, e io desidero innanzitutto esprimere a lei, ai suoi figli, ai suoi famigliari, la mia vicinanza personale in un momento che è per voi di particolare tristezza, nel ricordo di vicende conclusesi tragicamente.

Non dimentico il rapporto che fin dagli anni ’70 ebbi con lui per il ruolo che allora svolgevo nella vita politica e parlamentare. Si trattò di un rapporto franco e leale, nel dissenso e nel consenso che segnavano le nostre discussioni e le nostre relazioni anche sul piano istituzionale. E non dimentico quel che Bettino Craxi, giunto alla guida del Partito Socialista Italiano, rappresentò come protagonista del confronto nella sinistra italiana ed europea.

Ma non è su ciò che oggi posso e intendo tornare.

Per la funzione che esercito al vertice dello Stato, mi pongo, cara Signora, dal solo punto di vista dell’interesse delle istituzioni repubblicane, che suggerisce di cogliere anche l’occasione di una ricorrenza carica – oltre che di dolorose memorie personali – di diversi e controversi significati storici, per favorire una più serena e condivisa considerazione del difficile cammino della democrazia italiana nel primo cinquantennio repubblicano.

E’ stato parte di quel cammino l’esplodere della crisi del sistema dei partiti che aveva retto fino ai primi anni ’90 lo svolgimento della dialettica politica e di governo nel quadro della Costituzione. E ne è stato parte il susseguirsi, in un drammatico biennio, di indagini giudiziarie e di processi, che condussero, tra l’altro, all’incriminazione e ad una duplice condanna definitiva in sede penale dell’on. Bettino Craxi, già Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987. Fino all’epilogo, il cui ricordo è ancora motivo di turbamento, della malattia e della morte in solitudine, lontano dall’Italia, dell’ex Presidente del Consiglio, dopo che egli decise di lasciare il paese mentre erano ancora in pieno svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti. Si è trattato – credo di dover dire – di aspetti tragici della storia politica e istituzionale della nostra Repubblica, che impongono ricostruzioni non sommarie e unilaterali di almeno un quindicennio di vita pubblica italiana.

Non può dunque venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell’on. Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo impegnato nella guida dell’Esecutivo e nella rappresentanza dell’Italia sul terreno delle relazioni internazionali. Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere.

Considero perciò positivo il fatto che da diversi anni attraverso importanti dibattiti, convegni di studio e pubblicazioni, si siano affrontate, tracciando il bilancio dell’opera di Craxi, non solo le tematiche di carattere più strettamente politico, relative alle strategie della sinistra, alle dinamiche dei rapporti tra i partiti maggiori e alle prospettive di governo, ma anche le tematiche relative agli indirizzi dell’attività di Craxi Presidente del Consiglio. Di tale attività mi limito a considerare solo un aspetto, per mettere in evidenza come sia da acquisire al patrimonio della collocazione e funzione internazionale dell’Italia la conduzione della politica estera ed europea del governo Craxi : perché ne venne un apporto incontestabile ai fini di una visione e di un’azione che possano risultare largamente condivise nel Parlamento e nel paese proiettandosi nel mondo d’oggi, pur tanto mutato rispetto a quello di alcuni decenni fa.

Le scelte di governo compiute negli anni 1983-87 videro un rinnovato, deciso ancoraggio dell’Italia al campo occidentale e atlantico, anche di fronte alle sfide del blocco sovietico sul terreno della corsa agli armamenti ; e videro nello stesso tempo un atteggiamento “più assertivo” del ruolo dell’Italia nel rapporto di alleanza – mai messo peraltro in discussione – con gli Stati Uniti. In tale quadro si ebbe in particolare un autonomo dispiegamento della politica estera italiana nel Mediterraneo, con un coerente, equilibrato impegno per la pace in Medio Oriente. Il governo Craxi e il personale intervento del Presidente del Consiglio si caratterizzarono inoltre per scelte coraggiose volte a sollecitare e portare avanti il processo d’integrazione europea, come apparve evidente nel semestre di presidenza italiana (1985) del Consiglio Europeo.

Né si può dimenticare l’intesa, condivisa da un arco assai ampio di forze politiche, sul nuovo Concordato : la cui importanza è stata pienamente confermata dalla successiva evoluzione dei rapporti tra Stato e Chiesa.

Numerosi risultano in sostanza gli elementi di condivisione e di continuità che da allora sono rimasti all’attivo di politiche essenziali per il profilo e il ruolo dell’Italia.

In un bilancio non acritico ma sereno di quei quattro anni di guida del governo, deve naturalmente trovar posto il discorso sulle riforme istituzionali che aveva rappresentato, già prima dell’assunzione della Presidenza del Consiglio, l’elemento forse più innovativo della riflessione e della strategia politica dell’on. Craxi. Nel quadriennio della sua esperienza governativa, quel discorso tuttavia non si tradusse in risultati effettivi di avvio di una revisione della Costituzione repubblicana. La consapevolezza della necessità di una revisione apparve condivisa attraverso i lavori di una impegnativa Commissione bicamerale di studio (presieduta dall’on. Bozzi) : ma alle conclusioni, peraltro discordi, di quella Commissione nel gennaio 1985 non seguì alcuna iniziativa concreta, di sufficiente respiro, in sede parlamentare. Si preparò piuttosto il terreno per provvedimenti che avrebbero visto la luce più tardi, come la legge ordinatrice della Presidenza del Consiglio e, su un diverso piano, significative misure di riforma dei regolamenti parlamentari.

Tra i problemi che nell’Italia repubblicana si sono trascinati irrisolti, c’è certamente quello del finanziamento della politica. Si era tentato di darvi soluzione con una legge approvata nel 1974, a più di venticinque anni dall’entrata in vigore della Costituzione. Ma quella legge mostrò ben presto i suoi limiti, in particolare per la debolezza dei controlli che essa aveva introdotto. Attorno al sistema dei partiti, che aveva svolto un ruolo fondamentale nella costruzione di un nuovo tessuto democratico nell’Italia liberatasi dal fascismo, avevano finito per diffondersi “degenerazioni, corruttele, abusi, illegalità”, che con quelle parole, senza infingimenti, trovarono la loro più esplicita descrizione nel discorso pronunciato il 3 luglio 1992 proprio dall’on. Craxi alla Camera, nel corso del dibattito sulla fiducia al governo Amato.

Ma era ormai in pieno sviluppo la vasta indagine già da mesi avviata dalla Procura di Milano e da altre. E dall’insieme dei partiti e dei loro leader non era venuto tempestivamente un comune pieno riconoscimento delle storture da correggere, né una conseguente svolta rinnovatrice sul piano delle norme, delle regole e del costume. In quel vuoto politico trovò, sempre di più, spazio, sostegno mediatico e consenso l’azione giudiziaria, con un conseguente brusco spostamento degli equilibri nel rapporto tra politica e giustizia.

L’on. Craxi, dimessosi da segretario del PSI, fu investito da molteplici contestazioni di reato. Senza mettere in questione l’esito dei procedimenti che lo riguardarono, è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona.

Né si può peraltro dimenticare che la Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo – nell’esaminare il ricorso contro una delle sentenze definitive di condanna dell’on. Craxi – ritenne, con decisione del 2002, che, pur nel rispetto delle norme italiane allora vigenti, fosse stato violato il “diritto ad un processo equo” per uno degli aspetti indicati dalla Convenzione europea.

Alle regole del giusto processo, l’Italia si adeguò, sul piano costituzionale, con la riforma dell’art. 11 nel 1999. E quei principi rappresentano oggi un riferimento vincolante per la legislazione nazionale e per l’amministrazione della giustizia in Italia.

Si deve invece parlare di una persistente carenza di risposte sul tema del finanziamento della politica e della lotta contro la corruzione nella vita pubblica. Quel tema non poteva risolversi solo per effetto del cambiamento (determinatosi nel 1993-94) delle leggi elettorali e del sistema politico, e oggi, in un contesto politico-istituzionale caratterizzato dalla logica della democrazia dell’alternanza, si è ancora in attesa di riforme che soddisfino le esigenze a cui ci richiama la riflessione sulle vicende sfociate in un tragico esito per l’on. Bettino Craxi.

E’ questo, cara Signora, il contributo che ho ritenuto di dover dare al ricordo della figura e dell’opera di suo marito, per l’impronta non cancellabile che ha lasciato, in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico.

Con i più sinceri e cordiali saluti



Giorgio Napolitano
18 gennaio 2010




venerdì 15 gennaio 2010

Lenola.idv un nuovo Blog per arricchire e vivacizzare la discussione politica a Lenola




Dopo l’esperienza del blog latuaopinione che nel “web lenolese” ha prodotto idee, scambi d’opinione, scontri pregiudiziali, entusiasmi, repentini ripensamenti e inevitabilmente anche delusioni, parte di noi fondatori, insieme ad alcuni frequentatori , ha avvertito l’esigenza di creare una nuova presenza capace di esprimere, in maniera più definita e se vogliamo anche più criticabile, la nostra appartenenza ad una forza politica.

Abbiamo scelto ITALIA DEI VALORI perché è il partito che ha fatto della legalità e della questione morale l’elemento principale da conquistare in un Paese (il nostro) dove le perplessità del giornalista-scrittore Corrado Alvaro rispecchiano, oggi più che mai, il permeato della nostra collettività:

“La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile” .

L’ ITALIA DEI VALORI perché non confonde la fede religiosa con le responsabilità di governo, perché , a nostro avviso, nonostante la scarsa visibilità televisiva, (pochi sanno che IdV per le prossime elezioni è l’unica forza parlamentare che ha presentato un programma e non candidati alla Presidenza) rappresentata oggi , senza ambiguità , l’unica opposizione a queste pseudo-destre, velatamente razziste, che attraverso leggi anticostituzionali stanno portando il paese al disastro culturale oltre che economico, rendendolo un paese capace di mostrare all’estero un immagine distorta dove grandi corruttori , nani della politica, escort e veline, regnano.

ITALIA DEI VALORI perché crede che il dono dell’infallibilità, sia stato concesso solo al Papa e non alla Presidenza della Repubblica Italiana e ancora meno alla Presidenza del Consiglio che possono essere criticati anche da chi la pensa come loro.


Con questo nuovo Blog Lenola. improntato al dibattito, al diritto di critica e quindi di controllo sulle istituzioni a noi più vicine, ma che a cascata si propagano a largo raggio, vorremmo completare l’impegno assunto con il blog latuaopinione :

oltre ad essere presenti fisicamente sul territorio, in via Vittorio Emanuele 19 Lenola, vorremmo tentare, attraverso la rete e non solo, di far comprendere quanto grave possa essere restare passivi, acritici, barattare diritti al posto di privilegi e pensare che così si muovono “le cose”, perché questo significa arrendersi , intristirci in una società immobile.

Vorremmo al contrario provare a credere nel futuro e avere l’opportunità di poter cambiare sostenendo con decisione il nostro partito e i nostri candidati.

Valorizzare le nostre diversità, restituire fiducia a noi stessi, costruire una comunità “sovrana “ capace di interagire con i governi e con le amministrazioni locali.

write26